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Foto di gruppo del Consiglio federale in gita a Morat.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

lo scorso anno le persone hanno nuovamente ritrovato il piacere di viaggiare, dopo le limitazioni dovute alle restrizioni pandemiche. Secondo i dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica, nel 2022 i turisti e le turiste straniere in Svizzera hanno speso 16,6 miliardi di franchi.

Anche i cittadini e le cittadine elvetiche hanno ripreso auto, treni e aerei per visitare terre lontane. La spesa per gli spostamenti fuori dal Paese è salita a 16,8 miliardi di franchi, ovvero +60,7% rispetto all’anno precedente. C’è da scommetterci che le cifre del 2023 saranno ancora più importanti.

Visto che l’estate è appena cominciata, auguro a voi tutti buone vacanze!

Il consiglio federale in gruppo in gita a Morat (Murten).
© Keystone / Alessandro Della Valle

Gita del Consiglio federale: quest’anno a Friburgo, patria del presidente della Confederazione Alain Berset.

Come tradizione vuole, il giorno dopo l’ultima seduta governativa prima della vacanze estive i sette membri dei Consiglio federale, accompagnati da cancelliere e i due vice cancellieri, sono partiti per una gita di due giorni. Quest’anno nel Canton Friburgo, luogo d’origine dell’attuale presidente della Confederazione, il socialista Alain Berset.

Dopo una tappa in mattinata nella Singine – distretto di lingua tedesca del Canton Friburgo – per ammirare il suggestivo Lac Noir, situato nelle prealpi friburghesi a poco più di mille metri d’altitudine, il Governo si è spostato a Morat dove, oltre a incontrare le autorità locali, ha consumato un aperitivo con la popolazione.

Domani, il Consiglio federale si recherà invece nella capitale Friburgo, dove oltre alle autorità della città e del cantone, incontrerà la popolazione per l’aperitivo di rito. Ogni anno, dal 1957, il Consiglio federale fa un’escursione in Svizzera e dal 1961, l’annuale gita si svolge generalmente nel Cantone di residenza o d’origine del Presidente della Confederazione.

L insegna dell aeroporto di Ginevra.
© Keystone / Martial Trezzini

Sciopero all’aeroporto di Ginevra proprio nel primo giorno delle vacanze estive.

I dipendenti dell’Aeroporto di Ginevra hanno indetto uno sciopero per domani, venerdì, a partire dalle 4 di mattina. A renderlo noto è il sindacato vpod-ssp. Il prosieguo della protesta verrà deciso dall’assemblea degli scioperanti. Sono da prevedere, per chi pensa di volare proprio da Ginevra, importanti disguidi.

L’aeroporto ginevrino informa che farà di tutto per limitare l’impatto sui passeggeri, ma un’interruzione temporanea del servizio non può essere esclusa. “La sicurezza prima di tutto”, ha detto il portavoce dello scalo Ignace Jeannerat. Va detto che lo sciopero è stato proclamato proprio nel primo giorno di vacanza, con circa 54’000 viaggiatori attesi per un totale di 394 voli.

I dipendenti scioperano contro la nuova politica salariale voluta dalla direzione. A detta del sindacato, un migliaio di dipendenti è interessato dalla nuova strategia. La direzione, dal canto suo, difende il progetto senza aumenti automatici e adattato all’evoluzione del giro d’affari. Nonostante lo sciopero, stando alla direzione dello scalo ginevrino non sarebbero previste diminuzioni di salario.

Una debit card di Mastercard
Keystone / Elaine Thompson

Visa e Mastercard sotto inchiesta per le commissioni interbancarie su transazioni effettuate in Svizzera.

La Commissione della concorrenza (Comco) comunica di avere aperto due distinte inchieste sui fornitori di carte di debito Visa e Mastercard. Sotto la lente ci sono le commissioni interbancarie per transazioni effettuate in Svizzera.

La Comco sottolinea di aver autorizzato una commissione interbancaria di 12 centesimi per transazione solo durante la fase di introduzione sul mercato delle nuove carte di debito. Chiusa la fase introduttiva, queste commissioni continuano però ad essere prelevate.

Per quanto riguarda Mastercard, “si prospetta un accordo rapido e una decisione sotto forma di conciliazione”, ha aggiunto la Comco. Con Visa, invece, “vi sono differenze che devono essere chiarite in modo più dettagliato”. Alle due società americane si applica la presunzione di innocenza.

Un bimbo mentre il suo medico regista sul PC i dati del paziente.
© Keystone / Christian Beutler

In arrivo la cartella informatizzata del paziente, che diventerà obbligatoria anche nel settore ambulatoriale.

Il Consiglio federale ritiene che la cartella informatizzata del paziente (CIP) debba diventare un pilastro fondamentale del sistema sanitario svizzero. Per questo motivo dovrà essere obbligatoria anche nel settore ambulatoriale. Il Governo ha posto così oggi in consultazione una revisione della Legge federale sulla cartella informatizzata del paziente.

In questa cartella vengono raccolti documenti e dati elettronici rilevanti inerenti allo stato di salute dei pazienti, secondo l’esecutivo il fine è rafforzare la qualità delle cure mediche e migliorare i processi terapeutici. Attualmente, nella Svizzera francese l’83% della popolazione ha già una cartella clinica elettronica, mentre le cifre si abbassano al 14% nelle aree germanofone e al 3% in Ticino.

Il “ministro” della sanità Alain Berset ha voluto rassicurare la popolazione per quello che riguarda il trattamento elettronico dei dati sensibili. “La sicurezza ha la massima priorità per il Consiglio federale”, ha precisato. La protezione e la sicurezza dei dati contenuti nella CIP saranno quindi garantiti.

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