Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
dopo giorni di piogge intense, il livello dei fiumi svizzeri è tornato a scendere. Una buona notizia. Ma… Qua in Ticino (da dove vi scrivo) continuano ad aggiungersi nuovi comuni alla lista di quelli in cui l'acqua non è potabile a causa di non meglio specificati problemi agli acquedotti legati al maltempo. Insomma, passata la pioggia, ma non i problemi.
Eviterò di parlarvi di maltempo nella scelta delle notizie della giornata (in realtà un accenno c'è…). Buona lettura!
Secondo il consigliere federale Albert Rösti i rischi inerenti ai trasporti vanno ripartiti tra diversi vettori. Lo ha affermato alla Conferenza nazionale sulla mobilità in corso oggi a Berna. Il ministro dei trasporti ha fatto l’esempio del deragliamento avvenuto nella galleria di base del San Gottardo (la cui responsabilit, secondo l’Ufficio federale dei trasporti, è di FFS Cargo).
Le conseguenze dello svio per il traffico di transito, per l’approvvigionamento di una vasta gamma di merci in Svizzera e per il turismo sono enormi. Il tema della conferenza – “Quanto è solido e resistente il nostro sistema di trasporto?” – non potrebbe quindi essere più attuale, ha sostenuto Rösti.
I rischi devono insomma essere ripartiti tra i vari mezzi di trasporto. Laddove necessario occorre disporre di infrastrutture ridondanti. “Se il treno viene cancellato, gli autobus sostitutivi devono circolare su strada; se una strada è bloccata da una frana, il traffico ferroviario può rimpiazzarla”. L’intermodalità è insomma “la chiave del successo”, ha affermato il consigliere federale.
Per Rösti il sistema di trasporti elvetico è comunque già “molto valido e robusto”. Ora si tratta di garantire “l’elevata efficienza e resilienza” del sistema, anche in vista di un’eventuale crisi energetica. “Il mondo è diventato più complesso”, ha aggiunto. “Le crisi aumentano invece di diminuire”.
- La notizia su TVS Tvsvizzera.it.
- Tutte le notizieCollegamento esterno dalla Conferenza nazionale sulla mobilità.
- Da RSI News: San Gottardo, la “responsabilità è di FFS Cargo”Collegamento esterno.
Nel 2022 la maggior parte dei Cantoni non ha sfruttato appieno il budget destinato alla riduzione dei premi dell’assicurazione sanitaria. È la conclusione cui giunge un’analisi dell’Unione sindacale svizzera (USS).
Sono 21 i Cantoni che avrebbero potuto mettere a disposizione di assicurati e assicurate più fondi lo scorso anno, scrivono i giornali del gruppo Tamedia sulla base di un’indagine dell’USS. Nel 2021 erano in 17 a non aver esaurito il budget.
In passato la Confederazione ha aumentato annualmente il suo contributo per la riduzione dei premi, mentre numerosi Cantoni l’hanno ridimensionato. Per l’Unione sindacale, questi ultimi ignorano lo “shock dei premi”, atteso anche per il 2024. Invece di ammortizzare il crescente carico della cassa malati, essi tagliano i budget per le riduzioni dei premi, malgrado il fatto che le loro casse siano ben piene.
Sempre stando all’analisi dell’USS, nel 2000 nell’assicurazione di base il 12,4% dei premi era stato finanziato attraverso le riduzioni; poco più di vent’anni più tardi la quota è scesa al 7,6%, una contrazione di quasi il 40%. Nello stesso lasso di tempo il carico dei premi sulle economie domestiche è invece più che raddoppiato, passando dal 6,5 al 14%.
- La notizia riportata dal portale tio.chCollegamento esterno.
- Tutte le informazioni sulla riduzione dei premiCollegamento esterno.
- La pagina di SWI Swissinfo.ch dedicata alle assicurazioni in Svizzera.
La Svizzera sosterrà la Slovenia con 200’000 franchi per aiutare le vittime delle inondazioni che hanno devastato il Paese all’inizio di questo mese. Il capo della diplomazia elvetica Ignazio Cassis ha annunciato oggi a Ljubljana di aver risposto a una richiesta in tal senso della sua omologa slovena Tanja Fajon “in uno spirito di solidarietà”.
In visita nella capitale slovena, Cassis ha annunciato la volontà della Confederazione di contribuire allo scambio di competenze in materia di ricostruzione in seguito ai numerosi danni causati dal maltempo, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in un comunicato stampa.
A inizio agosto due terzi della Slovenia sono stati colpiti da violente inondazioni, che hanno causato danni stimati a cinque miliardi di euro (circa 4,8 miliardi di franchi). Il premier sloveno Robert Golob ha definito l’evento come “il peggior disastro naturale” da quando il Paese ha ottenuto l’indipendenza dall’ex Jugoslavia nel 1991.
Il capo del DFAE ha inoltre firmato l’accordo sull’attuazione del secondo contributo svizzero nell’ambito del secondo “miliardo di coesione”. L’intesa prevede lo stanziamento di 16 milioni di franchi per finanziare progetti volti a migliorare l’efficienza energetica della Slovenia e a sviluppare le energie rinnovabili. La Confederazione aveva già finanziato progetti per 21 milioni di franchi in Slovenia tra il 2007 e il 2017 nell’ambito del primo contributo all’allargamento dell’UE.
- La notizia sul portale tio.chCollegamento esterno.
- La pagina del DFAE dedicata alle relazioni bilaterali Svizzera-SloveniaCollegamento esterno.
- Le immagini delle inondazioni su RSI NewsCollegamento esterno.
Da un sondaggio svolto per conto di SRG SSR dall’istituto gfs.bern i cui risultati sono stati resi noti la scorsa settimana è emerso che la popolazione elvetica si considera in generale felice. “Francamente, non ci si può lamentare troppo in Svizzera” è stato il commento del presidente della Confederazione Alain Berset ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera romanda.
Questo però non significa che si sia dimenticato delle persone in difficoltà: “Anche se nel complesso, soprattutto se si guarda a ciò che accade in altre parti del mondo, non possiamo lamentarci troppo, non è tutto roseo. C’è un’enorme diversità nella popolazione, ci sono sempre problemi da risolvere, ci sono persone che hanno difficoltà ed è a loro che dobbiamo prestare molta attenzione”.
Berset, che – ricordiamo – non si ripresenterà per un nuovo mandato in Consiglio federale, si dice dal canto suo felice, “soprattutto in vista della libertà che mi aspetta”. Questo perché, ricorda, “il potere può rendere orgogliosi, ma non rende felici”.
Nel sondaggio sulla felicità, una maggioranza ha affermato di stare meglio a casa che al lavoro. Berset, a questo proposito, insiste sull’importanza dell’equilibrio tra vita privata e quella professionale: “Ci si può realizzare anche attraverso le proprie attività professionali. Ci sono però anche i legami sociali e le emozioni”.
- L’intervista completa ad Alain Berset su RTS InfoCollegamento esterno (in francese).
- I risultati del sondaggio sulla felicità su SWI Swissinfo.ch: “Tutti felici, o quasi”.
- Dagli archivi di TVS Tvsvizzera.it: “La Svizzera è l’ottavo Paese più felice al mondo”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative