La televisione svizzera per l’Italia
Marco Odermatt mentre affronta una curva.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

in questo breve spazio non mi piace parlarvi di Covid e affini. Meglio parlarvi del tempo... Oggi però faccio un’eccezione. Infatti, esattamente un anno fa prendeva avvio la più grande campagna di vaccinazione nella storia della Svizzera. In una casa per anziani di Lucerna, il 23 dicembre 2020, un'anziana signora di 90 anni è stata la prima persona in Svizzera a essere vaccinata contro il Covid-19.

Oggi siamo già alla terza dose (o primo richiamo) e anche in Svizzera si sta parlando dell'opportunità di procedere a un secondo richiamo. La decisione dovrebbe cadere a inizio anno.

Torniamo a noi e al tempo. Purtroppo (per me che amo questa festività) in Svizzera dovremo rinunciare a un bianco Natale. Come sempre, sarà per il prossimo anno! Buona lettura.

Un uomo nell ombra mostra il certificato Covid sul suo telefonino.
Keystone / Laurent Gillieron

Ci sono sempre più certificati Covid falsi in Svizzera. Una truffa presente praticamente in tutti i cantoni. 

Ora inizia seriamente a preoccupare. Quelli che sembravano casi isolati cominciano a sommarsi. Si parla ormai di diverse migliaia di certificati falsi in circolazione in tutta la Svizzera. Per poche centinai di franchi si può facilmente ottenere un certificato falso. C’è da domandarsi come mai i truffatori abbiano vita così facile? Cantoni e Confederazione si rimpallano le responsabilità.

C’è da dire che alcuni truffatori lo hanno fatto gratis, per gli amici. Altri però hanno scoperto una vera e propria macchina da soldi: c’è infatti chi è pronto a pagare 500 franchi e più per ottenere un certificato falso nel giro di 24 ore invece di farsi vaccinare. Il caso più eclatante a Sciaffusa dove un impiegato del centro di vaccinazione cantonale avrebbe intascato oltre 100’000 franchi vendendo certificati falsi.

Quello di Sciaffusa non è un caso isolato. Nel canton San Gallo sarebbero addirittura ottomila i certificati falsificati. Il fenomeno riguarda ormai quasi tutti i cantoni. E allora dove sta la falla nel sistema? Per il presidente dell’Associazione dei medici cantonali Rudolf Hauri, troppe persone hanno accesso alla piattaforma della Confederazione per emettere i certificati, per vaccinati, guariti o testati. 

Un uomo guarda un bancomat distrutto da una esplosione.
Keystone

È una prima in Svizzera: condannato un ladro che ha fatto esplodere un bancomat nel canton San Gallo.

Un cittadino rumeno autore dell’esplosione ad un bancomat 2 anni fa nel canton San Gallo è stato condannato a 6 anni e due mesi di carcere (da scontare) dai giudici del Tribunale penale federale di Bellinzona. Inoltre, scontata la pena, il ladro non potrà tornare in Svizzera per altri 10 anni.

L’uomo di 30 anni, residente in Romania, nel 2019 con un complice aveva fatto esplodere un bancomat a Seevelen, nel canton San Gallo, riuscendo a rubare 126’600 franchi. Il ladro è stato arrestato l’anno successivo in Austria grazie a una traccia di DNA rilevata su un piede di porco.

Il processo è stato seguito con particolare attenzione perché da allora gli assalti ai bancomat sono aumentati in modo esponenziale. È stata poi la prima volta che un assalto a un bancomat è finito con un arresto e una sentenza di condanna. La procura pubblica federale sta attualmente indagando su almeno 30 casi simili.

Marco Odermatt durante il vittorioso il gigante di Sölden dek 2021
Keystone / Expa/johann Groder

La carenza di materie prime crea seri problemi alle industrie elvetiche che ora rivedono al ribasso le vendite per il prossimo anno.

Mentre lo sciatore svizzero, il talentuosissimo 24enne Marco Odermatt, domina in lungo e in largo la Coppa del mondo, la sua marca di sci – gli Stöckli di fabbricazione elvetica – rallenta la produzione: penuria forse dell’ingrediente segreto, una speciale colla prodotta con materie prime importate dal Giappone? Non proprio.

La polverina giapponese è così cruciale nel processo di produzione che la ditta si è sempre assicurata di averne scorte sufficienti a resistere praticamente a qualsiasi tempesta. Quel che l’azienda svizzera non aveva previsto, è che avrebbe dovuto affannarsi per ottenere tutte le altre materie prime necessarie a fabbricare un paio di sci, dall’anima in legno alle lamine in acciaio.

La Stöckli è una delle centinaia di industrie svizzere che risentono delle interruzioni delle catene globali di approvvigionamento provocate dalla pandemia di coronavirus. In generale, a causa di quest difficoltà di approvvigionamento e strozzature di capacità a livello internazionale, le autorità hanno ridotto le loro previsioni di crescita per il 2022 dal 3,4% al 3%.

Deer s Skull with Pedernal del 1936
Keystone / Eddy Risch

La nuova esposizione della Fondazione Beyeler di Riehen sarà una retrospettiva su Georgia O’Keeffe.

La mostra aprirà solo il 23 gennaio prossimo ma la notizia è fresca fresca di oggi. La retrospettiva sull’artista americana Georgia O’Keeffe, una delle pittrici più importanti del 20esimo secolo e figura chiave del modernismo americano, è una bella occasione per venire o tornare in Svizzera.

I dipinti della mostra arriveranno direttamente dal Centro Pompidou di Parigi, dove sono stati esposti fino al 6 dicembre scorso. Come scrive il museo basilese, si tratta della prima grande esposizione dedicata a O’Keeffe a Basilea e l’occasione, a vent’anni di distanza, di (ri)vedere le opere dell’artista americana in Svizzera.

Nella sua lunga vita e carriera Georgia O’Keeffe (1887-1986) ha prodotto quadri e opere estremamente diversi tra loro, passando da dipinti astratti fino al ritrarre fiori nei minimi dettagli, senza dimenticare gli iconici paesaggi del sud-ovest degli Stati Uniti.

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