
Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
tra quarantene, isolamenti, test, distanze sociali, vaccini e mascherine, riescono a inserirsi nel flusso anche delle belle notizie, per portare un po' di leggerezza in questo periodo che tanto ne ha bisogno.
La celebre fondazione Barry di Martigny ha fatto sapere che poco prima di Natale sono venuti al mondo cinque cuccioli di San Bernardo (quattro maschi e una femmina). Segiranno anche loro le orme della mamma Roxy van de Burggravehoeve, che ha completato l'addestramento come cane guida? Staremo a vedere.
A voi intanto buona lettura del nostro bollettino quotidiano.

I temi che nel 2021 hanno generato più click su Facebook e Instagram in Svizzera sono il coronavirus, il matrimonio per tutti e i campionati europei di calcio. Grande interesse è stato dimostrato dagli utenti anche per l’abbandono dell’accordo quadro con l’UE e gli sviluppi delle presidenziali USA.
La pandemia, quindi, ha occupato gli schermi per il secondo anno di fila, stando a quanto comunicato da Meta, la casa madre dei due social. Le interazioni digitali si sono concentrate soprattutto sulla vaccinazione. Per quanto riguarda il matrimonio per tutti, approvato alle urne il 26 settembre, gli svizzeri si sono interessati molto alle questioni legate alla comunità LGBTQI+. Altro tema ricorrente nel 2021 su Facebook e Instagram è stato l’abbandono da parte della Confederazione, dopo sette anni, delle trattative per un accordo quadro con l’UE.
Gli utenti elvetici hanno diretto la loro attenzione anche oltre-Atlantico: l’investitura di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio è stata uno dei temi forti dell’anno. Lo stesso giorno è diventata virale anche un’immagine di Bernie Sanders, che durante la cerimonia di giuramento è stato immortalato seduto su una sedia pieghevole con indosso un giaccone e muffole.
Per quanto riguarda gli hashtag più utilizzati, nella Top10 ritroviamo #switzerland, #nature e #photography, che hanno accompagnato migliaia di post legati sopratutto a escursioni nella Confederazione.
- La notizia riportata da laregione.chCollegamento esterno
- Dai nostri archivi: Il Covid ha digitalizzato la Svizzera
- Quando Facebook va in tilt

Il 2022 politico elvetico sarà all’insegna della protezione: del clima, degli animali, della gioventù, del paesaggio.
Già il 13 febbraio la popolazione è chiamata alle urne per esprimersi su due iniziative: una chiede il divieto della sperimentazione sugli animali e sugli esseri umani, l’altra il divieto della pubblicità sui prodotti del tabacco. Ci saranno inoltre due referendum in consultazione: il primo relativo a un pacchetto di misure di aiuto per i media, il secondo contro l’abrogazione della tassa di bollo federaleCollegamento esterno per le grandi aziende.
La politica, inoltre, intende concentrarsi nel 2022 sulla protezione dell’ambiente: tre delle quattro iniziative popolari pendenti in Parlamento e che con molta probabilità verranno sottoposte a votazione popolare nel corso dell’anno, riguardano temi ambientali. La quarta chiede una riduzione dei premi dell’assicurazione sanitaria di base per la classe media.
Dopo aver respinto la legge sul CO2 nel giugno 2021, il popolo dovrà esprimersi sull’iniziativa “per i ghiacciai” che chiede di azzerare le emissioni di gas ad effetto serra e l’impiego di combustili e carburanti fossili entro il 2050
- In questo articolo i miei colleghi Marc Leutenegger, Samuel Jaberg e Akiko Uehara illustrano le prospettive per la politica elvetica nel 2022
- I temi in votazioneCollegamento esterno al primo appuntamento elettorale del 2022 (13 febbraio)
- Dai nostri archivi: “Emissioni di CO2 della Svizzera: un piccolo Paese dalla grande impronta”
Altri sviluppi

Si intravvede la fine dei problemi di approvvigionamento subiti da diversi mesi dall’industria globale a causa della situazione pandemica: secondo Peter Voser, presidente del consiglio di amministrazione del gigante elettronico zurighese ABB, il peggio dovrebbe essere alle spalle.
Ci vorranno comunque ancora dei mesi prima che si torni del tutto alla normalità e che le catene di approvvigionamento tornino a funzionare di nuovo senza problemi, ha puntualizzato Voser in un’intervista al quotidiano Blick in edicola mercoledì. “Il portafoglio delle commesse di ABB non è mai stato così pieno, ma i clienti devono aspettare più a lungo per i nostri prodotti”, ha aggiunto.
A scarseggiare non sono solo i semiconduttori (in questo particolare caso il problema si protrarrà anche nel 2022), fondamentali per aziende come ABB, ma anche diversi altri materiali.
Esiste inoltre un altro problema: quello della carenza di manodopera qualificata. Specialisti, ma non solo. Voser ha spiegato che la maggior parte degli apprendisti termina la formazione solo a 25 anni, mentre la tecnologia continua ad evolvere rapidamente. I lavoratori del settore sono quindi costretti a riqualificarsi ogni 15 anni, ma le scuole non sono attrezzate per farlo. Il presidente del CdA ha quindi esortato in particolare i politici a darsi da fare per rimediare a tale squilibrio.
- L’intervista a Peter Voser su blick.chCollegamento esterno (in tesesco)
- “Anche gli sci svizzeri fanno i conti con la crisi globale delle forniture” su SWI Swissinfo.ch

La Svizzera concederà un contributo aggiuntivo di 900’000 franchi per far fronte alla grave crisi alimentare che colpisce il Madagascar.
Berna risponde così a una richiesta avanzata dalle autorità dell’isola e dalle Nazioni Unite. Si tratta di un gesto destinato a sostenere le attività del Programma alimentare mondiale (PAM) dell’ONU.
Dall’inizio del 2021 le autorità e le organizzazioni umanitarie hanno raddoppiato i loro sforzi per attenuare le conseguenze della peggiore siccità degli ultimi 40 anni e della recessione economica legata alla pandemia di Covid-19, si legge in una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Attualmente oltre un milione di persone ha urgente bisogno di assistenza alimentare, mentre quasi la metà dei bambini tra i 6 mesi e i 5 anni soffre di denutrizione cronica.
Dall’inizio dell’anno la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del DFAE aveva già stanziato quasi 1,5 milioni di franchi per attenuare le conseguenze della crisi. Sebbene la DSC non annoveri il Madagascar tra i Paesi prioritari, presta aiuto umanitario sull’isola lavorando in stretta collaborazione con l’ambasciata di Svizzera ad Antananarivo.
- La notizia viene riportata da bluenews.chCollegamento esterno
- Il comunicatoCollegamento esterno del DFAE
- Il grido d’allarme lanciato da Save the ChildrenCollegamento esterno

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