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La famiglia più ricca in Svizzera è italiana

persone su una nave da crociera
Le persone ritratte nella foto non sono probabilmente milionarie, ma la famiglia proprietaria della nave da crociera sì. La Mediterranean Shipping Company (MSC) della famiglia Aponte ha registrato utili da record negli ultimi due anni. Keystone

Per alcuni la pandemia è stata una manna dal cielo, almeno a livello finanziario: gli utili registrati in questi due anni dalla compagnia MSC hanno permesso a Gianluigi Aponte e alla sua famiglia di issarsi in testa alla classifica dei Paperoni svizzeri (e mondiali).

Il loro cognome non è noto a tutti. Chi una volta si è recato in un porto di mare, ha però probabilmente già notato una sigla: MSC. Ovvero Mediterranean Shipping Company. Un vero e proprio mastodonte del trasporto marittimo fondato nel 1970 dal napoletano Gianluigi Aponte assieme alla moglie Rafaela e che da ormai una vita risiede a Ginevra.

In una lunga inchiesta pubblicata domenica, i settimanali svizzeri Le Matin DimancheCollegamento esterno e SonntagsZeitungCollegamento esterno ripercorrono la storia del capostipite Gianluigi, rimasto orfano all’età di cinque anni, che dai primi lavori come mozzo su una nave scala rapidamente le gerarchie, fino a diventare ufficiale nella marina mercantile. Nel 1970 acquista assieme alla moglie la sua prima nave cargo. Il primo tassello di un impero che oggi conta circa 700 portacontainer, decine di terminal portuali, traghetti, una ventina di navi da crociera e che impiega circa 150’000 persone.

due uomini su una nave
L’amministratore delegato della MSC Gianluigi Aponte assieme al presidente francese Emmanuel Macron durante il varo della nave da crociera MSC Meraviglia al porto di Saint-Nazaire nel 2017. AFP

Se fino a un paio di anni fa l’impero della famiglia Aponte era – finanziariamente parlando – grande ma non grandissimo, negli ultimi due anni si è allargato. E di molto.

Le cifre riportate nell’inchiesta dei due giornali sono da prendere un po’ con le pinze, poiché la società degli Aponte non è quotata in borsa e non è quindi obbligata a pubblicare i dati finanziari. Tutti gli esperti sembrano però concordare sul fatto che la pandemia sia stata un toccasana per l’azienda.

Una società da 100 miliardi?

Secondo uno specialista interpellato per l’inchiesta, tra giugno 2021 e giugno 2022 la società avrebbe incassato utili pari a 26,6 miliardi di dollari e la MSC varrebbe ormai circa 100 miliardi di dollari. Un patrimonio che fa degli Aponte la famiglia più ricca in Svizzera e tra le più ricche al mondo, tra il fondatore della Microsoft Bill Gates e il finanziere Warren Buffet, se ci si basa sulla classifica dei miliardari di Forbes.

Altre due fonti che conoscono bene la società affermano che il valore della MSC è di almeno 50 miliardi di dollari. “Una somma sufficiente per eclissare la famiglia Roche [settore farmaceutico, ndr], al primo posto della classifica del giornale Bilan delle 300 persone più ricche della Svizzera, con un patrimonio stimato di 34-35 miliardi di franchi”, scrivono i due settimanali.

A permettere agli Aponte e alla loro società di nuotare ancor più nell’oro è stato come detto il boom legato alla pandemia. Il commercio online è esploso e questa forte crescita della domanda, unita alla congestione dei porti, ha portato a un forte aumento dei prezzi dei trasporti. “Il prezzo di un container trasportato dalla Cina agli Stati Uniti è passato da 2’700 a 15’000 dollari o più”, rilevano Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung. Per la MSC è stata una vera e propria manna dal cielo.

La famiglia Aponte non è però l’unica con radici italiane a figurare nella hit-parade svizzera dei multimilionari. Nella classifica delle 300 persone più ricche che risiedono in SvizzeraCollegamento esterno stilata ogni anno dalla rivista Bilan sono infatti diverse coloro che hanno legami più o meno stretti con il Belpaese.

