
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
se vi capita di degustare anche all'estero la fondue (possibilmente la moitié-moitié, come vuole la tradizione friburghese), forse non vi sarà sfuggito che i nostri amici francesi ci hanno dichiarato guerra, come ci racconta blick.ch.
Oltre confine infatti una campagna pubblicitaria insiste nell'asserire che il Gruyère è affare loro ("Le Gruyère, c'est nous").
In effetti dalle loro parti esiste un prodotto caseario che porta tale nome. Sappiano però i nostri vicini che noi la fondue non la faremo mai con un formaggio con i buchi.
Per le altre notizie di giornata vi rimando ai testi che seguono,
Buona lettura.

Gli applausi alle infermiere e agli infermieri che si sono prodigati durante i difficili mesi della pandemia non bastano più. È quanto hanno affermato oggi a Berna i promotori dell’iniziativa “Per cure infermieristiche forti” in votazione popolare il prossimo 28 novembre.
All’origine della proposta vi è un pacchetto di misure finalizzato a rendere attrattivo il lavoro dei collaboratori sanitari che sono ormai allo stremo in seguito alla pressione sugli ospedali indotta dalla crisi del Covid-19.
A preoccupare è soprattutto l’emorragia del personale curante, il 40% del quale abbandona la professione prematuramente (un terzo addirittura subito dopo la formazione, tra i 20 e i 24 anni).
A giudizio del comitato promotore il testo elaborato dalle Camere che sarà opposto in votazione assieme all’iniziativa, che pure prevede fondi per la formazione del personale infermieristico e altre agevolazioni, non è idoneo a risolvere il problema.
- L’articolo multimediale di tvsvizzera.it sui promotori dell’iniziativa popolare.
- Le argomentazioniCollegamento esterno dei sostenitori di questa proposta dal loro sito ufficiale.
- La proposta alternativaCollegamento esterno sostenuta da Consiglio federale e parlamento e i dettagli dell’iniziativaCollegamento esterno dal sito della Confederazione.

Torna d’attualità la controversa questione dei futuri caccia di cui si doteranno le Forze armate confederate: la consigliera federale Viola Amherd ha dichiarato che è impossibile tornare sulla decisione dello scorso giugno favorevole all’americano F-35, su cui pende però un’iniziativa popolare.
Per la responsabile del Dipartimento federale della difesa (Ddps), intervistata dalle testate del gruppo Tamedia, l’iter della fornitura cui è vincolata Berna ha “scadenze fisse” e un ripensamento “potrebbe creare problemi legali”.
Inoltre, ha continuato Viola Amherd, i promotori dell’iniziativa lanciata da sinistra e movimenti pacifisti (GSsE) contro l’acquisto di 36 caccia della Lockheed Martin per 5 miliardi di franchi, si oppongono in concreto a qualsiasi jet militare, come proverebbe la proposta di riduzione del bilancio dell’esercito.
In merito poi alla critica sulla mancata scelta di un velivolo europeo (Eurofighter, Rafale), che avrebbe contribuito a migliorare i difficili rapporti con Bruxelles, la consigliera federale vallesana ha precisato che “non possiamo comperare un aereo più costoso e tecnicamente meno avanzato“.
- La notizia riportata da tvsvizzera.it.
- Il lancio della campagna contro l’acquisto degli F-35 riferito a fine agosto da rsi.chCollegamento esterno.
- Le implicazioni della scelta del caccia americano sulle relazioni Svizzera-UE nell’approfondimento del collega Renat Kuenzi.

Sei dei nove indagati per il pestaggio di due persone all’interno della discussa moschea di Winterthur sono stati riconosciuti colpevoli e condannati in appello a pene detentive dai dodici ai diciannove mesi con la condizionale. La corte cantonale di Zurigo ha però rinunciato a decretare espulsioni dal paese.
Sui nove imputati pendeva l’accusa di aver voluto dare una lezione nel novembre 2016 a due correligionari sospettati di aver trasmesso a un giornalista il testo di un violento sermone dell’imam etiope, successivamente condannato a 18 mesi ed espulso dalla Svizzera, in cui si invitata i fedeli a “evitare, calunniare” e persino uccidere i musulmani che non pregano in comunità.
L’appello era stato promosso dalla Procura – che ha chiesto pene fino a tre anni – per la quale le otto condanne da sei a diciotto mesi (sospese) per coazione, sequestro di persona, lesioni e minacce e le due espulsioni pronunciate in primo grado erano troppo miti.
La moschea An’Nur, che si è rivelata un luogo di radicalizzazione islamica dal quale sono partiti diversi giovani a combattere per la jihad in Siria, è stata chiusa l’anno dopo dalle autorità.
- Il servizioCollegamento esterno apparso sul sito della Radiotelevisione svizzera RSI.
- La chiusura della controversa moschea di Winterthur nel 2017 raccontata da tvsvizzera.it.
- L’approfondimento di swissinfo.ch sul trattamento non troppo severo in Svizzera dei jihadisti di ritorno dalla Siria.

Swisscom sta agendo scorrettamente nei confronti degli altri operatori telecom, secondo quanto ha stabilito il Tribunale amministrativo federale che ha posto un freno ai progetti di potenziamento della fibra ottica.
Per la corte federale, che ha confermato le misure cautelari della Commissione della concorrenza (ComCo), l’ampliamento della rete con una nuova tecnologia è ritenuto un comportamento abusivo da parte di un’impresa che si trova in una posizione dominante.
In pratica l’impresa controllata dalla Confederazione si sarebbe discostata dallo standard concordato con gli altri attori sul mercato delle telecomunicazioni che prevede l’uso di quattro fibre indipendenti. Ora però ha programmato l’estensione della sua rete sul modello della monofibra, con la quale promette entro il 2025 di coprire il 60% di famiglie e aziende con la banda larga ma che penalizzerebbe i concorrenti.
Sulla questione è atteso il pronunciamento definitivo della ComCo, che sta proseguendo la sua inchiesta sul caso, e la decisione del Tribunale federale (TF) su un eventuale ricorso.
- La notizia sulla decisione del Taf del sito informativo cdt.chCollegamento esterno.
- Ne riferisce anche tio.chCollegamento esterno.
- L’operatore telecom svizzero è sotto indagine anche per presunti abusi di posizione dominante riguardo agli annuari telefonici, cartaceo ed elettronici. Lo riferisce rsi.chCollegamento esterno.
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