Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
dai successi nel tennis alla beneficenza, dall’immagine che dà della Svizzera alla sua nota educazione. Roger Federer, si sa, raramente ne sbaglia una. Eppure, nel corso del fine settimana appena trascorso, il campione elvetico è stato al centro di qualche critica. Il noto giornale domenicale SonntagsZeitung ha infatti sottolineato come le scarpe della marca “On”, di cui il tennista è azionista, per la popolazione svizzera costerebbero fino al 51% in più rispetto a quanto figura – sempre sul sito ufficiale – accedendo con il dominio di altri Paesi.
Il domenicale prende l’esempio del modello “The Roger Pro”, che sul sito ufficiale On in Svizzera costa 270 franchi. Basta però cambiare il dominio del sito e il prezzo scende a 199,95 euro (circa 198 franchi). Il costo del prodotto cala ulteriormente se si passa dal sito inglese (circa 197 franchi, al cambio attuale) o da quello degli Stati Uniti (194 franchi). Se pensavate di comprarle… sappiate del trucco!
Buona lettura con le altre notizie di oggi!
Per la prima volta in più di 100 anni, le guide alpine di Grindelwald, nell’Oberland bernese, hanno deciso di non utilizzare la classica via alpinistica che porta alla Jungfrau (4’158 metri sopra il livello del mare).
A causa dello scioglimento della neve in altura c’è un forte rischio di caduta di massi nella zona della vetta, il che ha già causato diversi incidenti. La sicurezza non è pertanto garantita per le guide alpine né per i loro clienti. A malincuore e per la prima volta nella loro storia ultracentenaria, le guide alpine di Grindelwald hanno quindi rinunciato al classico tour per arrivare in vetta alla popolare montagna bernese.
A causa della canicola, già settimana scorsa le guide alpine del Cervino – sul versante italiano – hanno sospeso le salite accompagnate lungo la via normale alla vetta. Pure a Zermatt (in Vallese), le guide alpine locali hanno deciso di cambiare itinerari o di fermarsi. La società guide alpine di Courmayeur ha fatto lo stesso sul Monte Bianco per il Dente del Gigante e la cresta di Rochefort. In Francia, dalla scorsa settimana anche le autorità sconsigliano di percorrere la via classica del Monte Bianco.
Intanto, l’attuale ondata di caldo ha fatto schizzare a livelli mai visti prima l’isoterma di zero gradi. La scorsa notte, comunica MeteoSvizzera, il limite ha raggiunto infatti la quota di 5’184 metri sul livello del mare, battendo il vecchio record di 5’117 metri. Si tratta di un primato che resisteva dal 20 luglio 1995.
- La notizia ripresa da TVS tvsvizzera.it.
- Dell’isoterma di zero gradi oltre i 5’000 parla Blue NewsCollegamento esterno.
- Un approfondimento del collega Luigi Jorio sui pericoli dei ghiacciai su SWI swissinfo.ch.
- Sapevate che le montagne che superano i 4’000 metri sono ambite al punto da inventarsi imprese a dir poco bizzarre? Ne abbiamo parlato qui.
Ne abbiamo già parlato molte volte negli ultimi mesi, ma il tema continua ad essere attuale. Le grandi aziende svizzere sono sempre alla ricerca di molto personale: lo dimostrano le numerose offerte di lavoro pubblicate sui siti web dei 50 gruppi principali del paese.
Attualmente sono 9’249 le posizioni aperte in seno alle grandi aziende a livello nazionale, stando a un’indagine condotta dal portale d’impiego Indeed per l’agenzia di stampa finanziaria Awp. Nel confronto con giugno si osserva una contrazione dello 0,9%.
La flessione non è comunque da interpretare come segnale negativo, spiega Thomas Kaiser, dirigente di Indeed: tradizionalmente, infatti, in estate vengono occupati meno posti. Inoltre, la guerra in Ucraina e la crisi energetica si ripercuotono su tutti i settori. “Il leggero calo, inferiore all’1%, è quindi un segnale positivo che conferma come il mercato del lavoro elvetico rimanga forte. Ci si può aspettare un nuovo aumento sensibile degli impieghi al più tardi in settembre“.
