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Una bancherella con le cipolle intrecciate.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

come forse saprete, in Svizzera i bernesi sono considerati un po’ lenti. Ha fatto dunque notizia sapere che in poco più di un mese quattro autovelox installati nella città di Berna hanno inchiodato ben 9'604 automobilisti rei di aver superato i limiti di velocità.

Niente paura, c'è stato un errore: i bernesi continuano ad essere lenti. La polizia cantonale ha infatti riscontrato problemi nella programmazione del software dei quattro autovelox di nuovissima generazione. Le 6'000 persone che hanno già pagato la multa (lenti sì ma puntuali nei pagamenti) saranno immediatamente rimborsate.

E con le nostre notizie parleremo ancora di Berna.


Il logo della Julius Baer.
Keystone / Ennio Leanza

La banca Julius Baer rassicura gli azionisti: l’eventuale fallimento della holding Signa non avrà conseguenze sulla banca.

L’holding Signa, che vanta un patrimonio immobiliare di 23 miliardi di euro, rischia di trasformarsi in uno dei più grandi crac immobiliari dalla crisi finanziaria del 2008. L’impero immobiliare dell’imprenditore austriaco René Benko potrebbe essere colpito da un’ondata di insolvenze se i disperati tentativi di ottenere liquidità non dovessero andare in porto.

Diversi media hanno così evocato possibili conseguenze per l’istituto elvetico Julius Baer. Il portale Inside Paradeplatz ha sostenuto che l’imprenditore austriaco e le sue società avrebbero ottenuto prestiti per oltre mezzo miliardo di franchi da Julius Baer (606 milioni di franchi). Stando al portale, la banca zurighese avrebbe finanziato l’acquisto dei grandi magazzini Globus da parte di Benko e dei suoi partner tailandesi.

Oggi la banca elvetica, fondata a Zurigo nel 1890, ha voluto rassicurare i mercati finanziari e i propri azionisti in merito alla sua esposizione creditizia nei confronti della holding Signa. La banca afferma d’aver adottato le misure necessarie per proteggere i propri interessi. “Ci rammarichiamo che una singola esposizione abbia creato incertezza per i nostri azionisti”, ha infine dichiarato il CEO Philipp Rickenbacher.

I due candidati del PS alla successione di Alain Berset.
© Keystone / Peter Klaunzer

Il Partito socialista svizzero ha designato Beat Jans e Jon Pult quali candidati alla successione di Alain Berset al Consiglio federale.

I candidati interessati a un seggio in Consiglio federale tra le fila del Partito socialista (PS) certo non mancavano. Alla fine, il gruppo parlamentare del PS ha deciso di puntare su due candidati, uno giovane e uno più anziano: il presidente del Consiglio di Stato di Basilea Città Beat Jans (59 anni) e il consigliere nazionale grigionese Jon Pult (39 anni).

La loro designazione risale a sabato pomeriggio e la scelta dei due candidati sembra che sia stata parecchio laboriosa. In un primo tempo i media erano stati convocati alle 12:30, per finire la decisione è stata comunicata dopo le 15:00. Per selezionare i due candidati il gruppo socialista alle Camere federali ha infatti proceduto a complessivi 18 turni di elezione.

Ora i due candidati scelti dal PS dovranno sottoporsi alle audizioni degli altri partiti che si terrano tra il 5 e il 12 dicembre. L’Assemblea federale (composta da tutti i membri del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati) procederà all’elezione dei sette membri del Consiglio federale mercoledì 13 dicembre. Lo stesso giorno verrà eletto anche il nuovo cancelliere della Confederazione.

Il ponte sospeso Charles Kuonen a Randa nel Canton Vallese.
Keystone/ Valentin Flauraud

I ponti sospesi in Nepal sono il frutto della collaborazione tra Svizzera e il Paese himalayano.

La Confederazione sostiene da oltre mezzo secolo la costruzione dei ponti sospesi nel Paese asiatico. Tanto che recentemente è stata inaugurata la 10’000esima opera, un ponte lungo 283 metri ai piedi dell’Himalaya. I ponti sospesi sono oggi utilizzati da oltre 20 milioni di nepalesi ogni giorno

Nelle ripide valli del Nepal, i ponti sospesi attraversano fiumi, gole e vette. Queste opere architettoniche si trovano ad altezze vertiginose. In un Paese con più di 6’000 fiumi, i primi ponti sospesi sono stati costruiti negli anni Sessanta del secolo scorso su iniziativa di un geologo svizzero. La collaborazione continua ancora oggi.

Gli ingegneri svizzeri hanno contribuito con il loro sapere quando i costruttori nepalesi ne hanno avuto bisogno: dall’inizio della collaborazione sono state formate più di 3’000 persone. I nepalesi ora “hanno la capacità di garantire che la costruzione dei ponti soddisfi gli standard necessari”, ha dichiarato l’ambasciatrice svizzera in Nepal Danielle Meuwly ai colleghi della RTS.

Una bancherella con le cipolle intrecciate.
Keystone / Anthony Anex

Berna in festa per lo “Zibelemärit”, il mercato delle cipolle dalla lunga tradizione.

Come da tradizione, nel quarto lunedì del mese di novembre a Berna si tiene lo “Zibelemärit”, il mercato delle cipolle. E anche quest’anno migliaia di persone – bernesi, turisti provenienti dalla Svizzera e anche dall’estero – hanno invaso il centro storico della capitale federale che fin dalle prime ore del mattino profumava di cipolle.

I primi visitatori hanno cominciato a curiosare tra le bancarelle già attorno alle 4:30 del mattino. Ad attenderli le consuete trecce e corone di cipolle adornate con fiori, ma anche le tradizionali torte e soprattutto la minestra di cipolle, come pure il vin brûlé. Altre bancarelle propongono oggetti di artigianato, souvenir e alimenti di vario genere.

Il mercato delle cipolle è nato, così vuole la leggenda, dopo che Berna accordò ai coltivatori friburghesi il diritto di vendere gli ortaggi in città in novembre, per ringraziarli dell’aiuto fornito nello spegnimento del grosso incendio che nel 1405 distrusse il centro urbano, uccidendo un centinaio di persone e mandando in fumo 650 abitazioni.

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