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Brume sul lago di Zurigo.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

è proprio vero che la Svizzera è il paese delle opportunità. Ce lo suggerisce la vicenda dell'ex consigliere di Stato di Ginevra Pierre Maudet, l'enfant prodige che ha rischiato seriamente nel 2017 di succedere a Burkhalter nel governo federale.

La storia è nota, un viaggio di troppo ad Abu Dhabi gli è costato il posto nel Consiglio di Stato e, almeno per il momento, la carriera politica.

Ma in fin dei conti l'ex sindaco di Ginevra non dovrà preoccuparsi più di quel tanto: la società informatica Wisekey ha annunciato proprio oggi la sua nomina a direttore della trasformazione digitale.

E intanto noi continuiamo con le altre notizie dalla Confederazione,

buona lettura,

Operai che montano orologi di lusso elvetici
© Keystone / Christian Beutler

Migliorano le prospettive sul mercato del lavoro in Svizzera: per la prima volta dall’inizio della crisi pandemica le aziende che intendono assumere personale nei prossimi mesi superano quelle che programmano riduzioni di organico.

L’indicatore sull’occupazione messo a punto dal Politecnico di Zurigo (Kof) segnala in aprile un sensibile incremento (da -6,3 punti a -1,8 punti) delle prospettive di impiego rispetto al primo trimestre.

L’analisi effettuata dal Centro di ricerca congiunturale federale sulle aspettative delle imprese elvetiche evidenzia il recupero quasi completo della flessione causata dal Covid-19 e un ritorno a livelli leggermente inferiori a quelli dalla media pluriennale.

L’evoluzione positiva si riscontra in buona parte dei rami economici (in particolare assicurazioni, servizi, costruzioni, commercio all’ingrosso e industria manifatturiera), ad eccezione del settore alberghiero e della ristorazione, che è addirittura peggiorato rispetto ai tre mesi precedenti.

Operazione di trapianto in ospedale svizzero.
Keystone / Jacek Turczyk

Continuano a diminuire i donatori di organi in Svizzera, secondo quanto ha lamentato Swisstransplant. Nei prossimi giorni il dibattito sulla riforma all’esame delle camere federali.

Se verranno confermati i dati del primo trimestre a fine anno i trapianti in Svizzera diminuiranno del 20% e le liste d’attesa si allungheranno del 10%, un’evoluzione preoccupante che prosegue dalla primavera del 2019. Questo significa infatti che il tasso di mortalità tra le persone che attendono un nuovo organo è aumentato in un biennio del 50%.

Gli esperti addebitano questa tendenza al modello in vigore che richiede la volontà espressa del donatore o dei congiunti per procedere all’eventuale espianto. In oltre la metà dei casi i familiari, che non conoscono l’opinione della persona deceduta, negano l’autorizzazione.

Nei prossimi giorni il Consiglio Nazionale discuterà la riforma del sistema proposta dall’iniziativa popolare con cui si intende agevolare i trapianti attraverso l’introduzione del consenso presunto del donatore, in assenza di chiare disposizioni contrarie.  

Brume sul lago di Zurigo.
Keystone / Steffen Schmidt

La primavera può attendere: sull’Altipiano svizzero nella nottata si sono avute temperature glaciali e le vette sono imbiancate in tutto il paese.

A guardare il calendario si fa fatica a crederci: la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero in numerose località di pianura nelle scorse 24 ore: tra di esse sono stati misurati -1,7 gradi a Welschenror e -0,3 a Bolken, nel Canton Soletta, e -0,9 a Reconvilier, nel Giura Bernese.

I meteorologi hanno spiegato che dopo le abbondanti precipitazioni degli scorsi giorni si è formata una zona di alta pressione che ha favorito l’afflusso di correnti di aria gelida da nord.   

Ci rincuora però il fatto che, ci ricordano sempre gli esperti, in fin dei conti persino le nevicate a basse quote a maggio non sono da ritenersi eventi eccezionali a sud e a nord delle Alpi.

Donne in una casa di riposo passeggiano nel giardino.
© Keystone / Gaetan Bally

Qual è l’oggetto che vorreste avere con voi nell’ultimo periodo della vostra vita? Ci aiuta a comprenderlo il fotografo Thierry Dana nel servizio di swissinfo.ch.

Un cappotto, un medaglione, un imbuto di plastica, un orologio, un vecchio libro o una scatola di gessi colorati possono avere un trascurabile significato nella vita quotidiana ma per gli ospiti dell’istituto Bon-Séjour di Versoix (Ginevra) non è esattamente la stessa cosa.

Come ha potuto documentare Thierry Dana, che ci racconta le storie personali di alcuni di loro in 40 scatti, questi oggetti racchiudono spesso un’intera vita.

È quando dobbiamo scegliere che ci accorgiamo quali oggetti hanno davvero un valore“, spiega il fotografo originario della Tunisia.

  • L’articolo “La vita in un oggetto” su swissinfo.ch ci spiega nel dettaglio la pubblicazione di Thierry Dana
  • La solitudine e le paure che hanno dovuto affrontare gli ospiti delle case di riposo elvetiche durante la pandemia, raccontate nel servizio di swissinfo

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