Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
anche quest'anno i TasteAtlas Awards hanno designato quella italiana come la migliore cucina del mondo, grazie alla pizza, al risotto, alle tagliatelle al ragù, la pasta alla carbonara, i ravioli, gli gnocchi e il tiramisù. Seguono Grecia, Giappone e Spagna.
La Confederazione, con la raclette e la fondue bourguignonne, si è piazzata solo all'87esimo posto, battuta da India (5), Francia (9), Libano (40), ma anche da Stati Uniti (8), Inghilterra (29) e Belgio (31).
Lungi da me giudicare in questa sede le valutazioni dell’utenza, i cui voti hanno portato a questi risultati, ma… Niente "ma": vado a preparare una raclette per cena!
A voi invece lascio la "degustazione" delle notizie del giorno.
Il 2022 è stato un anno prolifico per le manifestazioni in piazza a Berna, che hanno raggiunto un numero mai registrato in precedenza. Per quanto riguarda le altre città elvetiche il numero di raduni sit-in e dimostrazioni di ogni genere (autorizzate e non) è rimasto stabile.
Alla fine di novembre nella capitale elvetica sono state censite 363 manifestazioni, tre in più che nell’intero 2019, quando era stato segnato il primato precedente, ha indicato a Keystone-ATS il Servizio ispettivo della polizia comunale (Polizeiinspektorat), l’autorità competente per questioni di polizia locale e amministrativa.
Nell’anno che sta per concludersi, il conflitto in Ucraina è stato all’origine della più grande azione a Berna: il 26 febbraio, circa 20’000 persone hanno protestato contro la guerra, iniziata due giorni prima. Il 14 giugno, circa 10’000 manifestanti sono invece scesi in piazza in occasione dello sciopero delle donne.
Anche la situazione in Iran ha dato luogo a un numero particolarmente elevato di eventi, per lo più con un numero di partecipanti a tre cifre. All’inizio di novembre, diverse migliaia di persone si sono riversate nella Piazza federale per la manifestazione nazionale.
- La notizia riportata da RSI NewsCollegamento esterno.
- Dagli archivi di TVS Tvsvizzera.it: Manifestazioni di solidarietà a Kiev in diverse città elvetiche.
La stagione sciistica è partita male in Svizzera: le alte temperature e la pioggia anche ad alte quote stanno attualmente rendendo le vacanze sugli sci difficili, se non impossibili.
Secondo il presidente del Gruppo svizzero per le regioni di montagna Thomas Egger, le destinazioni turistiche a bassa e media quota che basano le proprie fortune sugli sport invernali devono reinventarsi per sopravvivere: “Abbiamo vissuto l’anno più caldo dall’inizio delle misurazioni. Queste condizioni saranno la nuova normalità”.
In un’intervista al quotidiano Blick Egger ha fatto notare che gli impianti di risalita situati a bassa e media altitudine sono spesso confrontati con grandi difficoltà finanziarie. I Comuni possono metterci una pezza, ma questo non li salverà a lungo termine.
Si tratta di denaro, secondo lui, che potrebbe essere utilizzato meglio: per esempio sviluppando comprensori sciistici ad alte quote, se necessario facendo concessioni per la tutela della natura e del paesaggio. Anche perché, ha aggiunto, l’uso di cannoni per l’innevamento artificiale non è una soluzione sostenibile: “In primis, deve fare freddo per poter produrre neve. Secondo, il loro consumo di energia è elevato e, terzo, l’acqua sta diventando sempre più un fattore limitante”.
- La notizia su TVS Tvsvizzera.it.
- Na parla anche il portale online de laRegioneCollegamento esterno.
- L’intervista che Thomas Egger ha rilasciato al quotidiano BlickCollegamento esterno (in tedesco)
Il 2023 sarà un anno complicato dal punto di vista economico: crescita che ristagna, multinazionali sotto pressione, turismo convalescente. Dall’altra parte, però, l’industria del lusso continuerà nella sua piena euforia.
La BNS prevede un’inflazione del 2,4% per l’anno prossimo, contro il 2,9% del 2022. Più ottimisti, invece, gli esperti e le esperte di Credit Suisse, che prevedono l’1,5%. Il rallentamento dell’economia dovrebbe portare a un leggero aumento della disoccupazione, che la SECO prevede raggiungerà il 2,3% nel 2023.
Il turismo faticherà a decollare: secondo Svizzera Turismo nel 2023 i pernottamenti alberghieri dovrebbero raggiungere il 95% del livello del 2019. Una ripresa completa del settore è prevista non prima del 2026. Anche perché il principale difetto del turismo elvetico rimane il prezzo, secondo la portavoce di Svizzera Turismo Véronique Kanel.
Qualcosa di buono, però, c’è, anche se non è alla portata di tutte e tutti: l’industria orologiera, e in particolare quella degli orologi di lusso, continuerà a crescere, come ha fatto negli ultimi due anni. Le esportazioni hanno raggiunto i 22,3 miliardi di franchi nel 2021 e dovrebbero superare i 24 miliardi nel 2022.
- Le prospettive economiche elvetiche per il 2023 su SWI Swissinfo.ch.
- Un contributo del mio collega Samuel Jaberg: “La corsa al lusso non può essere l’unico futuro per l’orologeria svizzera”.
- Previsioni di crescita sulla pagina del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricercaCollegamento esterno.
La pandemia di Covid-19 ha permesso a molti settori di svilupparsi meglio del previsto: dalle vendite online al cibo da asporto e alle consegne a domicilio. Di oggi la notizia che anche il settore dei videogiochi ha registrato una forte crescita in molti Paesi, Svizzera compresa.
È quanto emerge da uno studio pubblicato dalla società di consulenza Deloitte: a livello mondiale il fatturato annuo del settore è salito fino a toccare i 150 miliardi di franchi durante la crisi sanitaria, una cifra che supera persino i ricavi dell’industria cinematografica e musicale ed è alimentata anche dalla crescente popolarità degli e-sport.
Delle 1’267 persone tra i 16 e i 65 anni di età interrogate nella Confederazione nell’ambito dello studio, il 45% circa ha dichiarato di aver giocato a un videogioco almeno una volta negli ultimi sei mesi. Il tempo medio settimanale è stato di otto ore, il che, secondo lo studio denominato “Let’s play! 2022”, è dovuto principalmente a un gruppo di “giocatori incalliti”.
Nel confronto europeo la Confederazione rimane lontana dalle prime posizioni: sul continente circa il 55% della popolazione ha giocato a videogiochi negli ultimi sei mesi. Anche il tempo medio settimanale è quasi doppio rispetto a quello elvetico e si attesta a circa 15 ore.
- La notizia sul portale ticinonews.chCollegamento esterno.
- Lo studio completoCollegamento esterno di Deloitte (in inglese).
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