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persone camminano verso una capanna alpina

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,  

Come ben sapete uno dei simboli della Svizzera sono le sue mucche. Basta fare una passeggiata in campagna per imbattersi in uno di questi ruminanti. A volte, può anche capitare di incrociare una mucca su… un treno. Domenica sera, infatti, un gruppo di uomini un po' avvinazzati ha avuto la balsana idea di farne salire una a bordo di un convoglio regionale tra San Gallo e Muolen. La combriccola era ben attrezzata, poiché aveva con sé un secchio di paglia e una scopa per rimuovere eventuali deiezioni durante il tragitto di una ventina di minuti. L'azienda ferroviaria ha preferito non intervenire e non sporgere denuncia. "Speriamo che la mucca abbia potuto godersi il viaggio e che almeno avesse un biglietto valido", ha scherzato il portavoce della compagnia.  


facciata credit suisse
Keystone-sda-ats Ag Switzerland

L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha constatato gravi lacune presso il Credit Suisse nell’ambito del procedimento avviato in relazione ai problemi della banca con i fondi Greensill.

“Per diversi anni il gruppo Credit Suisse, nel contesto della relazione d’affari intrattenuta con Lex Greensill, ha gravemente violato l’obbligo di individuare, limitare e controllare adeguatamente i rischi sancito dal diritto in materia di vigilanza”, si legge nel comunicato diramato martedì dalla FINMA. La banca – prosegue la nota – ha fornito all’Autorità federale di vigilanza “informazioni in parte false ed eccessivamente ottimistiche sul processo di selezione dei crediti come pure sull’esposizione dei fondi nei confronti di determinati debitori”.

La FINMA ha ordinato all’istituto di adottare provvedimenti correttivi in materia di governance e controllo, che vanno ad aggiungersi a misure già introdotte da Credit Suisse. In particolare, la banca dovrà verificare periodicamente a livello della direzione le circa 500 relazioni d’affari più importanti.

Dal 2017, Credit Suisse ha lanciato in relazione a Greensill quattro fondi, presentati come a basso rischio, nei quali la clientela ha investito circa 10 miliardi di dollari. La società fondata dall’imprenditore Lex Greensill è però fallita nel 2021 e finora la banca svizzera è riuscita a recuperare solo 7,4 miliardi di dollari.

tamponi e altri prodotti cosmetici
© Keystone / Alexandra Wey

I prodotti per l’igiene mestruale, come gli assorbenti e i tamponi, saranno meno tassati in futuro in Svizzera. Dopo il Consiglio nazionale, martedì anche il Consiglio degli Stati ha approvato una riduzione dell’aliquota IVA dal 7,7% al 2,5% nell’ambito di una più ampia revisione della legge.

Gli articoli per l’igiene mestruale saranno equiparati a beni di prima necessità, come diverse derrate alimentari, a libri e giornali o ancora ai medicinali per quanto concerne l’aliquota IVA. Lo ha deciso tacitamente martedì il Consiglio degli Stati.

Questa disposizione corrisponde alle aspettative degli ambienti femministi e del 50% della popolazione, ha sottolineato la ‘senatrice’ Céline Vara.

La misura non ha suscitato particolari discussioni in seno al Consiglio degli Stati, mentre lo scorso maggio durante il dibattito al Nazionale si era scontrata con l’opposizione dell’Unione democratica di centro (destra conservatrice) e di parte del Partito liberale radicale (destra). Il provvedimento, che dovrebbe causare minori entrate per circa 10-15 milioni di franchi (su un totale di 22 miliardi), era stato auspicato anche dal Governo.

Altri sviluppi

Dibattito
Moderato da: Marija Alberti-Miladinovic

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Credete sia una misura necessaria oppure ritenete che il risparmio che porterebbe sia contenuto in confronto alla polemica che crea?

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simbolo ss su stella ebraica
Keystone

Nel 2022 si è assistito a un aumento degli episodi di antisemitismo. È quanto evidenzia l’ultima indagine sul tema pubblicata martedì dalla Federazione svizzera delle comunità israelite e dalla Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo.

Stando al rapporto, l’anno scorso sono stati registrati 910 incidenti, di cui 853 sul web (il 6% in più rispetto al 2021) e 57 nella vita reale (contro i 53 del 2021). Il sondaggio si è concentrato sulle regioni tedescofone, italofone e romance della Svizzera. Per la Romandia, una statistica a parte è invece stata confezionata dal Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione (CICAD), che riferisce di 562 casi nel 2022.

Oltre la metà degli episodi sono legati a teorie complottiste antisemite contemporanee, secondo cui vi è un potere segreto che vuole dominare, schiavizzare o sterminare l’umanità. Un potere segreto detenuto da una piccola élite, spesso e volentieri associata alla popolazione ebraica.

Nel mondo reale nel 2022 è avvenuto poco più di un incidente antisemita alla settimana, in primis dichiarazioni, insulti o diffamazioni. Per la prima volta dal 2018 è però stata segnalata pure un’aggressione: in febbraio, a Zurigo, un uomo ebreo che indossava la kippah – il copricapo circolare distintivo della religione – si è visto lanciare alle spalle un vasetto di yogurt da quattro giovani.

persone camminano verso una capanna alpina
Keystone / Alessandro Della Bella

Ostelli e rifugi alpini hanno avuto il vento in poppa nel 2022: il numero di pernottamenti è stato da record.

Nei quasi 160 anni di storia, il Club alpino svizzero (CAS) non aveva mai registrato così tanti pernottamenti nei suoi 147 rifugi di montagna, ben 374’925. Il dato supera di oltre 15’000 unità il precedente record del 2009, scrive il CAS in una nota. Il fatturato legato agli e alle ospiti di giornata e notturni ha raggiunto i 37,9 milioni di franchi, superando per la prima volta la soglia dei 35 milioni. A titolo di paragone, negli ultimi 15 anni il giro d’affari delle capanne alpine era stato in media di 28,2 milioni.

Il numero di visite è stato alto ovunque, soprattutto d’estate. Il caldo, i lunghi periodi di bel tempo e i rifugi molto frequentati hanno portato in alcuni casi a una carenza d’acqua, rileva il CAS, aggiungendo che solo misure di risparmio e un’attenta gestione della risorsa hanno impedito una chiusura anticipata delle strutture.

L’annata è stata da incorniciare anche per gli ostelli della gioventù svizzeri. Nel 2021 sono infatti stati registrati 752’000 pernottamenti, il 2% in più rispetto al 2019, prima dello scoppio della pandemia. In un comunicato diramato martedì, l’associazione di categoria SJH, che rappresenta una cinquantina di strutture, parla di un boom favorito dal ritorno delle scolaresche, dei gruppi di viaggiatori e dei turisti internazionali.

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