Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
il Covid-19 sta diventando un ricordo sempre più lontano e la Svizzera ha deciso di voltare pagina. A partire da metà settembre, infatti, nella Confederazione non verranno più emessi né controllati i certificati COVID e il sistema informatico creato ad hoc smetterà di funzionare alla fine di questo mese.
Il virus continua a circolare, ma dopo quattro anni la nostra convivenza con lui sembra aver trovato un equilibrio pacifico, insomma. Ora vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.
Il cancelliere della Confederazione Walter Thurnherr ha annunciato oggi le sue dimissioni. In carica dal 2015, il 60enne argoviese ha fatto sapere nel corso di una conferenza stampa che non si ripresenterà in dicembre per un nuovo mandato.
“Ho apprezzato la mia funzione di cancelliere”, e il lavoro con il Governo e il Parlamento. “Sono nell’amministrazione federale dagli anni Novanta; è giunto il momento di passare ad altre cose“, ha dichiarato.
L’ultima legislatura è stata la “peggiore” dalla fine della Seconda guerra mondiale. Le crisi che si sono succedute hanno provocato molte tensioni, ha ammesso Thurnherr davanti ai media. “Ma l’ambiente in seno al Consiglio federale è stato sempre positivo”.
Thurnherr, nato nel 1963 a Muri (AG) ed esponente del PPD (ora Alleanza del Centro), vanta una lunga esperienza in diplomazia e nell’amministrazione federale. È stato tra l’altro collaboratore degli ex consiglieri federali Flavio Cotti e Joseph Deiss. Prima di ricoprire la carica di cancelliere, ha ricoperto quelle di segretario generale del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), dell’allora Dipartimento federale dell’economia (DFE), nonché del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).
- Le dimissioni di Walter Thurnherr su RSI NewsCollegamento esterno.
- La presentazione di Walter TurnherrCollegamento esterno sul sito della Cancelleria federale.
- Non sapete cosa fa il cancelliere della Confederazione? Tutte le spiegazioni si trovano in questo articolo d’archivio di SWI Swissinfo.ch.
I danni causati dal deragliamento del treno merci nella galleria ferroviaria di base del San Gottardo sono più estesi di quanto inizialmente si pensasse. In un comunicato diffuso oggi, le Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno annunciato che la riapertura della canna nella quale è avvenuto l’incidente non avverrà prima del 2024.
I treni merci – che dovevano riprendere il traffico normale oggi – torneranno a circolare a partire dalla prossima settimana, mentre per il traffico passeggeri (attualmente deviato sulla vecchia linea, con ritardi di circa un’ora) non è ancora stata nessuna scadenza. Questa differenza di trattamento è legata a motivi di sicurezza: in caso di emergenza ed evacuazione di un convoglio, i passeggeri vengono sfollati attraverso l’altra canna. Ciò sarebbe però possibile solo in misura limitata durante i lavori di riparazione del tubo ovest, spiegano le FFS.
Le FFS, dopo diversi giorni di attesa che sono stati necessari affinché gli inquirenti potessero analizzare il luogo del deragliamento, hanno potuto iniziare i lavori di sgombero. I 16 carri deragliati e in parte gravemente danneggiati si trovano ancora all’interno del tunnel. I danni causati, come detto, si sono rivelati molto più ingenti di quanto inizialmente stimato. Dovranno infatti essere sostituiti circa 8 chilometri di binari e 20’000 traverse in calcestruzzo.
- La notizia su TVS Tvsvizzera.it.
- Il comunicatoCollegamento esterno delle FFS.
- La causa dell’incidente in questo articolo di TVS Tvsvizzera.it.
Continua la nostra presentazione delle rappresentanze internazionali dei principali partiti elvetici in vista delle elezioni federali del prossimo 22 ottobre. Oggi tocca ai Verdi.
Il Partito ecologista svizzero non ha mai avuto una sezione internazionale… finora. In vista dell’appuntamento elettorale di ottobre, però, ha voluto crearne una. La formazione politica si sente vicina alla diaspora elvetica, anche se una rappresentanza diretta di questo gruppo di persone non è tra le sue priorità in questo momento.
Le questioni ambientali sono il tema centrale dei Verdi, ma un’altra loro priorità sono le relazioni con l’Unione europea, come spiega a SWI Swissinfo.ch la segretaria del partito Rahel Estermann. Anche perché il 60% delle circa 800’000 persone di nazionalità svizzera residenti all’estero abitano in un Paese dell’UE.
Per i Verdi, più persone votano più forte è una democrazia. Per questa ragione la formazione politica considera il voto elettronico un aspetto di massima importanza per svizzeri e svizzere all’estero. Non in mani private, però: “Non siamo d’accordo che la Posta tragga profitto economico dal voto elettronico”, dice Esthermann.
- Intervista alla segretaria generale dei Verdi Rahel Estermann a cura della mia collega Emilie Ridard.
- Presentazione dei Verdi svizzeriCollegamento esterno.
- La serie di SWI Swissinfo.ch dedicata alle Elezioni federali 2023.
In occasione delle elezioni federali del prossimo 22 ottobre, le svizzere e gli svizzeri all’estero iscritti al registro elettorale dei cantoni di Basilea Città, San Gallo e Turgovia potranno ricorrere al voto elettronico. Il Consiglio federale ha dato oggi il via libera. Il sistema utilizzato sarà quello implementato dalla Posta svizzera.
Questi tre Cantoni hanno testato il sistema in occasione delle votazioni federali dello scorso 18 giugno: 4’239 persone hanno potuto allora votare elettronicamente per esprimersi sui temi posti in consultazione.
In totale saranno 65’000 elettrici ed elettori che potranno ricorrere a questo nuovo sistema, ossia l’1,2% dell’elettorato elvetico. Non solo diaspora: a Basilea Città potranno votare anche elettori ed elettrici disabili residenti in Svizzera.
L’e-voting è stato utilizzato l’ultima volta nel 2015 per le elezioni del Consiglio nazionale. In quell’occasione, più di 132’000 persone aventi diritto di voto nei Cantoni di Ginevra, Lucerna, Basilea Città e Neuchâtel sono state autorizzate a usarlo. Nel 2019, invece, nessun Cantone è stato autorizzato a usarlo a causa di problemi di sicurezza.
- Il via libera del Consiglio federaleCollegamento esterno all’e-voting.
- La notizia su RTS InfoCollegamento esterno (in francese).
- La presentazione del nuovo sistema di e-voting in questo articolo dei miei colleghi Balz Rigendinger e Samuel Jaberg.
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