Oggi in Svizzera
Cari lettori,
se per caso volete venire a vivere in Svizzera sappiate che la vita costa decisamente meno nei cantoni di Appenzello Interno, Uri e Glarona mentre costa parecchio nei cantoni di Ginevra, Basilea Città e Vaud.
Ce lo dice uno studio pubblicato da Credit Suisse. Come ogni classifica lascia però il tempo che trova. Io infatti preferisco bermi un bell'aperitivo a bordo del lago Ceresio, da dove vi scrivo, anche se lo spritz è più caro che ad Altdorf (Uri). Questione di gusti, naturalmente.
Su questa nota vi lascio e vi auguro una buona lettura.
No ai caccia americani, costosi e tecnicamente difettosi: pronta l’iniziativa per bloccarne l’acquisto.
Una coalizione composta di esponenti del PS, dei Verdi e del Gruppo per una svizzera senza esercito (GSoA) è pronta a lanciare un’iniziativa affinché l’ultima parola sulla scelta del del jet sia del popolo e non del Consiglio federale. Due iniziative sono state sottoposte all’esame della Cancelleria federale.
I candidati in lizza sono quattro per una spesa di sei miliardi di franchi: gli americani F-35 e il Super Hornet, il francese Rafale e l’Eurofighter. Secondo i promotori, l’F-35 ha difetti tecnici da mettere in pericolo la vita del pilota, mentre il Super Hornet ha denotato problemi a livello di fornitura di ossigeno.
Oltre a ciò, i costi di manutenzione sono assai elevati. Per tutti questi motivi, qualora il Consiglio federale dovesse scegliere un jet americano, il lancio dell’iniziativa sembra essere certo.
- La notizia è ripresa dal portale della RSICollegamento esterno.
- Il servizio pure sul nostro portale tvsvizzera.it.
- L’esito risicato del voto popolare del 29 settembre 2020 per l’acquisto di nuovi aerei da combattimento.
La Fondazione per la protezione dei consumatori ha inoltrato una denuncia penale per irregolarità nell’ambito delle assicurazioni complementari.
Le irregolarità, scoperte dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma), vanno dalle prestazioni sistematicamente fatturate due volte agli ospedali che fatturavano onorari medici automaticamente più elevati per i pazienti con un’assicurazione complementare.
Non solo: in taluni casi, fino a 40 medici fatturavano onorari per uno stesso paziente, e ciò senza alcuna spiegazione credibile. Un verso scandalo per la Fondazione per la protezione dei consumatori.
Per la Fondazione, con questi “errori” le assicurazioni e i fornitori di prestazioni coinvolti si sono resi colpevoli di amministrazione infedele, danno patrimoniale procurato con astuzia e truffa.
- Sullo scandalo, il servizio della Regione TicinoCollegamento esterno.
- La notizia ripresa anche dal portale tio.chCollegamento esterno.
- Anche la RSI Collegamento esternodedica spazio allo scandalo.
- Per chi legge in tedesco l’articolo apparso sul sito della FondazioneCollegamento esterno svizzerotedesca per la protezione dei consumatori.
Il lavoro ridotto durante il primo anno di pandemia è costato alle casse di disoccupazione circa 11 miliardi di franchi.
È un dato pubblicato dalla Segreteria di Stato dell’economia. Circa un quinto del denaro è andato al settore della ristorazione, uno dei più toccati dalla crisi a causa delle restrizioni: ristoranti, caffè e bar hanno ricevuto più di due miliardi.
Anche le imprese del settore della trasformazione hanno ottenuto più di due miliardi. I produttori di bevande, per esempio, con i loro forti legami con l’industria della ristorazione, sono stati colpiti in misura superiore alla media dal lavoro a orario ridotto.
La maggior parte dei fondi è stata versata nella prima ondata pandemica: ben due miliardi solo nell’aprile 2020, e altri 1,75 miliardi in maggio, i due mesi “caldi” che hanno visto ridursi di molto l’attività lavorativa a causa del semi confinamento.
- Sul lavoro ridotto e il suo costo un servizio sul portale tio.chCollegamento esterno.
- Il Consiglio federaleCollegamento esterno decide di estendere a 24 mesi la durate del lavoro ridotto.
- Cos’è il lavoro ridotto? Ecco tutto ciò che c’è da sapereCollegamento esterno.
Una petizione al governo chiede che venga creato un memoriale per ricordare le vittime dell’Olocausto.
Per non dimenticare le vittime del nazionalsocialismo anche la Svizzera deve pensare a un luogo per la riflessione. Lo chiedono, in una petizione indirizzata al Consiglio federale, circa 150 personalità e circa 30 organizzazioni.
La creazione artistica, sostenuta tra l’altro anche dall’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, vuole onorare le vittime del nazionalsocialismo, ma anche coloro che si adoperarono per aiutare i perseguitati e che per questo ebbero problemi con la giustizia.
Questo memoriale, oltre a essere un luogo di trasmissione della memoria, dovrà servire anche, secondo i promotori, per organizzare mostre permanenti e temporanee che servano a mettere in relazione il passato con le sfide del presente.
- Il servizio sulla petizione sul portale della RSICollegamento esterno.
- Se leggete in tedesco, vi consiglio il servizio della mia collega Sibilla su swissinfo.ch.
- Sulla richiesta di erigere un memoriale della Shoah in Svizzera, un articolo anche storico, sempre su swissinfo.ch.
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