
Oggi in Svizzera
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Detto ciò, vi parlo di una curiosità, ossia della nascita di tre piccoli cobra in Gambarogno. La località sul Lago Maggiore, in Ticino, è sicuramente più nota per essere una meta privilegiata dai turisti, ma non per la presenza di serpenti velenosi. Niente panico: i tre "cobrini" sono nati durante un'esposizione itinerante che ha fatto tappa in Gambarogno in questi giorni. Quando la Reptiles Expo leverà le tende, anche i tre rettili (che presto dovrebbero accogliere altri tre fratelli o sorelle) se ne andranno, per la buona pace di tutti gli ofidiofobi (me compresa).
Ora vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.

Nel corso di quella che sarà probabilmente l’ultima assemblea generale di Credit Suisse della storia, gli azionisti della banca hanno respinto il piano di remunerazione proposto dal Consiglio d’amministrazione (CdA). La proposta di assegnare ai dirigenti, tra cui l’amministratore delegato Ulrich Körner, una retribuzione di base fino a 34 milioni di franchi svizzeri non ha raggiunto il 50% dei voti: solo il 48,23% degli azionisti si è espresso a favore.
Il presidente Axel Lehmann, rieletto insieme ad altri sei membri del CdA, ha dichiarato a questo proposito: “Dovremo pensare a come reagire”. Il CdA dovrà ora proporre un nuovo pacchetto accettabile per gli azionisti.
La riconferma dei sette manager (per i quali gli azionisti hanno anche deciso che saranno pagati fino a un massimo di 13 milioni di franchi svizzeri) era importante e lo aveva sottolineato anche Lehmann: si tratta infatti del numero minimo fissato dagli statuti. Cinque dei dodici membri non hanno auspicato la rielezione. “Abbiamo ancora bisogno di un consiglio di amministrazione per due o tre mesi”, ha detto il presidente. Serviranno, infatti, per portare avanti la “fase di transizione” verso la fusione con UBS.
Gli azionisti hanno invece respinto l’idea – giunta dai loro ranghi – di procedere a una revisione straordinaria in relazione all’acquisizione da parte di UBS. Molti di loro, inoltre, hanno dato sfogo alla propria rabbia e frustrazione, criticando i vertici della banca, la FINMA e la consigliera federale Karin Keller-Sutter.
- La notizia su TVS Tvsvizzera.it.
- Come si è arrivati a questo punto? In questo suo articolo mio collega Matthew Allen ripercorre le tappe che hanno portato al fallimento della banca.

Oltre i due terzi delle famiglie che vivono in Svizzera guardano al futuro con poco ottimismo e prevedono che nei prossimi tre anni la loro situazione non potrà che peggiorare, soprattutto in termini finanziari. Stando al “Barometro svizzero delle famiglie 2023”, a preoccupare maggiormente sono i costanti aumenti dei premi di cassa malati.
Il sondaggio, condotto al termine del 2022 dall’associazione Pro Familia Svizzera, in collaborazione con la Società svizzera di assicurazione sulla vita PAX, rivela che per le famiglie elvetiche c’è apprensione anche per quanto riguarda i costi legati alla salute e all’abitazione.
Per circa metà delle 2’084 famiglie intervistate (47%), il reddito attuale è a malapena sufficiente “per le esigenze della vita quotidiana”. Il 28% dei nuclei familiari, inoltre, ha rivelato di “non avere alcuna possibilità di risparmio”, mentre un terzo (33%) ha dichiarato di “riuscire a mettere da parte un massimo di 500 franchi ogni mese”. In Ticino e nella Svizzera francese, come pure tra le famiglie monoparentali, il tenore di vita è addirittura inferiore.
Stando all’indagine, il 76% delle persone intervistate ha dichiarato di essere comunque soddisfatto della propria vita familiare attuale. Un benessere che però, dati alla mano, pare affievolirsi quando il nucleo conta più di tre figli.
- La notizia riportata dal portale TicinonewsCollegamento esterno.
- Il barometroCollegamento esterno di Pro Familia.
- Il maxi sondaggio SRG SSR: “Come sta la Svizzera?”Collegamento esterno.

La popolazione elvetica è cresciuta lo scorso anno dello 0,8% raggiungendo 8,8 milioni. In aumento anche il numero di decessi e di matrimoni, mentre sono calati divorzi e nascite. L’Ufficio federale di statistica (UST) ha pubblicato i risultati provvisori per il 2022 oggi, martedì.
I decessi sono stati 74’300, ovvero 3’100 in più (+4,4%) rispetto al 2021 e 1’900 in meno rispetto al 2020, anno caratterizzato dall’inizio della pandemia di Covid-19. I picchi registrati a marzo, luglio, ottobre e dicembre potrebbero essere collegati, stando a quanto scrive l’UST, “alle ondate di influenza e di canicola”.
Il calo delle nascite è stato importante: nel 2022 sono nati 82’000 bambine e bambini, ossia 7’600 (-8,5%) in meno rispetto al 2021, anno nel quale però era stato rilevato un piccolo boom demografico. A confronto con il 2020, infatti, la diminuzione nel 2022 è stata meno forte (-4,5%).
Il saldo naturale – ossia la differenza tra decessi e nascite (+7’750) – non è quindi il fattore che ha maggiormente determinato l’aumento della popolazione. Principale responsabile è infatti il saldo migratorio: dopo un rallentamento durante la pandemia, l’immigrazione nella Confederazione ha ripreso a crescere. Alla fine del 2022 è stata registrata l’entrata di 190’500 persone in Svizzera (+15% rispetto al 2021). A fronte delle emigrazioni, che sono state 120’400 (+3,1%), il saldo si è così attestato a +70’100.
- La notizia su TVS Tvsizzera.it.
- Il comunicatoCollegamento esterno dell’Ufficio federale di statistica.
- Un contributo della mia collega della RTS Fanny Moille: “Crescita demografica rapida in Svizzera, ma fino a quando?”

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) taglierà circa 1’500 posti di lavoro in tutto il mondo nei prossimi 12 mesi. Almeno 20 delle sue 350 sedi saranno chiuse e diversi programmi saranno annullati o ridotti, ha dichiarato l’organizzazione martedì a Ginevra, dove ha la sua sede.
Da diverse settimane il CICR non nasconde le difficoltà finanziarie nelle quali si trova e si aspettava che sarebbero mancate centinaia di milioni di franchi necessari per coprire il budget di 2,8 miliardi per l’anno in corso. Già giovedì scorso l’Assemblea, l’organo supremo composto solo da rappresentanti svizzeri, ha approvato tagli per 430 milioni di franchi per quest’anno e l’inizio del prossimo, ha rivelato la Croce Rossa sul suo sito web.
Pur non riuscendo a evitarli del tutto, l’organizzazione ha promesso che limiterà il più possibile i licenziamenti. Il congelamento delle assunzioni e le oscillazioni naturali della forza lavoro dovrebbero permettere di contenerli al massimo.
Le difficoltà con cui è confrontato il CICR sono da ricondurre alle donazioni inferiori al previsto, in particolare da parte dei Governi, che rappresentano la principale fonte d’entrata dell’organizzazione. Non vanno poi dimenticati gli effetti dell’inflazione e l’aumento dei costi causato dalla guerra in Ucraina.
- La notizia riportata da RSI NewsCollegamento esterno.
- La notizia, di pochi giorni fa, delle difficoltà finanziarie della Croce Rossa: “Il CICR potrebbe dover far fronte a un sottofinanziamento di 700 milioni di franchi”
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: Chi era il padre della Croce Rossa?
- Tutte le campagneCollegamento esterno della Croce Rossa.

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