Il Consiglio federale svizzero propone l'implementazione di cartelle cliniche elettroniche in tutta la Confederazione. Il piano prevede che i fornitori di servizi sanitari conservino dossier elettronici dei pazienti, anche se gli individui potranno scegliere di non farlo.
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Keystone-ATS/tins
Il Consiglio federale ha lanciato mercoledì la procedura di consultazione per la revisione della legge sulla cartella clinica elettronica, che proseguirà fino al 19 ottobre.
I cantoni francofoni apripista
Nelle regioni francofone della Svizzera, l’83% della popolazione ha già una cartella clinica elettronica, mentre le cifre si attestano al 14% nelle aree germanofone e al 3% in Ticino. Gli individui di sesso maschile hanno superato di poco le donne nell’optare per la cartella clinica elettronica.
Cruciale per un sistema sanitario efficiente?
Nonostante la disponibilità delle cartelle cliniche elettroniche dal 2022, solo circa 20.000 persone hanno scelto di averle, un fatto che limita l’efficacia del sistema. Circa la metà degli ospedali non ha aderito al sistema o si è rifiutata di farlo. Inoltre, meno del 13% degli studi medici l’ha implementato.
Il Ministro della salute Alain Berset ne ha parlato in una conferenza stampa: “Non siamo a buon punto come vorremmo”. Berset ha menzionato fra le possibili cause il modello decentralizzato svizzero, la mancanza di conseguenze per i fornitori di servizi ospedalieri non conformi e l’impatto della pandemia.
Presto obbligatorio per tutti
Ospedali, case di maternità e case di cura sono già obbligate a conservare le cartelle cliniche elettroniche, un obbligo che sarà esteso a tutti i fornitori di servizi, compresi gli studi privati e le farmacie. Tutti i fornitori di prestazioni sanitarie dovranno dunque accordarsi con uno degli otto fornitori di dossier elettronici attualmente certificati.
Secondo il piano proposto, i dossier elettronici dei pazienti verrebbero creati automaticamente e forniti gratuitamente a tutte le persone residenti in Svizzera e quindi coperte da un’assicurazione sanitaria di base. Si suggerisce un modello di opt-out, che consenta alle persone che lo desiderino di rifiutare l’apertura di un dossier elettronico.
Il rispetto dell’obbligatorietà da parte dei fornitori di servizi sarà competenza delle autorità cantonali, che potranno imporre provvedimenti che vanno dagli avvertimenti, a multe fino a 250.000 franchi svizzeri e persino la revoca della facoltà di addebitare servizi all’assicurazione di base.
Accessibilità e sicurezza
Le cartelle cliniche elettroniche conterranno tutte le informazioni rilevanti sui trattamenti e saranno accessibili in qualsiasi momento. Gli operatori sanitari e i pazienti potranno inserirvi informazioni, e i pazienti potranno controllare l’accesso al proprio dossier. Il sistema richiederà l’autenticazione a due fattori per l’accesso e il recupero delle informazioni, o il salvataggio dei documenti. Tutti i dati saranno criptati e archiviati da società con sede in Svizzera, che garantiranno la protezione e sicurezza dei dati.
Berset ha annunciato che le decisioni relative alla prima fase saranno prese dal Consiglio federale dopo la pausa estiva.
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