A questo proposito a detta di Kaiser è significativo il fatto che siano aumentate le posizioni aperte nel ramo delle risorse umane: questo vuol dire che i responsabili del personale si preparano ad affrontare nuove assunzioni.
- La notizia su tio.chCollegamento esterno.
- L’analisi dell’attuale mercato del lavoro del collega Samuel Jaberg su SWI swissinfo.ch.
- L’elenco dei settori con la carenza più importante di mano d’opera.
- Vale davvero la pena lavorare in Svizzera? Ne abbiamo parlato in un articolo di due anni fa.
La sicurezza aerea francese avrebbe commesso un grave errore: si aggiunge un nuovo tassello alla vicenda che ha visto protagonista il consigliere federale Alain Berset, costretto ad atterrare il 5 luglio mentre stava pilotando in Francia un aereo noleggiato.
Il servizio di controllo del traffico aereo francese ha comunicato male con Berset, chiamandolo tre volte via radio con l’identificativo “HB-TOR”, mentre il suo aereo a noleggio era in realtà contrassegnato da “HB-TDR”. Pertanto, il ministro svizzero non ha reagito alle comunicazioni poiché credeva che non si riferissero a lui. La SonntagsZeitung nella sua versione online ha pubblicato le registrazioni delle trasmissioni radio.
Berset, partito dalla Svizzera con un Cessna 182, è atterrato dapprima a Dole per espletare le formalità doganali. In seguito ha ripreso il viaggio diretto a Châtellerault. Durante il volo ha però attraversato per un breve tratto l’area riservata dell’aeroporto militare di Avord, facendo scattare l’operazione di polizia aerea; due caccia francesi lo hanno intercettato. Costretto ad atterrare a Thouars, Berset è stato sottoposto a un controllo da parte dei gendarmi.
Per la cronaca, il Dipartimento federale degli Interni aveva informato i media di questo volo dieci giorni fa. Da quando ha ottenuto il brevetto di pilota nel 2009, il consigliere federale socialista ha occasionalmente noleggiato un aereo monomotore.
- La notizia ripresa da RSI NewsCollegamento esterno.
- L’articolo della SonntagsZeitungCollegamento esterno (in tedesco) che svela l’errore francese.
- La notizia dell’atterraggio forzato del 12 luglio.
Sempre più persone in Svizzera scelgono di seguire un regime alimentare vegetariano o vegano o di diminuire il consumo di alimenti di origine animali.
Le alternative si basano su diete a base vegetale, come il latte di avena, la carne di soia o il formaggio di frutta secca. Le ragioni più comuni hanno a che fare con l’etica, la salvaguardia dell’ambiente e la salute. Il formaggio del futuro, per esempio, potrebbe sempre più sovente essere prodotto da una base di noci. E per la popolazione elvetica, ghiotta di prodotti caseari, si potrebbe trattare di una vera e propria svolta.
In Svizzera, la popolazione ricava ben il 19,3% delle proteine giornaliere da alimenti quali il latte, lo yogurt e soprattutto il formaggio. Nel 2020, ogni abitante ha consumato più di 238 chili di latticini, contro 126 chili in Francia.
Oltre ai prodotti caseari a base di noci, ci sono però anche altre astuzie che possono essere trovate allo scopo di sostituire – in maniera salutare – i prodotti di origine animale con quelli di origine vegetale, come il pollo a base di piselli o il maiale di girasole.
- L’ultimo articolo su questo tema della collega Sara Ibrahim su SWI swissinfo.ch.
- La tecnologia come sta cambiando il cibo che mangiamo? Se ne parla nel primo approfondimento che abbiamo pubblicato su questo tema.
- Se invece siete curiosi ine merito al pollo di piselli o al maiale di girasole, allora leggete qui.
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