Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
se la notte su mercoledì buona parte della popolazione elvetica è rimasta sveglia per il turbinio di tuoni e fulmini, nelle ultime 24 ore Giove Pluvio è riuscito a fare meglio.
Secondo quanto riferito da Meteonews sono state ben 95'000 le saette che hanno squarciato il cielo la scorsa notte, un vero e proprio record considerato che nell’intero mese di luglio dell’anno scorso se ne erano contate “solo” 85'000.
Naturalmente noi non vorremmo irritare ulteriormente gli dei dell’Olimpo, anche se un po’ di refrigerio sarebbe ben accetto in questa torrida estate,
buona lettura.
Alcune pratiche adottate durante i rimpatri delle persone straniere prive di permesso di soggiorno sono inaccettabili. Lo dice la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT), che ha pubblicato oggi il suo rapporto annuale.
In particolare vengono stigmatizzate misure di contenimento, quali le manette e le cavigliere applicate dagli agenti su questi individui durante le operazioni di trasferimento e negli aeroporti, anche nei casi in cui essi mostrano di collaborare. A giudizio della CNPT questi accorgimenti vanno adottati solo nell’ipotesi di pericolo per gli stessi o per terzi.
Un occhio di riguardo è poi riservato ai minori, i quali – sostiene sempre la commissione nazionale – non dovrebbero mai essere separati dai genitori. Viene inoltre raccomandato di ridurre i tempi di attesa negli aeroporti e di evitare i prelievi delle famiglie dai loro alloggi durante la notte (nel 2022 ci sono stati complessivamente 28 rinvii coatti con voli speciali che hanno coinvolto 1’254 persone straniere, tra cui 16 famiglie con 32 figli e figlie).
In Svizzera i rinvii coatti rappresentano circa il 12% delle partenze di migranti irregolari, il 25% riguarda invece persone che partono volontariamente mentre il restante 63% coinvolge stranieri e straniere che escono autonomamente, ma sotto il controllo dei servizi competenti della Confederazione.
- Sulle critiche alle modalità di rimpatrio l’articolo di cdt.chCollegamento esterno.
- Ne parla anche blue NewsCollegamento esterno.
- La notaCollegamento esterno della Confederazione.
Di nuove trattative tra Svizzera e Unione Europea si riparlerà solo dopo le elezioni federali del prossimo 22 ottobre. La notizia era piuttosto scontata ma lo ha ribadito oggi il vicepresidente della Commissione UE Maros Sefcovic.
Nell’incontro in agenda martedì a Bruxelles con il ministro degli Esteri elvetico Ignazio Cassis verrà fatto un bilancio della serie di colloqui esplorativi che sono stati condotti negli scorsi mesi dalla segretaria di Stato uscente del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Livia Leu con i e le rappresentanti europei/e.
L’Unione Europea, ha precisato il politico slovacco, è al corrente dell’appuntamento elettorale in Svizzera e per questo motivo una tabella di marcia verrà fissata solo dopo questa consultazione popolare. Una strategia che per Maros Sefcovic ha il vantaggio di “aumentare le opportunità e le possibilità di un esito positivo dei negoziati”.
I negoziati sull’Accordo Istituzionale, che nelle intenzioni delle due parti avrebbe comportato un netto salto di qualità nelle relazioni bilaterali, erano stati bruscamente interrotti nel maggio 2021 dalla decisione del Governo elvetico di non firmare il testo concordato, a causa delle opposizioni politiche e sociali che si erano manifestate nella Confederazione.
Sulla presa di posizione dell’UE il contributo di blue NewsCollegamento esterno.
Anche l’articolo del BlickCollegamento esterno riferisce la notizia (in tedesco).
Sul faccia a faccia di martedì prossimo l’articolo di rsi.chCollegamento esterno.
L’evoluzione delle trattative sull’Accordo istituzionale Svizzera-UECollegamento esterno.
Il mercato del lavoro elvetico ha un tangibile impatto positivo sulle regioni al di là della frontiera in termini di occupazione e tasso di attività professionale.
Da un’indagine condotta dall’Ufficio federale di statistica (UST) risulta infatti che la partecipazione al mercato del lavoro (15-64 anni) nelle 11 grandi regioni europee limitrofe era inferiore a quella svizzera (83,5%), ma pur sempre superiore ai rispettivi tassi nazionali: 82,3% in Tubinga a fronte di una media tedesca del 79,4%, 76,2% nel Rodano-Alpi a fronte di una media francese del 73,6% e 71,0% nel Piemonte e 75,8% della provincia autonoma di Bolzano a fronte del 65,5% italiano.
Un discorso analogo vale per il tasso di disoccupazione che in queste stesse regioni risulta inferiore ai rispettivi indici nazionali: 2,2% in Tubinga a fronte di una media tedesca del 3,1%, 6,6% nel Rodano-Alpi a fronte di una media francese del 7,3% e 4,9% nella Lombardia e 75,8% della provincia autonoma di Bolzano a fronte del 8,1% italiano. Da sottolineare il fatto che la disoccupazione nelle regioni estere di confine è addirittura più contenuta in alcuni casi a quello dei cantoni limitrofi (Ticino: 6,5%, Regione del Lemano: 6,9%, Svizzera orientale: 3,1%; Svizzera nordoccidentale: 4,3%).
In ottica di lavoro transfrontaliero va anche notato che in alcune regioni, come la Francia Contea, la quota di popolazione attiva impiegata nella Confederazione raggiunge l’8% (in totale sono 373’000 i lavoratori e le lavoratrici frontaliere assunti in Svizzera), a fronte di 29’000 residenti elvetici impiegati all’estero.
- Nell’articolo de La RegioneCollegamento esterno viene sottolineato il tasso di disoccupazione più basso in Lombardia rispetto al Canton Ticino.
- Il contributo di tvsvizzera.it.
- Il comunicato e i grafici dell’Ufficio federale di statistica (UST)Collegamento esterno.
Cifre più che positive per uno dei marchi iconici elvetici più conosciuti nel mondo: le vendite nel primo semestre del gruppo Swatch sono infatti cresciute dell’11% a 4 miliardi di franchi (l’incremento in valute locali è stato del 18%).
Il balzo del fatturato, spiega la casa di Bienne, è dovuto in particolare alla forte crescita della domanda negli Stati Uniti e al rilancio dell’attività in Cina. Particolarmente apprezzato dalla clientela è stato il Moonswatch, prodotto in collaborazione con Omega, che si ispira agli orologi portati dagli astronauti sulla Luna.
Un andamento analogo viene segnalato anche per altri noti marchi del gruppo, come Tissot, Harry Winston, Omega e Longines. Le previsioni sono positive anche per la seconda parte dell’anno, anche se qualche preoccupazione affiora dal contesto valutario sfavorevole.
Il gruppo Swatch, fondato dall’imprenditore elvetico-libanese Nick Hayek (1928-2010), gestisce 17 importanti marchi del settore e occupa 33’000 dipendenti.
- Sull’andamento del fatturato di Swatch l’articolo di rsi.chCollegamento esterno.
- Ne parla anche tio.chCollegamento esterno.
- Della notizia si interessa anche la stampa specializzata italiana: l’articolo del Sole24OreCollegamento esterno.
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