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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

per diventare miliardari o miliardarie bisogna contare sull’eredità piuttosto che su un’attività imprenditoriale. È quanto sostiene un’indagine condotta dalla banca elvetica UBS che ha analizzato le posizioni di 2'544 persone con patrimoni a nove zeri, tra cui figurano 75 svizzeri/e (+8 rispetto all’anno passato).

Ebbene, per la prima volta da quando viene condotta questa ricerca, i beni ricevuti in eredità dai neomiliardari (151 miliardi) hanno superato per valore quelli delle persone che si sono unite a questo ristretto club grazie ai successi imprenditoriali (141 miliardi).

Noi ci limitiamo a far presente che la cifra totale della sostanza di questi 2'544 “fortunati/e”, pari a 12'000 miliardi, è di gran lunga superiore al PIL svizzero (780 miliardi nel 2022) e di molti altri Paesi...

Buona lettura.

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Keystone / Expa/johann Groder

È definitivamente svanito il sogno olimpico per la Svizzera. Il CIO ha bocciato la candidatura avanzata dalla Confederazione per i giochi invernali del 2030 e del 2034.

All’origine della decisione del Comitato olimpico internazionale (CIO) ci sono dubbi di natura tecnica, in merito al progetto elvetico, e sostegni insufficienti da parte della politica. Per l’edizione di fine decennio a luglio dovrebbe spuntarla la Francia mentre 4 anni dopo si dovrebbe tornare a Salt Lake City (Stati Uniti).

Il piano messo a punto da Swiss Olimpic prevedeva eventi decentralizzati in strutture preesistenti nelle quattro regioni linguistiche della Confederazione e finanziamenti essenzialmente privati.

Resta comunque un piccolo spiraglio per il 2038. Berna è stata infatti invitata a colloqui privilegiati qualora volesse concorrere all’organizzazione di quei giochi invernali. Dovrà però approfondire entro il 2027 le questioni sollevate nel corso delle recenti discussioni intrattenute con il CIO.

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Keystone / Steffen Schmidt

Che Zurigo fosse una città cara lo si sapeva ma adesso a certificarlo è anche The Economist, che la piazza addirittura in testa nella sua classifica annuale.

La città elvetica, nella rilevazione del settimanale britannico sul costo della vita (Worldwide Cost of Living), ha guadagnato cinque posizioni collocandosi sul primo gradino, a pari merito con Singapore. In terza posizione si piazza Ginevra, insieme a New York.

L’autorevole testata indica nel rafforzamento della valuta elvetica e nei prezzi elevati di numerosi beni di uso quotidiano e dei prodotti alimentari le ragioni della “performance” delle due città elvetiche.

Da questa analisi, che ha passato in rassegna oltre 400 beni e servizi in 173 città, risulta che nel 2023 c’è stato un incremento medio dei prezzi del 7,4%, in leggero calo rispetto all’anno precedente (8,1%) ma sempre al di sopra della media pluriennale. Gli esperti e le esperte coinvolti nella ricerca sottolineano il forte arretramento di Mosca (142esima) e San Pietroburgo (147esima) mentre in fondo alla classifica restano Damasco e Teheran.

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Keystone / Gaetan Bally

L’immigrazione produce effetti positivi sul sistema pensionistico della Confederazione. È quanto afferma uno studio commissionato da Berna pubblicato oggi sull’apporto della popolazione straniera sugli istituti previdenziali in una prospettiva di lungo termine.

Grazie ai nuovi arrivati e arrivate, indica la ricerca condotta dagli atenei di Zurigo e San Gallo, viene ringiovanita la base demografica nazionale e conseguentemente i loro contributi alle assicurazioni sociali – pensioni pubbliche (AVS), invalidità (AI) e perdita di guadagno (IPG) – finiranno per compensare le maggiori prestazioni che verranno erogate.

Questo vale soprattutto per gli stranieri e le straniere provenienti da un Paese UE, il cui contributo è di gran lunga superiore alle prestazioni globalmente ricevute. Questo effetto di ringiovanimento è però destinato a indebolirsi entro il 2070 ma, sottolinea il rapporto, rimarrà comunque positivo.

L’analisi si sofferma anche sugli aiuti sociali (prestazioni complementari e assegni familiari). Le prestazioni assistenziali percepite da persone nate in Svizzera sono leggermente superiori a quelle riconosciute a immigrati e immigrate mentre non si ravvisano sostanziali divergenze tra i due gruppi riguardo agli assegni familiari.

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Keystone / A4691/_marcel Kusch

Il nuovo ambasciatore elvetico per l’ambiente, Felix Wertli, si è detto ottimista in merito alla Conferenza ONU sul cambiamento climatico (COP28) che si è aperta oggi a Dubai e che a suo dire rappresenta “una grande opportunità”.

L’aspirazione principale della delegazione elvetica negli Emirati Arabi è che l’obiettivo di una limitazione del riscaldamento globale a 1,5 gradi resti a portata di mano.

A questo scopo Berna ritiene imprescindibile un’intensificazione degli sforzi per triplicare la produzione di energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030 a livello mondiale. Inoltre, la delegazione elvetica insiste per un accordo sull’abbandono del carbone entro il 2040 e del petrolio e del gas entro il 2050.

Al momento gli obiettivi non sono raggiunti”, ha osservato Felix Wertli. “Se alla conferenza ONU non verranno adottate decisioni efficaci, sarà ancora più difficile riuscire a raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi.”


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