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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

ora che sta per sopraggiungere la stagione fredda, con le sue gelate portate dalle brezze provenienti dall'Europa nord-orientale, è bene ricordarsi di pulire minuziosamente dalle incrostazioni di ghiaccio e neve il parabrezza dell'auto.

È quanto ha sperimentato, suo malgrado, un incauto cittadino di Capo Verde in attesa del passaporto rossocrociato, cui è stata inflitta una multa per non aver ottemperato a questo precetto del codice della strada.

Il Tribunale amministrativo federale, confermando una decisione della Segreteria di Stato della migrazione, gli ha infatti negato la naturalizzazione poiché, per questo fatto, non poteva vantare una "situazione giudiziaria irreprensibile".   

Il consiglio odierno, quindi, è quello di dotarsi degli appositi utensili in vendita anche nei grandi magazzini per togliere il ghiaccio dal vostro veicolo. Ma oggi c'è anche dell'altro, come potrete verificare nel proseguimento della lettura delle nostre proposte quotidiane.  

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© Keystone / Ti-press / Gabriele Putzu

Non accenna a diminuire l’aumento dei frontalieri, anche durante la crisi pandemica, in Svizzera. A fine settembre è stato stabilito il nuovo primato di 352’518 lavoratori residenti all’estero (192’566 provenienti dalla Francia, 85’138 dall’Italia e 63’016 dalla Germania).

L’incremento nel terzo trimestre è stato del 3.1% rispetto allo stesso periodo del 2020 e in Ticino, dove si concentra buona parte dei pendolari provenienti dall’Italia, la progressione è stata del 3,9% su base annua, a 74’199 unità, secondo quanto ha riferito l’Ufficio federale di statistica (Ust).

Ancora una volta il flusso maggiore di frontalieri si è orientato verso il settore terziario (+3,9% rispetto a 12 mesi prima) mentre nell’industria e nelle costruzioni l’aumento è stato più contenuto (+1,0%). L’evoluzione nei servizi è stata particolarmente marcata nel cantone sudalpino, dove si registra un +5,4%.   

Dall’inizio del periodo di osservazione (1996), il loro totale è passato da 140’000 a 352’000. Dal 2004, con la liberalizzazione del mercato del lavoro per le persone con un permesso G, si è avuta un’accelerazione del fenomeno: la progressione media annuale è infatti passata dal 2,7% al 4,4% degli ultimi 16 anni. 

  • Sull’ennesimo incremento del numero di frontalieri il servizio multimediale di tvsvizzera.it.
  • Le compensazioni finanziarie sulle imposte prelevate alla fonte non seguono lo stesso trend: il caso ticinese raccontato da tvsvizzera.it.
  • Il mercato del lavoro svizzero illustrato da un articolo multimediale di swissinfo.ch.
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Keystone / Alex Buschor

La Novartis ha deciso di vendere la quota azionaria che deteneva nella Roche per 19 miliardi di franchi. I 53,3 milioni di titoli in suo possesso, un terzo di quelli in circolazione, saranno riacquistati dalla concorrente basilese.

Il gigante farmaceutico ha fatto sapere che la transazione genererà un contributo eccezionale di 14 miliardi di dollari, a fronte di un investimento costato, tra il 2001 e il 2003, 5 miliardi. “È il momento giusto per monetizzare”, ha commentato il ceo del gruppo Vas Narasimhan.

Da parte sua la Roche ha precisato che la maxi operazione è stata autorizzata dal cda e sarà finanziata attraverso debiti. Il pacchetto azionario in mano pubblica è destinato a salire dal 16,6% al 24,9%, allo scopo di consentire la quotazione del titolo in diversi listini (tra cui lo Spi).

Per il presidente del cda Christoph Franz “la transazione è nel miglior interesse di Roche e dei nostri azionisti sia da una prospettiva strategica che economica”.

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Copyright 2021 The Associated Press. All Rights Reserved

L’intricata vicenda di AstraZeneca, la società produttrice del discusso vaccino a tecnologia tradizionale, in Svizzera è finita ancor prima di iniziare. La multinazionale anglosvedese ha ritirato la richiesta di omologazione alle autorità sanitarie elvetiche.

All’origine della decisione c’è l’orientamento di Swissmedic, l’istituto federale per gli agenti terapeutici, di autorizzare la commercializzazione del farmaco immunizzante alle sole persone ultracinquantenni.

Nonostante fosse stata una delle prime case farmaceutiche a depositare, nell’ottobre 2020, una domanda di autorizzazione all’istituto svizzero competente, l’iter tardava a concludersi per la continua richiesta da parte di quest’ultimo di dati clinici e scientifici, ritenuti insufficienti per l’approvazione.

Il vaccino di AstraZeneca, sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford, è stato autorizzato in un’ottantina di paesi dove sono state consegnate oltre 1,7 miliardi di dosi. Dei 5,3 milioni di dosi ordinate da Berna, 4 saranno destinate al programma internazionale di vaccinazione Covax.

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© Keystone / Laurent Gillieron

Se i giudici fossero estratti a sorte, ci sarebbero più candidature femminili o almeno questa è l’opinione autorevole di Margit Osterloh, professoressa alle Università di Zurigo e Basilea, in merito al quesito sulla giustizia in votazione popolare il prossimo 28 novembre.

Nell’intervista odierna su swissinfo.ch l’economista, che ha svolto ricerche sulla selezione casuale, osserva che il numero di donne – così come quello delle minoranze in generale –   che partecipano a un concorso triplica in caso di sorteggio rispetto alla procedura di assunzione fondata sulla competizione.

In questo caso, precisa l’accademica svizzerotedesca, il rapporto tra i generi si equilibra progressivamente e non c’è bisogno di introdurre le quote proposte da molti per promuovere la parità di genere.

Inoltre, sempre secondo Margit Osterloh, la depoliticizzazione della magistratura permetterebbe di ampliare i potenziali candidati per i posti di giudici federali. È noto infatti che, il sistema attuale favorisce solo le persone indicate dai partiti, limitatamente alla quota di posti attribuita alle singole formazioni politiche e questa è una restrizione che pone interrogativi sull’effettiva democraticità del sistema di designazione dei giudici.

  • L’intervista della collega Sibilla Bondolfi all’economista Margit Osterloh.   
  • La presentazione di swissinfo.ch dell’iniziativa popolare sulla giustizia.      
  • Le spiegazioni sull’oggetto in votazione il 28 novembre sul sito della ConfederazioneCollegamento esterno.

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