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lampadina spenta

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

il Natale si sta avvicinando, prepotente. Quest'anno, molto più in anticipo del solito, sono apparsi dolci, decorazioni, calendari dell'Avvento un po' ovunque: nei negozi, nei ristoranti, ma anche nelle case di molte persone. Il primo albero addobbato – non vi sto mentendo – l'ho visto durante le vacanze "dei morti" come le chiamiamo qua in Ticino (quelle in occasione di Ognissanti, all'inizio di novembre).

Non so spiegarmelo: o ci facciamo influenzare dal marketing e quindi appena ci propongono qualcosa sentiamo il bisogno di comprarlo e usarlo oppure sentiamo un forte bisogno di feste, Natale, famiglia dopo due anni di restrizioni e quindi anticipiamo il più possibile. Per quanto mi riguarda, aspetterò dicembre (tanto manca poco).

Ora vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.

ragazza lavora su pezzi di orologio
© Keystone / Ti-press / Gabriele Putzu

Il problema della carenza di personale specializzato è tornato a farsi sentire in Svizzera dopo una tregua legata alla pandemia: il relativo indice dell’agenzia Adecco ha raggiunto nel 2022 un valore record.

L’indicatore – calcolato dal gruppo attivo nel lavoro interinale e dall’Università di Zurigo – ha raggiunto 155 punti, in progressione del 68% rispetto all’anno scorso, emerge da un comunicato diffuso nella tarda serata di lunedì. Si tratta di un incremento del 21% rispetto al 2019.

Attualmente la carenza maggiore riguarda lavoratrici e lavoratori specializzati nei settori della sanità, dell’informatica e delle scienze ingegneristiche. “Per le imprese il reclutamento di nuovo personale assume i tratti di una vera e propria sfida”, fa notare Adecco.

Secondo Marcel Keller, vicepresidente senior di Adecco Svizzera, le crescenti incertezze a livello globale, l’appello ad accorciare le catene di fornitura e l’instabilità della situazione politica mondiale sono una sfida per le aziende. Il fabbisogno di personale qualificato continuerà dunque a crescere, “con la conseguenza che sempre più spesso saranno i lavoratori a scegliere la loro azienda, e non viceversa”.

lampadina spenta
© Keystone / Christian Beutler

“Penuria” è la parola svizzera dell’anno in italiano. Seguono “invasione” e “coraggio”. Lo rivela la tradizionale classifica stilata dalla Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW).

Un vocabolo che rispecchia il discorso pubblico, come è stato il caso nel 2020 (“pandemia”) e 2021 (“certificato”), ma anche nel 2019, anno in cui Greta Thunberg mobilitava i giovani del mondo a lottare per la salvaguardia del clima (la parola dell’anno era, infatti, “onda verde”).

Il 2022 ha quindi posto al centro la guerra in Ucraina e le sue conseguenze a livello globale su energia, economia e accoglienza dei profughi, sottolinea la ZHAW in una nota. 

Per quanto riguarda il resto della Confederazione, la situazione non è molto diversa: in tedesco si è imposta “Strommangellage” (ossia “penuria energetica”) e in romancio “mancanza”. I romandi si distinguono anche quest’anno rispetto al resto della Svizzera con “boycotter”, ossia “boicottare”.

rifiuti abbandonati accanto a bidoni della spazzatura
Keystone / Salvatore Di Nolfi

È tornato a diminuire il littering (l’abbandono indiscriminato di rifiuti sul suolo pubblico) in Svizzera, dopo una crescita registrata negli anni fortemente segnati dal Covid (2020 e 2021). È quanto rileva il Gruppo d’interesse per un ambiente pulito (IGSU) dopo aver condotto uno studio annuale che ha interessato 2’000 persone.

La tendenza al miglioramento osservata prima della pandemia è confermata nel 2022, secondo l’IGSU, che in una nota ricorda come nei due anni passati molte città elvetiche abbiano osservato un aumento del fenomeno e adottato una serie di misure per contrastarlo.

Tra queste, l’IGSU cita Zurigo, che si è adoperata per installare un numero sufficiente di cestini per i rifiuti ben visibili e ha promosso l’uso di stoviglie riutilizzabili, così come Berna, dove queste ultime sono obbligatorie durante gli eventi. Lugano ha da parte sua aumentato il numero di postazioni per il riciclaggio negli spazi pubblici.

Dall’inchiesta è emerso che il 7,6% delle persone interpellate considera il littering (nei luoghi in cui sono state intervistate) “piuttosto alto” o “alto”. Un anno fa la percentuale era dell’8,6%. Circa l’80% lo considera “piuttosto basso” o “basso”, rispetto al 79,3% del 2021.

interno del Large Hedron COllider
© Keystone / Laurent Gillieron

Il Large Hedron Collider (LHC), l’acceleratore di particelle più grande al mondo, fiore all’occhiello dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) di Ginevra, è andato in “letargo” con due settimane di anticipo.

La decisione di abbreviare i tempi per lo stop tecnico di fine anno (year-end-technical stop, Yeats) rientra nel pacchetto di misure prese dal CERN per ridurre i consumi a fronte della crisi energetica internazionale.

La pausa invernale segna la fine della presa di dati “Run 3”, avviata in primavera quando l’acceleratore è ritornato in funzione dopo oltre tre anni di manutenzione necessaria al suo potenziamento.

Con 3’200 miliardi di collisioni fornite ai diversi esperimenti, questo Run 3 – ricorda il CERN su Twitter – ha permesso di ottenere collisioni all’energia record di 13,6 TeV, ha fatto registrare il periodo più lungo in cui l’acceleratore è stato percorso da particelle (pari a 57,4 ore) e ha fatto segnare il picco più alto di luminosità.

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