
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
è stata un’udienza complicata quella odierna per Papa Francesco, che ha dovuto interrompere per qualche minuto l’incontro con i fedeli a causa dello svenimento di una guardia svizzera appena dietro di lui.
Fortunatamente per il soldato elvetico si è trattato solo di un leggero malessere passeggero e l’udienza nell’Aula Paolo VI è potuta continuare regolarmente.
Almeno fino ai saluti di rito quando un bimbo, probabilmente preso da un irrefrenabile entusiasmo, è sfuggito al controllo dei genitori ed è corso incontro al Pontefice, restandogli vicino fino alla conclusione della riunione. In questo caldo agosto può succedere anche questo.
Nella madrepatria del milite cattolico sono poi avvenuti altri fatti, di cui vi andiamo ora a parlare,
buona lettura.

Il governo federale si sta attrezzando per scongiurare lo spettro della mancanza di elettricità durante i prossimi mesi invernali. Sono in corso trattative con i gestori per attivare centrali elettriche di riserva che in un primo tempo avrebbero dovuto funzionare a gas.
Gli impianti saranno convertiti a petrolio e dovranno avere una potenza superiore ai 300 megawatt, pari all’80% della potenza della centrale atomica di Mühleberg, che è stata appena dismessa. Un secondo fronte su cui Berna si sta impegnando riguarda i generatori di emergenza di cui dispone Swissgried che gestisce la rete elettrica nella Confederazione: ne esistono circa 300, per una potenza complessiva che si aggira sui 280 megawatt. Questa energia andrebbe ad aggiungersi a quella prodotta dalle centrali di riserva.
Il Consiglio federale sta infine valutando l’ipotesi di aumentare la tensione d’esercizio dei principali elettrodotti, in particolare Bickigen-Chippis e Bassecourt-Mühleberg, da 220 kV a 380 kV.
Da giorni Berna inoltre, come avevamo già avuto modo di riferire recentemente, sta conducendo negoziati dall’esito ancora incerto con i paesi vicini allo scopo di ottenere garanzie sul proprio approvvigionamento energetico nei previsti periodi di crisi, conseguenti al conflitto in corso in Ucraina.
- La notizia riportata da TicinonewsCollegamento esterno.
- L’opinione degli esperti sui rischi di black-out invernali dal sito della Radiotelevisione pubblica RSICollegamento esterno.
- Sul ruolo di Swissgried in Svizzera l’approfondimento del collega Luigi Jorio.
- La notaCollegamento esterno del governo federale.

I dati di un milione di clienti sono stati rubati all’inizio dell’anno dagli archivi delle ferrovie federali svizzere (Ffs) che, secondo quanto scrive il Blick, non avrebbero preso troppo sul serio la minaccia.
A sorprendere, riferisce sempre la testata zurighese, è la facilità con cui un singolo hacker si è impadronito delle informazioni personali degli utenti, attraverso una semplice manipolazione dell’URL del sito web delle FFS. Nonostante gli specialisti avessero avvertito i dirigenti già nel 2018 dell’estrema vulnerabilità dei sistemi digitali delle Ferrovie federali, sottolinea sempre il Blick, le loro osservazioni non hanno avuto seguito.
L’attacco che è stato condotto in gennaio e che ha interessato un milione di dati sui 500 milioni disponibili, in realtà è stato condotto da un cosiddetto hacker “etico” che aveva l’obiettivo di mettere in guardia l’azienda dalle falle nei suoi sistemi di sicurezza. L’informatico ha poi cancellato le informazioni che è riuscito a carpire ma il problema resta, nonostante le ripetute assicurazioni delle FFS.
Questo tipo di dati sono infatti molto ricercati dai cybercriminali, che li collegano ad altre informazioni sul web per operazioni di pishing con cui vengono sottratte le coordinate dei login, i numeri delle carte di credito o le informazioni aziendali riservate.
- I dettagli dell’inchiesta giornalistica nell’articolo del BlickCollegamento esterno (in tedesco).
- Sui dati piratati in gennaio dal sito delle Ferrovie federali svizzere l’articolo del TagesAnzeigerCollegamento esterno (in tedesco).

Il calcio è uno strumento importante nell’integrazione degli stranieri in Svizzera, anche se si segnala qualche difficoltà maggiore. A dirlo è uno studio elaborato dall’Istituto delle scienze dello sport dell’Università di Berna.
Le relazioni che si instaurano all’interno del club, favorite dai momenti conviviali, dagli incontri dopo gli allenamenti e dall’atmosfera solitamente distesa, contribuiscono a creare una rete di relazioni che superano il ristretto ambito sportivo. Inoltre, sottolinea sempre la ricerca, lo svolgimento di queste attività finisce per accrescere le competenze linguistiche degli stranieri.
Vi sono comunque alcuni punti problematici: gli immigrati restano mediamente meno tempo nel club, sono generalmente meno premiati e uno su dieci è vittima di atti discriminatori. Inoltre per le donne straniere di prima generazione risulta più difficile trovare un posto in una squadra di calcio.
In quest’ottica, indicano i ricercatori, riveste un ruolo centrale la figura dell’allenatore di cui l’Associazione svizzera di Football (Asf) – che annovera 1’400 società iscritte nelle quali militano rappresentanti di 179 nazionalità – intende accentuare le competenze sociali e interculturali nel percorso formativo cui vengono sottoposti.
- Ne parla blueNewsCollegamento esterno.
- Comunità straniere e sport, su swissinfo l’importanza per la minoranza di origine italiana in Svizzera della vittoria azzurra ai Mondiali del 1982.
- Il caso elvetico, dove la stessa nazionale è infarcita da giocatori di origine straniera, studiato dalla testata italiana calcioefinanza.itCollegamento esterno.

In partenza per Lugano! Il Congresso degli Svizzeri all’estero si svolge questo fine settimana. Uno sguardo al futuro con i confederati e le confederate che si stanno recando a Lugano.
Yvonne Diffenhard viaggia dalla Germania. “A Lugano mi aspetto di poter scambiare opinioni con molti delegati e delegate del Consiglio degli svizzeri all’estero e di acquisire nuove informazioni sulle questioni attuali. Sono felice di rivedere i delegati e le delegate di tutto il mondo che già conosco e di scoprire i nuovi volti eletti nel 2021.
Lugano merita sempre una visita. È speciale il fatto che possiamo attraversare la Svizzera in treno con lo Swiss Pass. Questo è possibile grazie agli sponsor. È positivo che il Congresso si svolga in luoghi diversi. Questo permette a noi svizzeri all’estero di viaggiare in luoghi che non potremmo altrimenti visitare durante le nostre vacanze in patria.
Se avrò tempo, farò una deviazione per visitare la mia famiglia e i miei amici a Zurigo”.
- Il nostro dossier sulla Quinta Svizzera.
- Il programmaCollegamento esterno del Congresso dell’OSE.
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