Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
le cronache di questi mesi hanno portato di continuo alla ribalta la piaga dei femminicidi e delle violenze sulle donne.
Oggi il tema è stato dibattuto a Berna alla Conferenza nazionale sulla violenza in cui è emerso che, secondo un’indagine condotta dall’Ufficio federale per l’uguaglianza tra uomo e donna e dalla Segreteria di Stato dell’economia, il 90% delle persone molestate sono di genere femminile e la quasi totalità degli aggressori appartengono all’altro sesso. Anche da noi, insomma, c’è ancora molta strada da fare.
Vi invito ora a proseguire nella lettura della nostra selezione quotidiana di notizie dalla Confederazione.
La cocente sconfitta dei Verdi alle elezioni federali del 22 ottobre (e ai ballottaggi per la Camera alta) ha già fatto una vittima eccellente: Balthasar Glättli ha fatto sapere oggi che lascerà la presidenza del movimento in aprile.
Il dirigente ecologista 51enne si è assunto la responsabilità della disfatta elettorale, affermando alla radio pubblica SRF di essere “il volto di questa sconfitta”. I Verdi, ha aggiunto, “meritano di poter iniziare con un nuovo slancio e con un volto nuovo”.
Della sua decisione di non candidarsi in aprile per un secondo mandato alla testa del partito era stata informata la direzione del partito già il giorno dopo in cui si sono chiuse le urne.
La tempistica dell’annuncio pone però più di un interrogativo tra le e gli analisti poiché cade mentre non si sono ancora conclusi tutti i turni di ballottaggio alla Camera alta del Parlamento. Evidentemente il presidente dimissionario, è stato sottolineato, ha abbandonato le residue speranze per i Verdi di fare il loro ingresso a dicembre in Governo, in occasione del voto dell’assemblea federale.
- Sulla notizia dell’imminente abbandono del presidente dei Verdi Glättli il contributo di rsi.chCollegamento esterno.
- Gli sconsolati commenti del dopo 22 ottobre del leader ecologista in un articolo di swissinfo.ch.
- L’intervista rilasciata alla radio SRF in cui Balthasar Glättli ha spiegato la sua decisione (in tedesco).
Nubi nere si addensano sul futuro del tunnel del Gran San Bernardo, che collega la Valle d’Aosta al Vallese. A dividere Italia e Svizzera sono i finanziamenti per la ristrutturazione della galleria stradale che sono già iniziati.
La vicenda è iniziata nel settembre del 2017 quando una trave è caduta dalla volta del traforo: dopo tre mesi viene ripristinata la circolazione veicolare ma vengono decisi interventi, ormai non più prorogabili, di messa in sicurezza e rifacimento della soletta di ventilazione. L’investimento per il cantiere, che è già partito, è stimato in 52 milioni, da spartirsi equamente tra Italia e Svizzera. Ma il contributo italiano non è ancora giunto.
A complicare il quadro c’è poi la scadenza nel 2034 della convenzione bilaterale che ha affidato alla Société italo-suisse d’Exploitation SA (SISEX) la gestione del tunnel. Le banche, in mancanza di un rinnovo della convenzione, sono restie a concedere i crediti necessari alla prosecuzione dei lavori.
Di questa faccenda ne hanno parlato anche il presidente svizzero Alain Berset e la premier italiana Giorgia Meloni a margine del vertice della Comunità politica europea tenutosi a inizio ottobre a Granada. Ma sostanziosi passi in avanti per ora non sembrano essere stati fatti.
L’approfondimento della collega Serena Tinari sul caso Gran San Bernardo pubblicato su tvsvizzera.it.
I lavori in corso indicati nel sito ufficiale della galleria del San BernardoCollegamento esterno.
Sul futuro del tunnel un servizio del TG regionale Valle d’AostaCollegamento esterno della RAI.
La collaborazione tra scienza e politica non ha funzionato durante l’emergenza pandemica degli scorsi anni. Ad affermarlo è un rapporto conclusivo sul Programma nazionale di ricerca “Covid-19”.
Soprattutto nelle fasi iniziali dell’emergenza sanitaria, sottolinea lo studio, sono emerse carenze a livello comunicativo tra le e gli esperti e le istituzioni pubbliche che hanno alimentato la confusione sulle misure da prendere per arginare il fenomeno, sulla loro motivazione scientifica e sulle rispettive responsabilità.
Nell’insieme però, sottolineano o ricercatori e le ricercatrici, il piano nazionale ha fornito un contributo costruttivo alla comprensione della pandemia – mobilità della popolazione, trasmissibilità dei virus, sviluppo dei vaccini e grado di accettazione delle misure di protezione da parte della popolazione – e elementi importanti per la gestione di eventuali crisi sanitarie future.
Proprio oggi su questa questione il Dipartimento federale dell’interno ha comunicato la messa in opera della “Strategia Endemia Covid-19 +” con cui Berna, alla vigilia della stagione fredda, intende tutelare in particolare le categorie di persone a rischio, allo scopo anche di scongiurare un nuovo sovraccarico del sistema sanitario nazionale.
- L’articolo di RsinewsCollegamento esterno sull’insufficiente cooperazione tra mondo politico e comunità scientifica durante la pandemia.
- Sullo stesso tema il contributo di ticinonews.chCollegamento esterno.
- La nota della Confederazione sulla Strategia Endemia Covid-19 +Collegamento esterno.
Un carico di 195 kg di marijuana proveniente dalla Svizzera è stato rinvenuto su un furgone immatricolato in Polonia dalla Guardia di finanza a Ugovizza, in provincia di Udine.
La sostanza stupefacente, imbustata in 176 confezioni a vuoto, era sul veicolo controllato dagli agenti in prossimità di un casello autostradale la notte scorsa verso l’una.
Dalle indagini è risultato che la droga ha effettuato un itinerario piuttosto complesso: dalla Svizzera ha fatto tappa in Repubblica Ceca, dove è stata poi trasportata in Italia passando dalla Polonia.
Il conducente del furgone, un cittadino polacco incensurato di 53 anni, è stato fermato e subito dopo rilasciato, non essendovi gli estremi per la detenzione preventiva. Il valore della marijuana sequestrata dalle forze dell’ordine è stimato in corca due milioni di euro nel mercato clandestino degli stupefacenti.
- La notizia riportata da tvsvizzera.it.
- Ne parla anche tio.chCollegamento esterno.
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