La televisione svizzera per l’Italia
Palazzo federale ricoperto di bandiere della Svizzera in un gioco di luci.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza. Due versi di Manzoni per ricordare la morte di Napoleone avvenuta il 5 maggio del 1821. Noi però vogliamo qui ricordare che domani Carlo III verrà finalmente (per lui) incoronato re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri quattordici reami del Commonwealth. Perché parlo di questo evento?

Oggi sulle pagine del Blick, l’ambasciatore britannico a Berna ha affermato che re Carlo III nutre molta simpatia per la Svizzera. "Si tratta di un capitale di cui beneficeranno le nostre relazioni bilaterali", ha aggiunto. Il fatto che Carlo e famiglia pratichino lo sci nei Grigioni ha certamente aiutato il futuro sovrano ad amare la Svizzera.

E io che sono grigionese, lo capisco! Buona lettura.

Palazzo federale ricoperto di bandiere della Svizzera in un gioco di luci.
Keystone / Marcel Bieri

In Svizzera c’è chi vorrebbe introdurre un giorno di festa per celebrare la democrazia il 12 settembre.

Il 12 settembre del 1848 entrò in vigore la prima Costituzione federale. Ora il parlamentare bernese del Centro Heinz Siegenthaler vuole introdurre per il 12 settembre un giorno festivo in più per celebrare la democrazia. Una sua mozione in tal senso è stata accolta ieri sera dal Consiglio nazionale per 94 voti a 82.

Come racconta Siegenthaler, la nuova festività vuole ricordare le conquiste: la democrazia diretta, lo Stato di diritto, la separazione dei poteri e il federalismo. Il Consiglio federale si è opposto al giorno festivo aggiuntivo. La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha sottolineato che la Svizzera ha già un suo giorno festivo federale, il 1° agosto (Festa nazionale).

La responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia ha ricordato che quest’anno la Confederazione celebra il 175° anniversario della Costituzione federale. Sono previste numerose manifestazioni. L’1 e il 2 luglio, molti edifici parlamentari, governativi e amministrativi di Berna saranno aperti al pubblico. E tutto ciò è possibile, ha aggiunto invano, senza per forza introdurre un ulteriore giorno festivo.

Una strada affollata nel centro di Basilea.
Keystone / Markus Scholz

Cala e rallenta l’inflazione in Svizzera ma per i canoni elvetici rimane comunque relativamente elevata.

Continua a scendere l’inflazione in Svizzera. In aprile la crescita su base annua si è attestata al +2,6%, a fronte del +2,9% di marzo e al +3,4% di febbraio, che seguiva il +3,3% di gennaio. Secondo gli esperti dell’Ufficio federale di statistica, la stabilità dei prezzi mensile è il risultato di tendenze opposte che si sono compensate a vicenda.

Negativa ancora sino al marzo 2021, l’inflazione è salita sensibilmente in Svizzera, arrivando a toccare un picco del 3,5% nell’agosto 2022. Visto che l’inflazione non è stata compensata da una crescita degli stipendi nominali, ha comportato nel 2022 per i salariati la perdita di potere d’acquisto più forte dai tempi della Seconda guerra mondiale.

Nel confronto internazionale, l’inflazione in Svizzera è decisamente bassa. A titolo d’esempio il principale partner commerciale elvetico, la Germania, ha visto l’inflazione attestarsi al 7,2% in aprile mentre in Italia è tornata a salire, all’8,3% (dal 7,6%) e lo stesso è avvenuto nell’intera Eurozona, che segna 7,0% (dal 6,9%).

Le indicazioni per trovare l ufficio di collocamento in un palazzo governativo ticinese.
© Keystone / Christian Beutler

Il tasso di disoccupazione in Svizzera si mantiene al 2% e non dovrebbe variare nei prossimi mesi.

La quota dei senza lavoro in Svizzera (2,0% in aprile, invariata rispetto a marzo) è probabilmente ai suoi minimi e non diminuirà più nei prossimi mesi: è la previsione della Seco, la Segreteria di Stato dell’economia.

“La disoccupazione ha probabilmente toccato il fondo, senza che sia ancora visibile un’inversione di tendenza verso un nuovo aumento“, ha detto Boris Zürcher, direttore della divisione del lavoro presso la Seco, commentando i dati diffusi oggi dai suoi funzionari. “Lo vediamo soprattutto nel dato destagionalizzato”.

Tornando al dato pubblicato oggi, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, il numero di disoccupati è sceso in tutte le fasce d’età. Oggi complessivamente le persone in cerca d’impiego registrate agli uffici di collocamento erano 156’036, 5’828 in meno rispetto al mese precedente e 27’184 (-14,8%) in meno rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

  • La notizia sulla disoccupazione sul portale della RSICollegamento esterno.
  • Chi ha il diritto alle indennità di disoccupazione in Svizzera? Un approfondimento su swissinfo.ch.
  • Corsi per trovare lavoro in Svizzera nel Varesotto, un contributo del collega Leonardo Spagnoli su tvsvizzera.it.
Il gioco del domino con le pedine di UBS e della Confederazione.
© Keystone / Gaetan Bally

UBS diventerà troppo grande per la Svizzera, dopo l’acquisizione di Credit Suisse.

Per Aymo Brunetti, professore di economia all’Università di Berna ed ex capo della Direzione della politica economica della Seco, la Segreteria di Stato dell’economia, la situazione è chiara e inaccettabile: la piccola Svizzera non può permettersi una UBS con garanzia statale: il rischio è assolutamente insostenibile.

“Se un giorno UBS cadrà, si troverà ai piedi dei contribuenti svizzeri con una somma potenzialmente enorme: per me è inaccettabile”, afferma il 60enne in un’intervista pubblicata dall’edizione online della Frankfurter Allgemeine Zeitung. D’altra parte, il professore ricorda che il totale del bilancio della futura UBS sarebbe circa il doppio del prodotto interno lordo annuo della Confederazione.

Ma la vera domanda, secondo Brunetti, è capire se la soluzione di salvataggio di UBS, sostenuta dalla Confederazione, fosse davvero priva di alternative come sostengono il Consiglio federale e la Banca nazionale: ma a questa domanda si potrà rispondere solo dopo un’analisi approfondita del caso. “È facile immaginare scenari di crisi finanziaria globale, ma non sono ancora convinto al cento per cento”.


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