Famiglia Bertarelli – Berna – patrimonio stimato: 13-14 miliardi di franchi

Il più conosciuto è sicuramente Ernesto Bertarelli, grazie in particolare ai successi ottenuti nella vela con Alinghi. Il patrimonio dei Bertarelli è dovuto principalmente all’azienda Serono, fondata nel 1906 dal medico e scienziato Cesare Serono e diventata di proprietà del nonno di Ernesto Bertarelli all’inizio degli anni Cinquanta. Nel 1977, la famiglia Bertarelli ha trasferito la società a Ginevra.

Dopo essere stata diretta dal padre Fabio, nel 1996 l’azienda è passata nelle mani di Ernesto Bertarelli, che è riuscito a farla diventare la terza società più importante al mondo nel settore delle biotecnologie. Nel 2006 Serono è stata venduta per oltre 10 miliardi di euro alla tedesca Merck.

Oggi i Bertarelli – Ernesto, la sorella Dona e la madre Maria Iris – continuano ad essere attivi attraverso soprattutto dei fondi di investimento focalizzati nel settore delle scienze della vita e della biotecnologia. Vivono tra Ginevra e Gstaad.

uomo su una barca a vela
La grande passione di Ernesto Bertarelli: la vela. Keystone

Famiglia Perfetti – Ticino – patrimonio stimato: 6-7 miliardi

Dalle Big Babol alla Brooklyn, la “gomma del ponte”, Augusto e Giorgio Perfetti – che vivono in Ticino – hanno fatto fortuna grazie alle gomme da masticare e ai dolciumi in generale. Il gruppo fondato nel 1946 a Lainate ha incorporato l’olandese Van Melle all’inizio degli anni Duemila e si chiama Perfetti Van Melle.

Durante l’ultimo esercizio, l’azienda – rileva Bilan – ha aumentato il suo fatturato di 450 milioni di dollari e ora supera ormai i tre miliardi.

leccalecca
I fratelli Perfetti sono i re dei dolciumi. La società che produce i lecca lecca più famosi del mondo è stata acquistata nel 2006 dal gruppo Perfetti Van Melle. Keystone

Giammaria e Mario Germano Giuliani – Ticino – patrimonio stimato: 3-4 miliardi

Forse il loro nome non vi dice granché. Per contro la bevanda che è all’origine della fortuna famigliare probabilmente sì: l’Amaro medicinale Giuliani. Ideato dal nonno dei due fratelli alla fine dell’Ottocento, il digestivo ha permesso di trasformare la farmacia familiare in un grande gruppo farmaceutico.

Giammaria, che risiede in Ticino, e Mario Germano Giulini, che vive a Montecarlo, non hanno però dormito sugli allori. Nel 1996 hanno investito nel fondo d’investimento statunitense Royalty Pharma, specializzato nei diritti sui farmaci. Nel giugno 2020, il fondo è entrato nel Nasdaq e oggi pesa circa 25 miliardi di dollari.

due ritratti di persone
I fratelli Giuliani devono la loro fortuna anche all’omonimo amaro. giulianipharma.com

Famiglia Bonomi – Grigioni – patrimonio stimato: 2-3 miliardi

Anche la famiglia Bonomi ha una lunga storia alle spalle, iniziata alla fine dell’Ottocento grazie all’impero immobiliare creato da Carlo Bonomi partendo da una piccola impresa di costruzioni. Oggi sotto la luce dei riflettori vi è soprattutto Andrea Bonomi, alla testa del fondo Investindustrial.

