La televisione svizzera per l’Italia
Una bimba su un triciclo in una fattoria.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

normalmente utilizziamo questo spazio per una breve notizia elvetica, magari un po’ curiosa. Oggi però permettetemi di trasgredire questa norma, sebbene non trascuriamo l’aspetto curioso della notizia. Si, perché voglio parlarvi di un meteorite caduto su Strasburgo.

Il meteorite avrebbe distrutto una vettura parcheggiata. Dopo un sopralluogo della scientifica, i vigili del fuoco della regione del Basso Reno hanno comunicato che si sospetta che si tratti della caduta di un corpo stellare. La polizia scientifica è ora al lavoro per verificare la composizione esatta del corpo celeste.

Torniamo sulla Terra con il nostro bollettino quotidiano.

Il premier ungherese Viktor Orban con il presidente della Confederazione Alain Berset.
© Keystone / Marcel Bieri

Il premier ungherese Viktor Orban è stato ricevuto a Berna dal presidente della Confederazione Alain Berset.

Una visita di cortesia. Il premier ungherese Viktor Orban è stato accolto oggi a Berna dai consiglieri federali Alain Berset e Ignazio Cassis. Durante l’incontro la Svizzera ha ribadito l’obiettivo di stabilizzare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale con l’Ue. E lo ha fatto sapendo che l’Ungheria assumerà la presidenza dell’Ue nel secondo semestre del prossimo anno.

Ma l’incontro è stato soprattutto l’occasione per discutere delle relazioni bilaterali. In particolare, i due Paesi hanno chiarito quali saranno i progetti da promuovere nell’ambito del versamento del secondo cosiddetto “miliardo di coesione” (in realtà 1,3 miliardi di franchi) che la Confederazione ha girato ai paesi dell’est dell’Ue per ridurre le disparità economiche e sociali in Europa.

L’accento è stato posto sulla formazione professionale, la ricerca e l’innovazione. Berset ha spiegato che la Svizzera attribuisce grande importanza al coinvolgimento della società civile nella messa in atto dei progetti finanziati con il denaro della Confederazione. Le parti hanno poi lodato le relazioni bilaterali, storicamente buone.

Un milite della protezione civile mentre spala delle neve.
Keystone / Alessandro Della Bella

Tutti i cittadini e tutte le cittadine svizzere almeno una volta nella vita dovrebbero fare qualcosa per la comunità.

Introdurre un servizio civico che coinvolga tutta la popolazione per il bene della comunità e che getti dei ponti fra le generazioni e rafforzi la solidarietà. Lo chiede l’iniziativa popolare “Per una Svizzera che si impegna”. I promotori informano che l’iniziativa è formalmente riuscita. Questo significa che si andrà al voto. Quando ancora non si sa.

Cosa chiede esattamente l’eventuale cambiamento della Costituzione federale? Si chiede che tutti, uomini e donne, almeno una volta nella vita, facciano qualcosa per la comunità e l’ambiente. Come funzionerebbe? Il servizio alla comunità potrebbe essere svolto in seno all’esercito, nel servizio civile, nella protezione civile o in un altro servizio di milizia.

Secondo i promotori, l’iniziativa è un passo storico in due direzioni. Dà espressione concreta all’uguaglianza di genere nel servizio comunitario e riconosce le forme di servizio civile come equivalenti al servizio militare. La Svizzera passerebbe così da un obbligo di servizio esclusivamente militare e maschile a un impegno di milizia per tutti.  

Campagna di sensibilizzazione.
© Keystone / Salvatore Di Nolfi

Aumenta la popolazione ma cala la quantità di rifiuti che ogni persona produce all’anno in Svizzera.

Una buona notizia: i residenti e le residenti in Svizzera producono meno rifiuti. Ma si può fare decisamente meglio. Come informa oggi l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) sebbene l’evoluzione sia positiva nei sacchi della spazzatura c’è ancora molto materiale riciclabile. Secondo l’UFAM più della metà dei rifiuti alimentari potrebbe essere evitata.

Diamo un’occhiata in cifre. Negli ultimi decenni, la quantità di spazzatura è aumentata costantemente in parallelo con la crescita della popolazione. Tuttavia, la quantità di rifiuti domestici è diminuita drasticamente, attestandosi a 148 kg per persona all’anno, con un calo di 58 kg dal 2012. L’UFAM spiega questa flessione con lo sviluppo delle infrastrutture di riciclaggio e gli sforzi di sensibilizzazione della cittadinanza.

Benché tale evoluzione sia positiva, c’è ancora una quantità eccessiva di materiale che potrebbe essere riciclato: il 21% della spazzatura, ossia 31 kg a persona, potrebbe essere recuperato. In media, ogni anno una persona getta nel bidone dei rifiuti 23 kg di bucce, 25 kg di alimenti e 2,2 kg di carne e pesce. Più della metà di questi 50 kg di cibo viene sprecata. Tali “scarti” avrebbero potuto essere consumati se fossero stati conservati e mangiati per tempo.

Una bimba su un triciclo in una fattoria.
© Keystone / Alexandra Wey


Scomparse in un anno 520 aziende agricole. Scende il reddito e aumentano le donne a capo di un’azienda.

È una tendenza in atto da anni. Anche nel 2022 il numero di aziende agricole è sceso rispetto all’anno precedente. Esattamente di 520 unità. Ora sono 48’344. Mentre il numero di aziende agricole di meno di 30 ettari è calato (-2%), si deve anche dire che il numero di quelle di più di 30 ettari è cresciuto (+1,9%). Lo indica oggi il centro di ricerca agronomico Agroscope.

Il settore primario si tinge sempre più di rosa. Nonostante il calo generale, lo scorso anno ci sono state 110 donne in più a capo di un’azienda agricola rispetto all’anno precedente. Di conseguenza, la percentuale di aziende gestite da donne è salita al 7,2% nel 2022, una cifra in costante aumento da diversi anni.

Altro punto negativo. Oltre a diminuire il numero di aziende agricole, è sceso anche il reddito agricolo. Nel 2022 questo reddito è diminuito dell’1,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi su una media di 79’700 franchi per azienda. Questo calo, spiega Agroscope, è dovuto principalmente al forte aumento dei costi dei mezzi di produzione e all’ulteriore calo dei prezzi sul mercato dei suini.

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