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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

un’estate fruttuosa quella appena trascorsa per i lupi nel Canton Grigioni. Come riferisce l’Ufficio per la caccia e pesca retico, 11 dei 12 branchi presenti sul territorio cantonale si sono riprodotti quest’estate. I cuccioli sono in totale ben 46.

Non è però ancora chiaro quanti lupi vivano globalmente nei Grigioni. A metà settembre si è parlato di oltre 100 animali: praticamente ogni vallata dei Grigioni ha segnalato la presenza di almeno un grande predatore. Per quanto io frequenti le montagne grigionesi devo dire che ancora non ho incontrato un lupo. Per fortuna!

Ora vi auguro una buona lettura.



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Keystone / Mark R. Cristino

Qualità dei media, gli svizzeri temono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la produzione di notizie.

L’annuario sulla qualità dei media svizzeri dell’Università di Zurigo quest’anno si è focalizzato sull’intelligenza artificiale. L’Istituto di ricerca di opinione pubblica e società (Fög), che pubblica l’annuario, ha analizzato per la prima volta l’approccio della popolazione ai contributi giornalistici generati con l’IA. In generale, la popolazione svizzera è critica nei confronti del suo uso nella produzione di notizie.

“Per il pubblico, il ruolo dei giornalisti nell’informazione è ancora centrale”, ha dichiarato ai media il responsabile della ricerca presso Fög, Daniel Vogler. Ben più della metà della popolazione svizzera (61%) è convinta che la qualità generale della produzione giornalistica peggiori con l’incremento del ricorso all’IA. A riguardo, una netta maggioranza teme inoltre un incremento delle fake news.

Per quanto riguarda la qualità dei media, l’Annuario dell’Università di Zurigo ha assegnato alla nostra testata SWI swissinfo.ch un punteggio di 7,8 su 10 (0,1 punti in più rispetto al 2022) in termini di qualità nella categoria delle notizie online. Quello ottenuto da SWI swissinfo.ch è il punteggio più alto tra quello assegnati ai media online svizzeri. Il portale della Radiotelevisione svizzera (RSI) ha raccolto un punteggio di 5,8.

Una chiesa praticamente vuota durante una funzione religiosa.
© Keystone / Gian Ehrenzeller

La lieta novella non fa più presa, le Chiese cristiane continuano a perdere fedeli.

La Chiesa non attira più i fedeli come una volta. Anzi, ogni anno aumentano le persone che la lasciano. Nel corso del 2022, infatti, quasi 34’600 persone hanno abbandonato la Chiesa cattolica, 380 in più rispetto al precedente record del 2021. Attualmente, secondo l’Istituto svizzero di sociologia pastorale (SPI), il numero di membri della Chiesa cattolica in Svizzera ammonta a circa 2,89 milioni su una popolazione che sfiora i 9 milioni.

Perché questi fuggi fuggi generale? Secondo l’SPI il rapporto sulla vicenda degli abusi sessuali e la sua ricezione da parte dei media e dell’opinione pubblica hanno ampiamente minato la fiducia nella Chiesa e la sua reputazione è decisamente crollata. Per questo motivo l’SPI prevede che le partenze aumenteranno ancora quest’anno.

Se la Chiesa cattolica sta male, la sua sorella – la Chiesa evangelica – non sta meglio. Sempre secondo i dati dell’SPI, nel 2033 sono state 30’102 le persone che hanno lasciato anche la Chiesa evangelica riformata. L’anno precedente sono state 28’540. Così alla fine del 2022, la Chiesa evangelica riformata in Svizzera conta circa 1,92 milioni di membri.

Un distributore di idrogeno per automobili.
Keystone / Bernd Weissbrod

Idrogeno naturale, la ricerca del “petrolio” pulito passa anche dalla Svizzera

L’idrogeno è ritenuto un elemento fondamentale della transizione energetica. Potrebbe rimpiazzare la benzina nelle automobili e il cherosene negli aerei, contribuendo a una mobilità senza emissioni di CO2. Ma non è tutto oro quello che luccica si legge oggi su swissinfo.ch:: la sua produzione comporta emissioni nocive per il clima. Oltre il 90% dell’idrogeno prodotto nel mondo proviene da fonti fossili, principalmente dal metano.

Per questo motivo l’interesse si sta focalizzando sull’idrogeno naturale e sulla possibilità di estrarlo dal sottosuolo. La recente scoperta di un giacimento in Francia, che potrebbe rivoluzionare l’approvvigionamento energetico mondiale, dimostra che questo gas non è così raro come si pensava. Anche la Svizzera potrebbe disporre di riserve di idrogeno naturale.

Fino a una decina di anni fa si pensava che le riserve di idrogeno naturale fossero quasi inesistenti o inaccessibili. Tutto è però cambiato nel 2012 con la scoperta di un giacimento in Mali. Le regioni che presentano caratteristiche geologiche propizie alla formazione di idrogeno sono numerose. Anche il costo è interessante: poco meno di 1 dollaro al chilogrammo (USD/kg). Sarebbe quindi più a buon mercato dell’idrogeno prodotto da fonti fossili (0,5-1,7 USD/kg).

La foto ufficiale del consiglio federale dove è sempre presente anche il cancelliere.
Keystone / Matthieu Gafsou

Il vicecancelliere Viktor Rossi punta alla posizione di cancelliere della Confederazione, UDC permettendo.


Viktor Rossi è il primo candidato ufficiale nella corsa alla successione di Walter Thurnherr, per ricoprire la posizione di Cancelliere della Confederazione. Classe 1968, Rossi riveste la carica di vicecancelliere dal 2019 ed è originario di Berna e di Pietravairano (piccolo comune campano, in provincia di Caserta). Oltre al tedesco, padroneggia la lingua italiana, ma si esprime pure in francese e in inglese.

Il cancelliere federale è da sempre ritenuto l’ottavo consigliere federale (è sempre presente nella foto ufficiale del Governo, il primo a sinistra), assiste il presidente della Confederazione e l’intero esecutivo nell’adempimento dei loro compiti governativi. La sua, è una nomina politica. Rossi è stato proposto dal partito dei Verdi liberali, formazione che è uscita ridimensionata nelle ultime elezioni federali.

Vincitore indiscusso delle recenti elezioni federali, l’Unione democratica di centro (UDC) potrebbe dunque annunciare un eventuale candidato entro la fine di novembre. Questo dopo che il capogruppo Thomas Aeschi, al momento delle dimissioni di Thurnherr, ha rivendicato il seggio, argomentando che non è mai stato nominato un democentrista quale Cancelliere. L’elezione è prevista il 13 dicembre, quando verrà eletto anche il Consiglio federale.

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