
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
probabilmente a voi la cosa non toccherà da vicino e se siete magari nella vicina Penisola godete già del taglio delle accise sui carburanti fino al prossimo 8 luglio.
Ma per noi residenti nella Confederazione i prezzi della benzina così elevati sono destinati a restare tali, almeno ancora per un po'. Qualcuno c'ha provato a sensibilizzare Berna sul salasso, per le tasche di noi comuni cittadini, dovuto alla crisi energetica indotta dal conflitto in Ucraina.
Ma ai diversi parlamentari che chiedevano di seguire l'esempio dei nostri vicini, il governo ha risposto picche. La situazione sul fronte dei prezzi dell'energia, scrive il Consiglio federale, è incerta e volatile e per di più l'esecutivo non ha la competenza legale di modificare o addirittura rinunciare alla riscossione dell'imposta sui carburanti.
Quindi a questo punto l'invito che ci sentiamo di fare è quello di essere parsimoniosi alla guida…
Buona lettura.

Dopo la chiusura ordinata a fine febbraio a causa dell’offensiva russa, tornerà in servizio nei prossimi giorni l’ambasciata svizzera a Kiev. Inizialmente a svolgere le mansioni diplomatiche e consolari sarà un’équipe ristretta formata dall’ambasciatore Claude Wild e quattro funzionari del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
La decisione, che è stata presa dopo un’analisi approfondita sulla sicurezza a Kiev, potrebbe essere revocata qualora dovesse di nuovo deteriorarsi la situazione. In caso di emergenza, avverte sempre il DFAE, “il team dovrà essere in grado di lasciare rapidamente il Paese”.
Sulla riapertura dell’ambasciata ha influito soprattutto l’esigenza di agevolare i contatti con le autorità ucraine, ritenuta “un aspetto importante” in vista della Conferenza sull’Ucraina che si terrà a Lugano il 4 e 5 luglio. Il ritorno dei diplomatici elvetici consentirà anche di migliorare il coordinamento degli aiuti umanitari e dei progetti di sviluppo e ricostruzione nel paese.
La mossa delle autorità svizzere segue quelle di altri governi: nelle ultime settimane sono state riaperte le rappresentanze diplomatiche di oltre 40 Stati, tra cui, proprio ieri, quella degli Stati Uniti.
- Il servizio di tvsvizzera.it sul ritorno dell’ambasciatore Claude Wild Kiev.
- La frettolosa fuga degli svizzeri dall’Ucraina, incalzati dagli eventi bellici, raccontata da rsi.chCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno del DFAE.

Anche oggi vi proponiamo uno spunto sulle complicate relazioni con l’Unione Europea che tanto fanno discutere qui in Svizzera. A fornirlo sono le recenti dichiarazioni di Emmanuel Macron all’Europarlamento.
In una lettera pubblicata oggi su Le Temps il presidente dell’Alleanza di Centro Gerhard Pfister invita il governo federale a cogliere l’opportunità data dall’idea di comunità politica europea lanciata dal presidente francese.
Pensando infatti al caso Ucraino Emmanuel Macron propone di creare un’organizzazione che permetta alle nazioni europee democratiche che aderiscono ai valori dell’UE di trovare un nuovo spazio per la collaborazione politica, la sicurezza e la cooperazione.
Da questo punto di vista Gerhard Pfister sottolinea che la Svizzera è più affidabile e rispettosa dei trattati di alcuni Stati membri e pur non facendone parte, condivide i valori di democrazia, solidarietà e libertà promossi dall’UE. Per questo motivo, aggiunge, Berna deve richiamare l’attenzione del leader francese sul fatto che “il nostro Paese è predestinato a una concreta attuazione delle sue idee”.
- L’opinione di Gerhard Pfister pubblicata da letemps.chCollegamento esterno (in francese).
- Ne riferisce anche tio.chCollegamento esterno.
- A che punto siamo con i negoziati con Bruxelles? Ce lo racconta il servizio di rsi.chCollegamento esterno.

Svizzera inadempiente o rigorosa nell’applicazione delle sanzioni agli oligarchi russi che, come si sa, hanno nel nostro paese parte dei loro patrimoni? Dagli USA arrivano segnali contrastanti.
Nelle scorse settimane vi avevamo dato conto delle accuse, non tanto velate, lanciate dalla Commissione Helsinki, l’organo consultivo indipendente composto da diversi parlamentari americani, secondo cui le autorità elvetiche non si impegnano a dare la caccia dei beni dei personaggi vicini a Putin e, anzi, paiono addirittura colluse con il Cremlino. Le dichiarazioni pubblicate oggi sulla stampa dell’ambasciatore USA a Berna Erwin Bollinger sono invece di tenore diametralmente opposto.
Il diplomatico sostiene che il pacchetto di sanzioni varato da Berna è “di un peso e un’ampiezza che, per essere sincero, non si sono mai viste al mondo” e gli Stati Uniti sono ammirati per quanto fatto dalla Confederazione.
E riguardo alla contestata Commissione Helsinki l’ambasciatore taglia corto. Si tratta di un organo “indipendente privo di competenze costituzionali” e le persone che si sono espresse in tale contesto non rappresentano la posizione dell’esecutivo americano o dell’amministrazione del presidente Joe Biden. La vicenda quindi è (o almeno così sembra) chiusa.
- Gli attacchi della Commissione Helsinki e la risposta di Berna in due articoli di tvsvizzera.it.
- L’interpretazione delle mosse di Berna da parte del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- L’articolo di Le TempsCollegamento esterno (in francese e per abbonati) in cui sono state raccolte le dichiarazioni dell’ambasciatore USA a Berna.

Berna affila le armi contro l’estremismo violento e il finanziamento delle attività terroristiche e di spionaggio, con la revisione della Legge federale sulle attività informative.
Il pacchetto, che è stato messo in consultazione fino al 9 settembre, intende fornire agli inquirenti gli strumenti – come le intercettazioni telefoniche e l’introduzione nei dispositivi digitali personali – per contrastare le crescenti minacce provenienti da ambienti che non si riconoscono nei principi fondanti della democrazia e dello stato di diritto.
I servizi di informazione avranno inoltre la facoltà di setacciare i flussi finanziari di società, organizzazioni religiose e intermediari sospettati di sostenere reti di spionaggio o terroristiche su suolo elvetico. Tutte queste attività ovviamente saranno soggette a condizioni restrittive e a un severo regime autorizzativo.
Il futuro quadro normativo prevede anche novità nell’ambito del trattamento dei dati che recepiscono comunque le indicazioni contenute nella legge federale sulla dei dati a tutela delle libertà e dei diritti politici, di opinione e di associazione.
- L’articolo di rsi.chCollegamento esterno.
- Ne parla anche tio.chCollegamento esterno.
- Tutti i dettagli nel videoCollegamento esterno della conferenza stampa a Berna con la consigliera federale Viola Amherd.
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