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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

potrebbe sembrare quasi la trama di una Spy Story. Secondo alcuni media la dottoressa di Vladimir Putin (o presunta tale) Thiebaud Kondratieva è morta una settimana fa nella Confederazione. La causa non è nota ma la donna 63enne soffriva da tempo di un tumore.

Da quello che trapela sulla stampa sarebbe stata proprio lei ad avere aiutato a partorire l’ex ginnasta Alina Kabayeva nel 2015 e nel 2019, presunta amante del presidente russo.

A riprova di questa tesi ci sarebbe una foto che immortala nel 2019 sulla Piazza Rossa la Kondratieva con due donne, un’infermiera e una neonatologa ticinesi che avrebbero lavorato nella clinica Sant’Anna di Sorengo (Lugano), dove nel 2015 sarebbe avvenuto il primo parto della Kabayeva.

Per il resto delle notizie dalla Confederazione vi invitiamo a proseguire nella lettura.

zermatt
Keystone / Jean-christophe Bott

Della vicenda relativa agli skipass super scontati offerti a politici e politiche in Vallese si occuperà ora la magistratura.

Dopo un servizio mandato in onda dalla rete pubblica RTS a dicembre, la procura cantonale ha infatti deciso di aprire un fascicolo contro ignoti per sospetta accettazione e concessione di vantaggi.

Il servizio trasmesso dal canale francofono aveva rivelato che la società Remontées mécaniques du Valais (RMV) metteva a disposizione delle elette e degli eletti vallesani a Berna, così come ai ministri cantonali, un abbonamento generale a soli 100 franchi invece dei 1’575 previsti dal tariffario ufficiale.

Sulla scia di questo spinoso caso il Governo vallesano ha riformato le regole relative all’accettazione di doni, in particolare nell’eventualità che il loro valore superi i 300 franchi. In ogni caso se l’offerta di skipass a tariffa agevolata venisse rinnovata il prossimo inverno, spetterebbe al presidente del Governo decidere in merito.

medici
© Keystone / Salvatore Di Nolfi

Allo scopo di prevenire il rischio di penuria di medici il Parlamento ha accolto la proposta di esonerare, a determinate condizioni e per un periodo transitorio, le professioniste e i professionisti stranieri dal triennio di formazione-lavoro post laurea per esercitare nella Confederazione.

Le figure interessate sono quelle dei medici di famiglia, pediatri, psichiatri e psicoterapeuti dell’infanzia e dell’adolescenza. In concreto il progetto accolto giovedì dai senatori, dopo analoga decisione della Camera bassa, prevede che in caso di offerta sanitaria insufficiente, i Cantoni possano derogare alla norma che prescrive i tre anni di attività da parte del personale medico straniero presso un istituto di formazione post-laurea elvetico riconosciuto.

Tale disposizione derogatoria è limitata nel tempo – fino al 2027 – e non deve rimettere sostanzialmente in questione l’obiettivo concernente la garanzia della qualità e dell’economicità delle prestazioni mediche, alla base della suddetta formazione post laurea.

La modifica prende le mosse dai diversi pareri pervenuti dai Cantoni, secondo cui le attuali norme potrebbero causare una copertura sanitaria insufficiente soprattutto nel settore della medicina di base ambulatoriale, in particolare nelle regioni periferiche dove i dottori prossimi alla pensione faticano a trovare un successore.

  • Nell’articolo di tvsvizzera.it i dettagli della vicenda.
  • Sul personale sanitario Italia e Svizzera si contendono il personale. L’approfondimento di tvsvizzera.it.
Dussey
© Keystone / Alessandro Della Valle

Sembra proprio che ci si debba abituare a un mondo caratterizzato da incertezze e crisi continue. È la riflessione che il capo del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) Christian Dussey ha consegnato alla Neue Zuercher Zeitung e a Le Temps.

Il dirigente federale lascia poco spazio all’ottimismo: la crisi ucraina, che è stata sottovalutata dalla comunità internazionale, ci insegna che, da parte del suo ufficio,  occorre inviare messaggi precisi e chiari alla politica, allo scopo di non farsi trovare impreparati.   

In prospettiva il pianeta, ha continuato Christian Dussey, sarà influenzato da due sistemi principali, quello occidentale e quello cinese, ma si creeranno diversi centri di potere regionali, in Asia, Africa e Medio Oriente, che faranno aumentare l’instabilità globale.

Il quadro che ne deriverà sarà “un mondo di incertezze segnato da crisi multiple e simultanee, dalla diffusione dell’autoritarismo e da grandi sconvolgimenti tecnologici”, ha precisato Dussey. E in questo contesto “tutto può diventare improvvisamente un’arma”.

Uva
Keystone / Noemie Cinelli

In questo periodo non certo tranquillo, sul piano della politica internazionale, climatico ed economico, notizie più rassicuranti giungono dal settore enogastronomico. Per il vino elvetico il 2022 è stata infatti un’annata eccellente.

La quantità di uva vendemmiata è aumentata del 63% rispetto all’anno precedente ed è probabile che i 99 milioni di litri di vino prodotti, complici le scarse precipitazioni e le alte temperature registrate nel corso dell’anno, godranno di un sapore particolarmente pregiato.

In particolare, spiegano gli esperti dell’Ufficio federale dell’agricoltura, le condizioni meteorologiche hanno permesso al tenore di zucchero nell’uva di attestarsi al di sopra dei valori medi e, rispetto all’anno precedente, i viticoltori hanno prodotto 33 milioni di litri di nettare di Bacco in più (ossia un aumento del 10%, o di 9 milioni di litri, rispetto alla media degli ultimi 10 anni).

Cifre che comunque vanno rapportate con quelle dell’anno precedente, durante il quale si è avuto un pessimo raccolto (il più modesto dal 1957), fortemente influenzato dalle gelate primaverili, dai danni causati dalla grandine e dall’oidio. Comunque si può ben dire che in questo ambito la scarsità di precipitazioni avrà un effetto benefico, almeno per nostri palati.

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