
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Dopo il percorso quasi perfetto durante la fase a gironi dei Mondiali di hockey su ghiaccio in corso in Lettonia e Finlandia, la nazionale svizzera ha tradito ancora una volta le attese. Malgrado il ruolo di favoriti, i giocatori guidati da Patrick Fischer si sono dovuti arrendere alla Germania, vittoriosa per 3 a 1. Eppure, vi erano tutte le premesse per fare bene, tanto che appena raggiunti i compagni in Lettonia una delle star della nazionale – il giocatore della NHL Nico Hischier – aveva dichiarato: "Abbiamo la possibilità di fare la storia". Qualche mese fa, ai Mondiali di calcio in Qatar, il capitano dei rossocrociati Granit Xhaka aveva pronunciato praticamente le stesse parole. Poi tutti sanno come è andata a finire, con una delle sconfitte più pesanti degli ultimi decenni agli ottavi di finale contro il Portogallo.
Non sono scaramantico, ma la prossima volta che un giocatore faro di una qualsiasi nazionale svizzera affermerà di voler scrivere la storia, mi metterò immediatamente il cuore in pace e passerò ad altro.

Almeno per ora, l’operazione di salvataggio di Credit Suisse orchestrata dalla Confederazione sta avendo risvolti positivi per le casse dello Stato: sono infatti stati incassati circa 100 milioni di franchi grazie ai premi d’impegno e di garanzia della liquidità.
Ad articolare queste cifre è la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter in un’intervista pubblicata venerdì dai giornali del gruppo Tamedia. A questa somma “si aggiungono, ben inteso, le entrate della Banca nazionale svizzera”, ha precisato la consigliera federale. Gli aiuti di liquidità ancora in sospeso, assicurati da garanzie della Confederazione, ammontano attualmente a cinque miliardi di franchi. Secondo Keller-Sutter dovrebbero presto essere interamente rimborsati.
La ministra delle finanze ritiene ancora troppo presto per esprimersi riguardo agli adeguamenti giuridici necessari per evitare che in futuro si verifichi un caso simile al salvataggio di Credit Suisse. “La sorveglianza dei mercati finanziari deve certamente essere rafforzata”, ha dichiarato. “Oggi è quasi impossibile ritenere qualcuno responsabile di un grave fallimento”.
Intanto, sulla banca acquisita dalla rivale UBS è caduta una nuova tegola. Nella vertenza che l’oppone all’ex primo ministro georgiano Bidzina Ivanishvili, raggirato da un consulente della banca, Credit Suisse è stato condannato da una corte di Singapore, che ha ordinato a una filiale dell’istituto di versare alla controparte la somma di 926 milioni di dollari.
- L’intervistaCollegamento esterno a Karin Keller-Sutter sul Tages-Anzeiger (in tedesco).
- La notiziaCollegamento esterno su RSI News.
- Credit Suisse condannato a Singapore: la notizia su tvsvizzera.it.

“Vogliamo lanciare un segnale chiaro: in Svizzera la violenza domestica e sessuale non è tollerata”, ha dichiarato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider presentando il bilancio ai media a Berna. Nell’aprile 2021 Confederazione, Cantoni e società civile si sono riuniti per un “dialogo strategico” i cui risultati sono confluiti nel piano d’azione del 30 aprile 2021 sotto forma di dieci campi d’azione. Il punto della situazione odierno dipinge, come detto, un quadro positivo.
La lotta contro la violenza domestica fa dei progressi in Svizzera. A due anni dall’adozione di una tabella di marcia in questo ambito, venerdì Confederazione e Cantoni hanno fatto il punto della situazione.
Il rapporto evidenzia notevoli progressi, ad esempio nel settore dei mezzi tecnici. Il piano strategico ha anche dato nuovi impulsi al progetto di un numero di telefono centrale per le vittime di violenza. Sono inoltre stati fissati standard di qualità per la gestione cantonale delle minacce e ne è stata raccomandata l’attuazione. Questi ultimi mirano a riconoscere precocemente, valutare e ridurre mediante misure adeguate il potenziale rischio di ricorso alla violenza di singole persone.
Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, nel 2022 la polizia ha registrato quasi 20’000 reati legati alla violenza domestica, con un aumento del 3,3% rispetto all’anno precedente. Sono 25 le persone che sono state uccise in questo contesto, più della metà dei 42 omicidi registrati dalla polizia nel 2022. Le vittime sono state 17 donne, tre uomini e cinque bambini uccisi dal padre o dalla madre.
- La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS sul sito bluewin.ch.
- Il dossierCollegamento esterno sulla violenza domestica sul sito dell’Ufficio federale per l’uguaglianza tra uomo e donna.
- Quando sono gli uomini ad essere vittime di violenza domestica: un approfondimento su swissinfo.ch.