La società diretta da Bonomi è stata al centro dell’attualità poche settimane fa, quando ha acquisito una quota di maggioranza in Eataly, l’azienda che promuove i prodotti alimentari italiani fondata da Oscar Farinetti.

persona parla davanti a un microfono
Nel 2014 Andrea Bonomi e il suo fondo Investindustrial hanno cercato di acquisire una quota del capitale del gruppo turistico francese Club Med. AFP

Famiglia Agnelli de Pahlen – Vaud – patrimonio stimato: 2-3 miliardi

Un nome che non ha in questo caso bisogno di troppe presentazioni. Da sempre residente nel Canton Vaud, Margherita Agnelli de Pahlen è la figlia dell’Avvocato e madre di John, Lapo e Ginevra Elkann. Risposatasi nel 1981 con il conte francese Serge de Pahlen, la donna ha ceduto nel 2006 i diritti che deteneva nella società di famiglia Dicembre, in cambio di un patrimonio stimato a oltre un miliardo di euro. Dicembre è controllata dai figli di primo letto.

L’accordo per la successione è però ancora oggetto di uno scontro tra i tre fratelli Elkan, la madre e i cinque figli avuti con de Pahlen.

due sposi
Il matrimonio tra Margherita Agnelli e Alain Elkann a Torino nel 1975. AFP

Famiglia Zegna – Ticino – patrimonio stimato: 2-3 miliardi

Circa 300 boutique in 80 Paesi del mondo e un fatturato annuo che supera un miliardo di franchi: il gruppo fondato nel 1910 da Ermenegildo Zegna e da due suoi fratelli è diventato nel corso dei decenni un peso massimo della moda.

L’azienda è tuttora in mani famigliari. A dirigerla è Gildo Zegna, mentre sua sorella Anna e suo cugino Paolo fanno parte del consiglio d’amministrazione.

gruppo di persone che applaude
Gildo Zegna (a destra) festeggia l’entrata in borsa a Wall Street del suo gruppo nel 2021. AFP

Famiglia Fossati – Ticino – patrimonio stimato: 1,5-2 miliardi

L’impero imprenditoriale della famiglia milanese è legato soprattutto al dado di cucina Star, lanciato poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale. L’azienda alimentare si è rapidamente allargata sino a diventare una vera e propria multinazionale. La società è stata venduta nel 2006 a un gruppo spagnolo e i discendenti del fondatore Fulvio Fossati si sono lanciati in investimenti molto diversificati e spesso molto fruttuosi attraverso la loro finanziaria Findam.

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Dal 2006 la società che ha fatto la storia nelle cucine italiane non appartiene più alla famiglia Fossati. star

Famiglia Malacalza – Ticino – patrimonio stimato: 900 milioni-1 miliardo

Il genoano Vittorio Malacalza e la sua famiglia hanno fatto fortuna soprattutto in campo industriale, operando dapprima nel settore delle infrastrutture stradali e in un secondo tempo nel campo della siderurgia. All’inizio degli anni Duemila hanno investito nell’alta tecnologia e nel 2015 sono diventati, attraverso la holding famigliare, azionisti di maggioranza della Banca Carige. Un investimento, quest’ultimo, poco fortunato, poiché nel 2019 l’istituto è stato posto in amministrazione straordinaria su decisione della Banca centrale europea.

facciata di una banca
La Banca Carige non ha portato fortuna alla famiglia Malacalza. AFP

Famiglia De Benedetti – Grigioni – patrimonio stimato: 400-500 milioni

L’imprenditore Carlo De Benedetti, che non ha bisogno di presentazioni, ha lasciato le luci della ribalta nel 2017, trasmettendo ai suoi tre figli le partecipazioni industriali che deteneva e la sua holding Gedi, proprietaria in particolare di L’Espresso e La Repubblica. Nel 2019, contro la volontà del padre, i figli hanno venduto i titoli alla famiglia Agnelli. Il capostipite ha quindi deciso di rituffarsi nel mondo editoriale, creando il nuovo quotidiano Domani.

persone escono dalla borsa
Carlo De Benedetti nel 2009 alla borsa di Milano dopo aver annunciato la sua decisione di lasciare la presidenza delle società in cui era attivo. AFP

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