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acqua a Berna

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

non è tanto l'estate anomala dal profilo meteorologico, né la pandemia in ripresa a toccare i nostri cuori: sono le voci incontrollate che circolano in queste ore sulla sorte del Roger nazionale.

Dopo la prematura uscita di scena a Wimbledon e la rinuncia ai Giochi olimpici di Tokyo c'è chi azzarda che il nostro campione assoluto, che sta tastando il fisico temprato da mille battaglie sui rettangoli di gioco, mediti il ritiro.

Noi continuiamo a credere in una sua pronta risurrezione mentre voi, cari amici più o meno lontani, siete invitati, come d'abitudine, a seguire le notizie di giornata dalla Confederazione.

Buona lettura   

acqua a Berna
Keystone / Marcel Bieri

Non si allenta la stretta del maltempo sulla Svizzera. La pioggia caduta nella notte ha aggravato lo stato di laghi e corsi d’acqua: la situazione resta critica a Lucerna, esondazioni sono segnalate a Berna, Svitto e Sciaffusa e l’Axenstrasse è stata chiusa per alcune ore per il rischio frane.

Il livello dei laghi di Bienne, Thun e dei Quattro cantoni, per i quali vige il grado di allerta massimo (5), continua a salire. Quest’ultimo a Lucerna in mattinata, verso le 10, ha superato la soglia critica di 434,9 metri e ha iniziato a inondare una parte del centro. I ponti pedonali della città vecchia sono chiusi, tra i quali il celebre Kapellbrücke, così come lo svincolo autostradale vicino.

A Berna l’Aar è uscita dagli argini in più punti. Al momento sono allagati il quartiere Altenberg e il centro balneare di Marzili. Le forti piogge hanno fatto esondare corsi d’acqua minori nel canton Sciaffusa, che hanno parzialmente allagato i comuni di Schleitheim e Beggingen.

A Svitto, le chiamate sono state una ventina a causa di case e strade inondate e le autorità hanno chiuso diverse vie di circolazione, in particolare l’autostrada A4 fra Goldau e Seewen.

consegna di firme a Berna
Keystone / Marcel Bieri

Gli svizzeri dovranno di nuovo recarsi alle urne per esprimersi sulle loro pensioni. I giovani liberali (Plr) hanno depositato oggi a Berna 145’000 firme a sostegno della loro iniziativa popolare “per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile”.

In sostanza il testo chiede di aumentare di un anno, a 66 anni, l’età di pensionamento entro il 2032. Successivamente questo parametro dovrebbe essere legato alla speranza di vita (l’età pensionabile dovrebbe salire di 0,8 mesi ogni mese di aspettativa di vita supplementare): secondo le proiezioni attuali si potrebbe beneficiare del riposo a 67 anni nel 2043 e a 68 nel 2056.

L’obiettivo dei giovani liberali è di assicurare il finanziamento della previdenza di vecchiaia anche alle future generazioni che, alla luce dell’evoluzione demografica, rischiano di non avere rendite adeguate.

Sempre su questo tema aleggia anche il referendum della sinistra contro la revisione dell’AVS votata in giugno dal Consiglio nazionale che innalza l’età pensionabile delle donne da 64 a 65 anni.

  • La notizia del deposito delle firme alla Cancelleria federale riportata su tvsvizzera.it.
  • Le peculiarità del sistema pensionistico svizzero illustrate in un approfondimento di tvsvizzera.it.
  • Il relativamente elevato livello delle pensioni erogate nella Confederazione può minacciare la stabilità del sistema? Il contributo della collega Sibilla Bondolfi sul tema.
Guy Lachappelle
Keystone / Gaetan Bally

C’è stato un piccolo scossone nel mondo bancario elvetico. Il presidente del cda di Raiffeisen Guy Lachappelle lascerà a sorpresa l’incarico a fine mese e sarà sostituito ad interim dal vice Pascal Gantenbein.

Non sarebbero estranee, in merito alle sue dimissioni, le pressioni che l’alto dirigente avrebbe esercitato sul gruppo editoriale Ringier affinché venisse ritirato un articolo che lo riguardava e alcune oscure vicende risalenti alla sua precedente esperienza professionale presso la Banca cantonale di Basilea.

Nel corso di un’improvvisata conferenza stampa, indetta a titolo personale, Guy Lachappelle ha evocato una relazione extraconiugale breve che “ha distrutto la sua vita” e la trasmissione di informazioni riservate relative al processo di digitalizzazione della banca basilese. Su questa vicenda, secondo la stampa, sarebbero state inoltrate due denunce penali a suo carico.

Non c’è quindi pace per il terzo gruppo bancario elvetico, assai amato dai piccoli risparmiatori, che è stato travolto negli scorsi anni da uno scandalo che aveva portato alle dimissioni dell’ex ceo Pierin Vincenz, rinviato a giudizio per frode.

profugo in ufficio amministrativo.
© Keystone / Anthony Anex

Con la revoca di parte delle restrizioni adottate contro la pandemia sono aumentate le domande d’asilo in Svizzera. In giugno, fa sapere la Segreteria di Stato della migrazione, sono state inoltrate 1’370 richieste, vale a dire 764 in più nel confronto con l’anno precedente.

L’incremento nell’ultimo mese, che riporta l’afflusso dei profughi ai livelli pre-Covid, è stato del 33,1% (+341). Sempre nello stesso periodo le autorità federali hanno trattato 1’209 casi, 233 dei quali sono sfociati in decisioni di non entrata in merito. A 392 richiedenti è stato concesso l’asilo mentre 306 sono stati ammessi provvisoriamente.

La statistica pubblicata da Berna indica anche che 216 stranieri hanno lasciato la Confederazione o sono state rimpatriate o trasferito in uno Stato terzo.

I principali paesi di provenienza dei candidati stranieri sono l’Afghanistan (274, +16 rispetto a maggio), Eritrea (207, +50), Turchia (206, +83), Siria (89, +9) e Algeria (87, +51).

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