
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
se come me non siete amanti del freddo, ma lo siete invece dei tipici piatti invernali, ho una bella novità per voi. A partire dal 2022, proprio in questo periodo dell’anno, si terrà il “Suisse Fondue Festival”. L’evento, che è in programma dal 17 al 20 novembre dell’anno prossimo, non poteva svolgersi in altro luogo se non nel Canton Friborgo, dove la miscela di formaggi “moitié-moitié” – a base di Gruyère DOP e di Vacherin Fribourgeois DOP – la fa da regina e sarà celebrata come prodotto identitario del patrimonio culinario. Spero, vista l’ora, di non avervi solleticato troppo l’appetito e vi lascio alle notizie di oggi.
Buona lettura!

Al momento non sono necessarie ulteriori misure per far fronte al coronavirus, ha affermato oggi il consigliere federale Alain Berset precisando che il futuro “dipenderà dal comportamento di ognuno di noi”.
“Non è escluso un inasprimento puntale in determinati cantoni dei provvedimenti contro il virus”, ha aggiunto il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) Lukas Engelberger, portando come esempio gli accessi agli ospedali, alle case anziani e delle scuole. “Ogni cantone deve assumersi le proprie responsabilità”, ha affermato.
Alain Berset si è invece espresso sulla terza dose di vaccino: negli over 65 la protezione contro un decorso complicato della malattia diminuisce dal 90 all’80% sei mesi dopo la seconda dose. La terza iniezione permette di ripristinare l’immunità.
Tra i più giovani invece la protezione rimane superiore al 90%, precisa il ministro della sanità.
- Le notizie odierne nell’articolo di tvsvizzera.it.
- L’evoluzione dei contagi giorno per giorno.
- I timori dei non vaccinati approfonditi in una recente puntata di Falò.

Nel 2020, il primo anno segnato dalla pandemia di Covid-19, il tempo di lavoro è diminuito in media di 6,4 giorni pro capite rispetto all’anno precedente.
Il dato, reso noto dall’Ufficio federale di Statistica (UST), corrisponde pressoché alla riduzione complessiva del volume di lavoro registrata nei nove anni prima. Il fenomeno è stato particolarmente marcato nei settori alberghiero e della ristorazione, con un calo del 22,2%.
La riduzione vissuta negli anni precedenti la pandemia può essere spiegata dall’aumento del lavoro a tempo parziale e delle vacanze, nonché dal calo degli straordinari. Mentre tra il 2019 e il 2020, la diminuzione è dovuta principalmente al lavoro ridotto e ad “altri motivi”, come quarantena o restrizioni commerciali.
Colpisce la discrepanza tra uomini e donne: i primi hanno lavorato circa 18,5 giorni in meno nel 2020 rispetto al 2010, mentre le seconde hanno avuto solo sette giorni liberi in più. Questa differenza non è però imputabile alla pandemia ma ad una tendenza crescente e costante, da parte degli uomini, di preferire sempre più spesso il lavoro a tempo parziale.
- La notizia di agenzia riproposta da tio.chCollegamento esterno.
- La pubblicazione completaCollegamento esterno dell’Ufficio federale di Statistica (in francese o tedesco).
- La conciliabilità tra lavoro e famiglia in un articolo di qualche mese fa.
- Il futuro del telelavoro in un approfondimento di tvsvizzera.it.
Altri sviluppi

Moderna ha presentato all’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic una domanda di estensione dell’autorizzazione del suo vaccino ai bambini tra i 6 e gli 11 anni.
I vaccini contro il coronavirus a base mRNA di Moderna e Pfizer/Biontech sono già omologati in Svizzera per bambini e adolescenti a partire dai 12 anni.
I documenti presentati dalla società farmaceutica comprendono i primi risultati di uno studio in corso con quasi 5000 partecipanti tra i 6 e 11 anni, indica Swissmedic. I volontari hanno ricevuto due dosi di vaccino – ridotte rispetto a quelle somministrate agli adulti – a un intervallo di 28 giorni l’una dall’altra.
Una decisione di autorizzazione da parte dell’autorità competente dipenderà anche da eventuali informazioni supplementari su sicurezza, efficacia o qualità, viene precisato.
- La notizia riportata da LaRegioneCollegamento esterno.
- Il comunicato sul sito di SwissmedicCollegamento esterno.
- Una decisione, quella di vaccinare i minori di 12 anni, già presa negli USA.
La scrittrice giurassiana Elisa Shua Dusapin si è aggiudicata uno dei premi più importanti del mondo anglo-sassone, il National Book Award, nella categoria “letteratura tradotta”.
Classe 1992, di padre francese e madre sud-coreana, Shua Dusapin ha conquistato il riconoscimento grazie alla versione in inglese di “Inverno a Sokcho” (Hiver à Sokcho, 2016) ed è la prima svizzera a ricevere questo premio, ha indicato la casa editrice Editions Zoé.
“Winter in Sokcho”, tradotto in inglese da Aneesa Abbas Higgins, è stato scelto tra 154 romanzi e ha ricevuto un premio del valore di 10’000 dollari.
“Un romanzo sobrio e viscerale che esplora le fratture identitarie culturali, intime e nazionali. L’elegante traduzione di Aneesa Abbas Higgins sublima la lingua di Elisa Shua Dusapin”, scrive la giuria americana. Il regista Koya Kamura sta intanto adattando il romanzo per il cinema.
- La notizia completa su swissinfo.ch.
- La pagina dedicata ad Elisa Shua DusapinCollegamento esterno sul portale letterario viceversaletteratura.ch.

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