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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

siete d'accordo di ricevere 300 franchi esentasse se vi vaccinerete (o siete nel frattempo guariti dal Covid) o, in alternativa una multa di 100 franchi nell'eventualità che voi foste refrattari all'ago? È la proposta lanciata dall'ex consigliere agli Stati vallesano Eric Bodenmann.

A suo dire si incentiverebbero gli indecisi a farsi immunizzare e si potrebbe così raggiungere l'agognata immunità di gregge.

Una provocazione? Lui lo ha già fatto con i dipendenti del suo albergo a Briga e altri imprenditori sono disposti a emularlo. Voi che ne pensate?

Se volete sapere cosa altro è successo oggi nella Confederazione non vi resta che continuare nella lettura delle nostre proposte quotidiane…

parmelin
Keystone / Mary Altaffer / Pool

Più solidarietà, meno protezionismo e uno sforzo comune per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. È l’invito espresso dal presidente svizzero Guy Parmelin all’Assemblea generale dell’Onu a New York. 

Per essere preparati alle crisi future come quella pandemica in cui ci troviamo ora, ha detto il capo del Dipartimento federale dell’economia, il mondo deve essere solidale. La Confederazione, ha precisato in proposito, sostiene l’iniziativa Covax Amc con 155 milioni di dollari per favorire l’immunizzazione nei paesi poveri.

Il consigliere federale ha anche invitato “tutti i paesi a lottare per la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e a presentare obiettivi climatici ambiziosi per il 2030″.

Guy Parmelin, che rappresenta Berna in questo consesso internazionale insieme al ministro degli Esteri Ignazio Cassis, ha dichiarato che la Svizzera, che si candida alle elezioni del giugno 2020, “è pronta a contribuire al lavoro del Consiglio di Sicurezza per il 2023/24″.     

polizia
© Keystone / Ti-press / Francesca Agosta

Le tracce di dna rinvenute nel luogo in cui si è consumato un reato devono estendersi, oltre al sesso, anche al colore degli occhi, dei capelli e della pelle, all’età e alla “discendenza biogeografica” dei sospetti? Al quesito hanno risposto affermativamente, all’unanimità, i consiglieri agli Stati a Berna.

Questo tipo di analisi, su cui in maggio si espressa positivamente anche l’altra Camera, viene già autorizzato dai tribunali in alcune indagini ma non è regolato ancora da una norma.

In particolare il progetto di legge prevede che gli accertamenti sul dna siano limitati ai casi gravi (reati contro la vita e l’integrità della persona con pene massime superiori ai tre anni). Inoltre i risultati potranno essere utilizzati solo nell’ambito di una specifica inchiesta, escludendo così banche dati sui profili genetici delle persone indagate o condannate dalla giustizia penale.     

Gli oppositori, nel campo progressista, hanno denunciato il rischio che la “fenotipizzazione” comporti una grave violazione dei diritti fondamentali e, in concreto, finisca per stigmatizzare minoranze e gruppi etnici.

velivolo Swiss
Keystone / Salvatore Di Nolfi

Sui velivoli di Swiss si torna a volare verso 90 destinazioni, un numero simile a quello che veniva offerto prima della pandemia di coronavirus. Lo ha comunicato la compagnia aerea che ha anticipato le novità dell’orario invernale 2021-2022.

L’aerolinea svizzera controllata da Lufthansa intende mantenere diversi collegamenti estivi, in particolare nella regione del Mediterraneo e nell’Europa Orientale ma le frequenze saranno comunque inferiori rispetto al 2019: la capacità totale sarà infatti circa la metà.

Tra le novità del nuovo orario vi è la ripresa della rotta Ginevra-New York in alcuni giorni a partire dalla metà di dicembre. Inoltre, i voli saranno intensificati in prossimità delle festività di fine anno e a febbraio.

Nelle scorse settimane Swiss, analogamente alle altre compagnie aeree, aveva lamentato pesanti perdite – pari a 400 milioni nel primo semestre – e la Confederazione ha garantito all’85% una linea di credito con le banche per un importo di 1,5 miliardi di franchi allo scopo di evitarne il fallimento.

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Keystone / Helmut Fohringer

Come nutrire la popolazione mondiale in sensibile aumento in un’epoca caratterizzata dall’incognita del cambiamento climatico? Si può sconfiggere fame e malnutrizione nel mondo? Il summit Onu che si apre domani a New York, e cui partecipa anche una delegazione elvetica, raccoglie questa grande sfida.

Sulla questione un servizio apparso su swissinfo.ch evidenzia che il 30% del cibo prodotto viene buttato via mentre il 10% della popolazione planetaria soffre la fame. Ma la colpa non è da attribuire solo alle catastrofi naturali o al malgoverno del paese africano, asiatico o latinoamericano di turno, rilevano alcune organizzazioni umanitarie, che puntano l’indice sugli accordi commerciali iniqui e sulle sovvenzioni statali all’agricoltura in Occidente.

I piccoli agricoltori costretti a comprare le sementi da poche multinazionali e la prevalenza delle monocolture per l’esportazione mettono in ginocchio le popolazioni del sud del mondo, le più esposte agli effetti del riscaldamento globale e alla crescita demografica, denunciano queste organizzazioni che chiedono interventi decisi a livello internazionale.  

Ma sono molte le voci di dissenso su questo vertice: 200 scienziati – e fra di essi due agronomi intervistati da swissinfo – hanno deciso di boicottare l’incontro a New York poiché, secondo loro, farebbe gli interessi dei poteri forti.

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