Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
questa notte qui a nord delle Alpi molte persone hanno passato una notte non proprio tranquilla. Le raffiche di vento sono infatti state talmente impetuose da svegliare alcuni, me compreso.
La colpa è stata della tempesta Hendrik, la prima tempesta invernale della stagione secondo i meteorologi. A parte il sonno un po' agitato, però, tutto è bene quel che finisce bene. Hendrik - o Aurora, come l'ha chiamata Meteo France - almeno qui in Svizzera non ha causato danni importanti.
Dopo questa premessa sul tempo, vi lascio al nostro bollettino. Buona lettura.
La piattaforma della Confederazione EasyGov è stata piratata: stando alla Segreteria di Stato dell’economia (Seco), hacker si sono impossessati dei nomi di quasi 130’000 imprese che hanno chiesto un credito Covid nel 2020 per far fronte alla pandemia di coronavirus.
Non passa settimana senza che giunga una notizia di pirati informatici che sono riusciti a penetrare in questo o quell’altro sistema. Questa volta ad essere preso di mira è stato lo sportello online della Confederazione per le imprese.
Gli hacker si sono impadroniti dei nomi delle aziende, ma – allo stato attuale delle conoscenze – non sono stati rubati altri dati quali le relazioni bancarie, i codici Iban o l’ammontare del credito ricevuto, stando alla Seco, responsabile della gestione del portale.
L’attacco alla piattaforma è avvenuto tra il 10 e il 22 agosto: i pirati avrebbero inviato in gran numero richieste automatiche di consultazione riuscendo in questo modo a carpire i nomi delle ditte. La Seco ha reagito all’attacco chiudendo le interfaccia web colpite.
- Il servizioCollegamento esterno di RSI News e l’articoloCollegamento esterno di Keystone-ATS ripreso dal Corriere del Ticino.
- Un approfondimento della mia collega Katy Romy sul boom di attacchi informatici durante il periodo di telelavoro.
- Il portaleCollegamento esterno del Centro nazionale svizzero per la cibersicurezza con tutti i consigli per utilizzare in sicurezza la rete.
Comprare con troppo anticipo i regali di Natale non conviene: è quanto emerge da un’inchiesta della rivista per consumatori K-Tipp.
Un luogo comune assai diffuso è che con l’avvicinarsi delle feste natalizie i prezzi di alcuni prodotti salgano. Pensando di risparmiare, molte persone fanno così incetta di regali con largo anticipo.
Sbagliato, sostiene la rivista per consumatori della Svizzera tedesca K-Tipp, che ha analizzato l’evoluzione dei prezzi nel 2020 di 50 articoli dei settori dell’elettronica, del tempo libero e della casa. Il risultato non lascia spazio a dubbi: 43 dei 50 prodotti erano meno cari in dicembre che in novembre.
Ad esempio, una macchina fotografica che nel novembre 2020 costava 1’038 franchi, alcune settimane dopo era venduta a 854 franchi. La pazienza, insomma, a volte paga.
- La notizia ripresa da La Regione TicinoCollegamento esterno e da RSI NewsCollegamento esterno.
- L’articoloCollegamento esterno originale di K-Tipp (in tedesco, paywall).
- In questo articolo d’archivio di swissinfo.ch, viene invece analizzata la differenza di prezzo tra la Svizzera e altri Paesi europei per diversi beni di consumazione.
La Confederazione ha riorganizzato il sistema per rilasciare i certificati Covid per le persone provenienti dall’estero, semplificandolo notevolmente.
Da questa settimana, chi entra in Svizzera può ottenere un certificato Covid svizzero attraverso una piattaforma elettronica centralizzata. Sulla piattaforma, le informazioni e i documenti richiesti possono essere caricati e trasmessi digitalmente. Il tempo di elaborazione di una domanda richiede fino a cinque giorni lavorativi.
In Svizzera, un certificato Covid è richiesto attualmente per molte strutture accessibili al pubblico. Le persone con una “Certificazione verde Covid-19” o un certificato compatibile con quest’ultimo non devono richiedere un certificato Covid svizzero. Questi documenti sono riconosciuti in Svizzera.
Dal 25 ottobre 2021, solo il certificato Covid svizzero e i certificati Covid compatibili con quello UE saranno approvati in Svizzera. Questo mette fine a una fase transitoria che permetteva ai viaggiatori svizzeri di accedere alle strutture corrispondenti anche con certificati di vaccinazione stranieri.
- Il nostro articolo sul tema con tutte le informazioni necessarie.
- La paginaCollegamento esterno dell’amministrazione federale sul certificato Covid.
- Altre informazioniCollegamento esterno sono disponibili su swisscomunity.org, il sito dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero.
Il contrabbando tra Italia e Svizzera è uno di quei fenomeni che ha segnato il territorio ed ha avuto un’influenza considerevole sull’economia, la società e la cultura al di qua e al di là del confine. Ne ripercorriamo la storia.
Dapprima riso, poi sigarette, valuta, carne o anche esseri umani: ogni epoca ha avuto il suo ‘prodotto’ che è transitato illegalmente attraverso il confine italo-svizzero. Oggi, con l’apertura delle frontiere, il contrabbando è meno visibile, ma non per questo è scomparso. Ha semplicemente assunto altre forme.
Grazie ad esso si sono costruite fortune, ma si sono anche consumate tragedie. Sono state scritte canzoni. E sono nate storie. Tante storie. È un fenomeno che per decenni ha ritmato la vita di molte persone nelle regioni a ridosso della frontiera.
Per questo abbiamo deciso di ripercorrerne la storia, attraverso una serie di servizi video, di cui vi proponiamo i primi tre che sono stati pubblicati.
- La nascita della frontiera e la costruzione della ramina.
- Tabacco, caffè, zucchero ed esseri umani: i prodotti del contrabbando.
- Visita al Museo delle dogane delle Cantine di Gandria.
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