L’abrasione degli pneumatici è la principale fonte di inquinamento da microplastiche in Svizzera. Che effetto hanno sull’ambiente? Un gruppo di ricercatrici e ricercatori svizzeri cercano di comprenderne i rischi.
Ogni anno vengono rilasciate nella natura circa 8’900 tonnellate di microplastica di particelle di pneumatici, stando alle stime dell’Ufficio federale dell’ambiente. Se negli ultimi anni le emissioni degli scarichi e le polveri di frenata sono diminuite, le emissioni di particolato da pneumatici sono invece aumentate, alimentate dalla tendenza a volere automobili sempre più grandi e potenti.
Al Politecnico federale di Losanna vi è un laboratorio di ricerca che si focalizza su questa problematica. “Questo tipo di inquinamento non può essere trascurato”, spiega a SWI swissinfo.ch il responsabile Florian Breider, sottolineando che, sebbene gran parte delle ricerche oggi si concentri sull’inquinamento da microplastiche dovuto a rifiuti e imballaggi, il particolato da pneumatici ammonta addirittura al 30-40% dell’inquinamento da plastica nell’ambiente.
Breider e il suo team stanno cercando di valutare l’impatto sulla salute. “Di sicuro sono tossiche”, dice il ricercatore riferendosi alle particelle di pneumatici, almeno secondo le sue ultime rilevazioni. Tuttavia, il loro livello di tossicità è ancora ignoto perché “non abbiamo informazioni a sufficienza”.
- L’approfondimento sul tema del mio collega Simon Bradley.
- Nelle Alpi nevica anche plastica: i risultati di una ricerca del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca.
- L’occhio della scienza sul mondo delle nanoplastiche: un approfondimento del mio collega Luigi Jorio.

Chi sono le persone sotto i 40 anni più ricche della Svizzera? La rivista Bilanz ha pubblicato la classifica dei giovani Paperoni che vivono nella Confederazione.
A guidare la top 10 è Marc Lemann, con un patrimonio compreso tra i 3 e i 3,5 miliardi di franchi. Il 30enne è figlio dell’imprenditore svizzero-brasiliano Jorge Paulo Lemann, 65esima persona più ricca al mondo. Seguono Alexander de Carvalho (38 anni, 2,5-3 miliardi), imprenditore e figlio di Charlene de Carvalho-Heineken, direttrice esecutiva di Heineken e persona più ricca dei Paesi Bassi, e Nathalie Albin-Jacobs (37 anni, 1,5-2 miliardi), figlia di Klaus Jacobs, fondatore di Jacobs-Suchard, Barry Callebaut e Adecco.
Il più giovane di questa particolare classifica è Richard Schäli, che a soli 16 anni possiede un patrimonio stimato tra i 2 e i 5 milioni di franchi.
Nella lista figurano anche numerosi sportivi, tra cui il cestista svizzero degli Atlanta Hawks Clint Capela (29 anni – nella foto), con un patrimonio compreso tra i 50 e i 100 milioni di franchi. O ancora Xherdan Shaqiri (31 anni), Stan Wawrinka (38) e Yann Sommer (34). Entra nell’olimpo dei più ricchi anche lo sciatore Marco Odermatt (25 anni), con 2-5 milioni.
- La notiziaCollegamento esterno sul portale Ticinonline.
- La classificaCollegamento esterno sul sito di Bilanz.
- La famiglia più ricca in Svizzera è italiana: l’articolo su tvsvizzera.it.

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