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Un segnale stardale indica Nagra

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

non so se qualcuno a Ginevra se ne sia accorto. Il cinque novembre scorso un velivolo di easyJet ha sorvolato a una quota troppo bassa il lago Lemano mentre era in avvicinamento all'aeroporto di Ginevra. L'Airbus A320 decollato da Edimburgo con 157 passeggeri a bordo, si è infatti trovato 230 metri sopra l'acqua, mentre doveva essere a una quota tre volte superiore.

Secondo un rapporto preliminare del Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza, citato oggi dal quotidiano Tribune de Genève, l'aereo era tanto basso da costringere i piloti a riprendere quota. Le ragioni del pericoloso errore di volo sono per ora ignote.

Un segnale stardale indica Nagra
© Keystone / Michael Buholzer

Le scorie radioattive prodotte in Svizzera finalmente hanno trovato casa e accoglienza.

Forse siamo davvero a una svolta per lo stoccaggio finale delle scorie radioattive. La Nagra, società cooperativa per lo stoccaggio delle scorie radioattive, nel settembre del 2022, dopo 50 anni di ricerche e perizie, aveva annunciato la scelta di Stadel e del sito di Lägern Nord, a cavallo fra i cantoni di Argovia e Zurigo, come il più sicuro per il deposito finale.

Secondo un sondaggio pubblicato oggi, il 68% delle persone direttamente interessate si dicono d’accordo con la costruzione del deposito. I residenti della regione sono comunque preoccupati per le possibili conseguenze finanziarie del progetto: il 53% teme che gli immobili e i terreni perdano valore e che la regione diventi meno attrattiva. Nessuno teme però per la sicurezza.

I tempi saranno ancora molto lunghi. Nagra presenterà entro fine 2024 al Consiglio federale le domande di licenza generale per il deposito. Il governo e il Parlamento dovrebbero decidere in merito a partire dal 2029. L’inizio dei lavori è previsto nel 2045. Verso il 2050 dovrebbe diventare operativa la parte del deposito per lo stoccaggio delle scorie leggermente e mediamente radioattive e nel 2060 quella per i rifiuti altamente radioattivi.

Un uomo sale le scale con le stampelle.
© Keystone / Gaetan Bally

Due terzi degli incidenti in Svizzera avvengono durante il tempo libero.

Lo scorso anno quasi 494’000 infortuni e malattie professionali sono stati denunciati alla SUVA, la Cassa nazionale svizzera di assicurazione contro gli infortuni. Un dato molto simile all’anno precedente (+0,3%). Il dato però che attira l’attenzione è un altro: quasi due terzi dei casi – per la precisione 292’000, ovvero il 61% – si sono verificati nel tempo libero.

Gli incidenti da ricondurre al lavoro sono stati 186’000. L’alta proporzione degli infortuni nel tempo libero – spiega l’assicurazione – è dovuta al fatto che la popolazione dedica sempre più tempo alle attività del tempo libero e che le professioni rischiose diminuiscono nel tempo per effetto soprattutto dell’automatizzazione.

Come sottolinea la SUVA, però, i sinistri che avvengono all’infuori dell’ambito lavorativo hanno superato quelli sul lavoro per la prima volta nel 1991 e da lì ogni anno la tendenza si riconferma. Il basso tasso dei senza lavoro spiega invece il calo del 10,6% registrato per gli infortuni di persone in disoccupazione.

La presentazione di nuovi cellulari.
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Sull’altare delle rinunce dovute ai rincari, gli svizzeri sacrificano innanzitutto il telefonino.

Non sono tempi facili. L’aumento generalizzato dei costi spinge gli svizzeri a risparmiare. A cominciare dal cellulare. A fine 2023 la quota di coloro che intendevano acquistare uno smartphone nei successivi 12 mesi è scesa al 38%, a fronte del 45% del 2022, al 44% del 2021 e al 47% del 2020.

Oltre la metà dei consumatori (il 51%) vuole utilizzare il telefono per almeno quattro anni, percentuale in crescita rispetto al 44% dell’anno precedente. Sono dati che emergono da un sondaggio realizzato in novembre per la società di confronti internet Comparis dall’istituto demoscopico Innofact su un campione di oltre 2000 persone di tutte le regioni linguistiche.

Ma la rinuncia al nuovo cellulare è ponderata. Gli ultimi modelli spesso differiscono poco da quello precedente. Se a questo aggiungiamo il crescente rincaro generale non sorprende che i consumatori vogliano utilizzare lo smartphone più a lungo. Nonostante ciò, ci sono svizzeri che continueranno a spendere per gli smartphone: il 10% degli intervistati hanno dichiarato che sono disposti a spendere 1’000 franchi e oltre per un nuovo dispositivo.

La Villa Ormond a Sanremo.
Keystone / Daniel Schoenen

Lo “svizzero di Sanremo”: Michel Ormond, l’uomo che si fece un nome durante il terremoto del 1887.

A Sanremo è tutto pronto per la 74esima edizione del festival della canzone italiana. Da questa sera, cantanti, musiciste, artisti, giornaliste e le altre migliaia di persone, che girano attorno alla manifestazione (senza parlare dei e delle telespettatrici), faranno di questa cittadina della riviera ligure il centro dell’Italia per poco meno di una settimana.

Ma noi oggi vi parliamo di Michel Louis Ormond, un imprenditore ginevrino che a fine Ottocento decise di fare di Sanremo la sua casa invernale. Ma Ormond e la sua famiglia si trovarono loro malgrado a essere tra i protagonisti di uno degli eventi più tragici della storia della città: il terremoto del 1887. Un sisma di magnitudo 6,5 scosse la Liguria. Il terremoto fece 644 vittime, molte delle quali nel circondario di Sanremo.

Michel, invece di scappare, si mise a dirigere i soccorsi agli sfollati. Il racconto dello “svizzero di Sanremo”, che nei giorni del sisma rimase sul posto a gestire i soccorsi e a garantire l’aiuto necessario alla popolazione, arrivò in alto. Re Umberto I decise di conferire a Michel Louis Ormond la Croce di Cavaliere dell’Ordine Mauriziano per il suo lavoro di assistenza alla popolazione colpita dal sisma.

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