
Oggi in Svizzera
Care lettrici, cari lettori,
l'inverno si avvicina a grandi passi (diverse cime elvetiche sono già innevate) e arrivano le prime decisioni riguardanti i certificati Covid sulle piste: la stazione di Ischgl-Samnaun ha comunicato proprio oggi che potranno accedervi solo le persone vaccinate o guarite dal virus.
Resta da vedere cosa decideranno le altre: per molti appassionati, comunque, le restrizioni significheranno rinunciare agli sport invernali, in attesa di tempi migliori.
Ora vi lascio alle altre notizie del giorno
Buona lettura!

L’ultima classifica internazionale del clima (la Climate Change Performance IndexCollegamento esterno) presentata martedì alla COP 26 di Glasgow ha fatto perdere un posto alla Svizzera, passata dal 15esimo al 16esimo posto.
La classifica tiene in considerazione diversi indicatori, tra i quali le emissioni di gas a effetto serra, la produzione e il consumo di energia, l’utilizzo di energie rinnovabili e le strategie politiche.
La Confederazione ha pagato così il prezzo della bocciatura alle urne dell’iniziativa sulla legge sul CO2 dello scorso 13 giugno da una parte e le lacune di una politica climatica dall’altra: “Il contributo elvetico per la conservazione di un clima stabile è quasi inesistente” ha spiegato il responsabile clima ed energia di WWF Svizzera Patrick Hofstetter. “Al momento non c’è una legge che indichi come raggiungere l’obiettivo climatico, che abbiamo sottoscritto anche internazionalmente, di dimezzare le emissioni entro il 2030″.
Il podio dei migliori protettori del clima, però, è vuoto: nessun Paese è infatti riuscito a contenere il riscaldamento globale negli 1,5°C previsti dall’Accordo di Parigi. Danimarca, Svezia e Norvegia occupano, rispettivamente, il quarto, il quinto e il sesto posto in classifica, mentre i fanalini di coda sono Kazakistan, Arabia Saudita, Iran, Canada, Australia e Russia
- L’articolo di rsi.chCollegamento esterno
- Il dossier di swissinfo sulla crisi climatica
- Le ultime novità dalla COP26Collegamento esterno

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) intende archiviare, per mancanza di basi legali, il suo procedimento contro Volkswagen e l’importatore generale del marchio tedesco di automobili AMAG in relazione allo scandalo delle emissioni (anche noto come Dieselgate).
Il MPC aveva aperto il procedimento nel dicembre 2016, tra l’altro per presunta truffa per mestiere: VW e AMAG erano accusati di essere stati parzialmente a conoscenza delle manomissioni dei dati riguardanti i gas di scarico danneggiando circa 175’000 acquirenti e locatari in leasing in Svizzera tra il 2008 e il 2015.
Prima della decisione definitiva di archiviazione, accusati e denuncianti privati possono ancora esprimersi e sottoporre ulteriori proposte di prova, ha spiegato ancora la procura federale, ricordando che “per tutte le parti coinvolte vale la presunzione d’innocenza“.
In ogni caso, nonostante il fallimento di questa causa e l’imminente archiviazione dell’inchiesta da parte del MPC gli acquirenti interessati possono sempre reclamare risarcimenti davanti alla giustizia civile. Negli Stati Uniti e in Germania VW ha già versato miliardi. Ma fare causa da solo contro una grande azienda è molto difficile, costoso e rischioso per un singolo privato, ha ricordato la direttrice dell’associazione svizzero-tedesca dei consumatori SKS (Stiftung für Konsumentenschutz) Sara Stalder.
- La notizia riportata da cdt.chCollegamento esterno
- Il contributo di rsi.chCollegamento esterno
- “Volkswagen, incredibile!”: un articolo dal nostro archivio

Nei prossimi anni la Confederazione vuole aggiungere un elemento alla sua politica nel settore del turismo: una maggiore attenzione alla sostenibilità. Lo ha stabilito mercoledì il Consiglio federale, tracciando un bilancio positivo della strategia in vigore, rivelatasi valida malgrado la situazione pandemica.
Tra le priorità ci sono un rafforzamento dello sviluppo sostenibile e il proseguimento dell’attività di promozione degli investimenti da parte della Confederazione, si legge in una nota odierna del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR).
Per quanto riguarda la sostenibilità, il Governo pensa a una migliore ripartizione del turismo su tutto il territorio e nel corso dell’anno intero. Si punta pure a soggiorni più lunghi e alla promozione, per esempio, del consumo di alimenti locali. L’intenzione, inoltre, è anche di migliorare l’efficienza energetica delle strutture turistiche, oltre che cercare di cambiare il comportamento dei visitatori, puntando a convincerli, per esempio, di cambiare il loro modo di spostarsi sul territorio.
Ad eccezione di questa novità, gli obiettivi della nuova strategia non differiscono da quelli della versione precedente (risalente al 2017): migliorare le condizioni quadro, promuovere l’imprenditoria, sfruttare le opportunità della digitalizzazione, aumentare l’attrattiva e la visibilità dell’offerta turistica.
- Potete leggere la notizia su laregione.chCollegamento esterno
- Il comunicatoCollegamento esterno della Confederazione
- “Coronavirus, un’opportunità per il turismo sostenibile”: un contributo del mio collega Christian Raaflaub

Gli 007 svizzeri avranno un nuovo responsabile a partire dal 1. aprile 2022: si tratta di Christian Dussey, attuale ambasciatore in Iran. Dussey sostituirà Jean-Philipp Gaudin, che ha lasciato la carica di direttore del Servizio attività informative della Confederazione (SIC) lo scorso 31 agosto.
La nomina del 55enne è stata ufficializzata mercoledì dal Governo, che lo ha fatto sapere tramite un comunicato. Nel pomeriggio era anche prevista una conferenza stampa, poi annullata a causa di un leggero problema di salute della consigliera federale e direttrice del Dipartimento della difesa Viola Amherd.
Proprio la ministra vallesana aveva istituto una commissione incaricata della selezione del nuovo capo del SIC in seguito alla decisione di Gaudin (presa in comune accordo con Berna) di lasciare la sua posizione in seguito alle critiche che gli erano state rivolte per la gestione del caso Crypto.
Dalla procedura di selezione, si legge nella nota, è emerso che il profilo di Dussey è quello che meglio collima con i requisiti richiesti. In particolare, si legge, possiede esperienza di condotta operativa e strategica, conosce perfettamente i processi della politica ed è un grande specialista del contesto dell’intelligence nazionale e internazionale.
- La notizia riportata da ticinonews.chCollegamento esterno
- Il comunicatoCollegamento esterno della Confederazione
- ”Dieci domande sui servizi segreti svizzeri” : un articolo della mia collega Sibilla Bondolfi

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