La televisione svizzera per l’Italia
Glacier 3000

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

il venerdì, si sa, è una giornata calda per il traffico vacanziero durante i fine settimana di luglio. E oggi le attese sono state confermate: la coda dei veicoli diretti verso il Ticino e l’Italia ha raggiunto i 12 km di coda al portale nord della galleria autostradale del San Gottardo, con tempi di attesa di oltre due ore. Ingorghi meno intensi vengono segnalati anche in direzione opposta.

I disagi si moltiplicano anche allo scalo internazionale di Zurigo-Kloten: ritardi dei voli, code al check-in e attese infinite per i bagagli stanno mettendo a dura prova la pazienza delle viaggiatrici e dei viaggiatori. Se siete in una di queste situazioni potete sempre ingannare il tempo leggendo le nostre notizie quotidiane,

buona lettura.

Glacier 3000
Keystone / Laurent Gillieron

Brutta avventura ieri per i circa 270 turisti e turiste che si stavano recando in teleferica al Glacier 3000, la rinomata stazione alpina del comprensorio sciistico vodese Les Diablerets.

La cabina sospesa che stava salendo verso la vetta si è improvvisamente arrestata per un problema tecnico nel corso della mattinata e per il gruppo di escursionisti ed escursioniste è iniziata una lunga attesa.

Non riuscendo a risolvere la panne in tempi brevi i responsabili della società che gestisce l’infrastruttura hanno optato per l’intervento degli elicotteri. Due velivoli della compagnia Air Glacier hanno quindi trasferito tutti i passeggeri e le passeggere in una stazione intermedia.

L’operazione, che ha richiesto 54 rotazioni da parte dei due elicotteri, è terminata dopo un’ora e mezza. Mentre la teleferica è stata successivamente trainata fino alla cima con un motore di soccorso. Tutto è quindi finito bene ma c’è da scommettere che le persone coinvolte loro malgrado in questa avventura, se la ricorderanno per diverso tempo.

nazionale
© Keystone / Michael Buholzer

La nazionale svizzera di calcio femminile non poteva iniziare meglio i Mondiali in corso in Australia e Nuova Zelanda. All’esordio la compagine elvetica ha infatti superato le Filippine.

Davanti a circa 14’000 persone assiepate negli spalti dello stadio di Dunedin (Nuova Zelanda) le calciatrici guidate da Inka Grings hanno faticato a entrare in partita e per quasi tutta la prima parte non sono riuscite a imporre il proprio gioco.

Allo scadere del primo tempo le elvetiche, che poco prima avevano sciupato una clamorosa occasione con Ana-Maria Crnogorcevic, sono passate in vantaggio grazie a un rigore calciato da Ramona Bachmann. La rete della sicurezza è giunta al 64esimo ad opera di Seraina Piubel.

La sfida di martedì con la Norvegia ci potrà già offrire qualche indicazione sulle reali possibilità della squadra svizzera di proseguire positivamente in questo campionato del mondo che sta suscitando crescenti riscontri a livello internazionale.

amherd
Keystone / Peter Klaunzer

Restiamo nel mondo dello sport, che potrebbe riservare a breve altre importanti novità. Secondo quanto filtrato in questi giorni, Viola Amherd sarebbe favorevole ad ospitare nella Confederazione i prossimi giochi olimpici invernali.

Secondo quanto hanno pubblicato vari media il sostegno della direttrice del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) a un’eventuale candidatura svizzera è riferito in una comunicazione interna dell’Associazione Olimpica Svizzera (Swiss Olympic).

Ma conferme giungono anche dal suo dipartimento. In proposito Renato Kalbermatten, capo della comunicazione del DDPS, ha precisato che “la consigliera federale è convinta che un grande evento internazionale possa avere risvolti positivi e duraturi, sia in ambito sociale che economico”.

Sulla fattibilità concreta di questi auspici non può però non sorgere qualche dubbio. Negli ultimi 35 anni sono infatti state ben otto le volte che la Svizzera – dove peraltro si sono già svolti in due occasioni, nel 1928 e nel 1948 a St. Moritz – ha tentato di aggiudicarsi, senza successo, l’organizzazione dei giochi invernali.

giustizia
© Keystone / Peter Klaunzer

Una condanna inflitta da un Tribunale per minorenni non mette al riparo da un’eventuale espulsione dalla Svizzera. Lo ha stabilito il Tribunale federale che ha annullato una decisione della giustizia zurighese.

Il caso riguarda un giovane che è stato giudicato da una corte per minorenni poiché alcuni reati, quali lesioni corporali, li ha commessi da adulto mentre era già sotto processo per fatti risalenti al periodo precedente.

La condanna era stata successivamente estesa, da 16 a 25 mesi di detenzione, dal tribunale cantonale che però aveva escluso la possibilità di applicare anche la misura di sicurezza dell’espulsione, in quanto il verdetto era stato pronunciato dalla corte dei minorenni.

Ora la suprema corte ha accolto il ricorso della procura zurighese. Al riguardo i giudici federali hanno ricordato che in una precedente decisione avevano ritenuto che l’espulsione di un giovane condannato fosse possibile anche se alcuni atti erano stati commessi prima del compimento del diciottesimo anno di età.

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