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I frontalieri di Ginevra rivendicano la possibilità per i figli di frequentare le scuole cantonali 

Di spalle allievi di una scuola media ticinese.
Keystone / Samuel Golay

Le autorità ginevrine hanno deciso di non permettere più la scolarizzazione nelle scuole del Cantone di bambini e giovani residenti oltre confine. Le persone frontaliere insorgono e presentano ricorso.  Altrove, come in Ticino, per frequentare le scuole pubbliche già oggi bisogna essere domiciliati sul  su territorio cantonale. 

Allieve e allievi residenti in Francia e coi genitori che lavorano in Svizzera non saranno più ammessi nelle scuole pubbliche ginevrine. Il Consiglio di Stato (Governo cantonale) ha infatti deciso di porre fine ad un regime transitorio vigente da alcuni anni a partire dall’inizio dell’anno scolastico 2026-2027.  

Una volta applicata completamente la misura, ossia entro i prossimi quattro anni, il Cantone stima che ci saranno circa 2’000 iscritte e iscritti in meno, per un risparmio finanziario pari a 27 milioni di franchi. 

Il regime transitorio in vigore dal 2019 prevedeva che Gli studenti frontalieri potevano terminare la scolarità obbligatoria a Ginevra. Inoltre, i bambini che avevano già un fratello o una sorella scolarizzati sul territorio cantonale erano ammessi nelle scuole ginevrine, a condizione che uno dei genitori fosse tassato alla fonte a Ginevra. 

Ora però, la mancanza di posti nelle scuole e la crescente pressione demografica hanno portato il Consiglio di Stato a stringere le maglie. Dall’anno prossimo prevarrà il principio secondo cui bisogna essere scolarizzati nel luogo di residenza. Ginevra si allinea così alla prassi degli altri cantoni, ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa in giugno Anne Hiltpold, responsabile del Dipartimento dell’istruzione pubblica. 

Qualche eccezione per il momento rimarrà.   

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Studenti e studentesse frontalieri non potranno più andare a scuola a Ginevra

Questo contenuto è stato pubblicato al Allieve e allievi frontalieri non saranno più ammessi nelle scuole ginevrine. Il Consiglio di Stato ha deciso di porre fine al regime transitorio a partire dall’inizio dell’anno scolastico 2026.

Di più Studenti e studentesse frontalieri non potranno più andare a scuola a Ginevra

Coloro che sono già scolarizzati nel cantone senza però essere residenti potranno restare fino al termine del ciclo di insegnamento in corso, nella scuola primaria o nel ciclo di orientamento, oppure fino all’ottenimento del titolo previsto per l’insegnamento secondario II. Coloro che si trasferiranno durante l’anno potranno solo terminare l’anno scolastico. 

La voce delle famiglie contrarie 

A due mesi dall’annuncio, però, le famiglie interessate hanno ora preso una posizione netta contro la decisione del Cantone. Un collettivo, chiamato “Scuola per Tutti”, che riunisce una quarantina di famiglie, ha infatti presentato due ricorsi contro questa misura e intende portare il dossier davanti al Parlamento cantonale. 

A nome del collettivo, Anthony Lehmann denuncia quella che ritiene “una misura brutale, ingiusta e contraria ai valori di Ginevra”. 

I ricorsi vengono argomentati citando la violazione del diritto all’istruzione di base, la sproporzione della misura e il mancato rispetto della separazione dei poteri. Si contesta anche la legalità dell’esclusione delle alunne e degli alunni frontalieri sotto il profilo della libera circolazione. 

Dal momento che un primo tentativo di far cambiare idea al Cantone era fallito davanti al Tribunale federale nel 2020, il collettivo ha sottolineato ora che la via giuridica potrebbe non essere sufficiente e, per far cambiare posizione all’esecutivo, punta su una mobilitazione politica. 

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Ginevra, divieto totale dei cellulari a scuola media

Questo contenuto è stato pubblicato al Con l’inizio del nuovo anno scolastico, i cellulari saranno completamente vietati nelle scuole medie di Ginevra: questa misura mira a preservare la qualità dell’apprendimento, la salute mentale degli alunni e incoraggiare l’interazione sociale.

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“Vogliamo una clausola di salvaguardia affinché tutti gli alunni possano terminare il loro ciclo completo senza interruzioni”, ha insistito Arwen Conod, membro del collettivo. “Escludere l’1% degli alunni non alleggerirà le scuole, ma spezzerà percorsi di vita”.  

Tra gli argomenti citati contro la misura c’è anche la fiscalità. Se è vero che la decisione porterà ingenti risparmi, è pur vero, sostengono ancora da “Scuola per Tutti”, che il frontalierato contribuisce ogni anno con centinaia di milioni di franchi in entrate per il Cantone. 

La maggior parte sono giovani svizzeri 

Attualmente, sono 1’195 le e i residenti in Francia scritti nelle scuole del cantone: 738 nella scuola primaria e 457 nel ciclo di orientamento. Circa l’85% di loro ha la cittadinanza svizzera.  

Contrariamente ad altre regioni di confine del Paese, ad esempio il Ticino, a Ginevra il fenomeno del frontalierato concerne infatti anche molte persone di nazionalità elvetica, che di fronte al costo della vita e soprattutto degli alloggi nella città di Calvino, preferiscono trasferirsi nella France Voisine, la Francia vicina, come viene chiamata nella Svizzera francese l’aerea attorno al Canton Ginevra 

Il ciclo secondario II accoglie invece 1’326 tra studenti e apprendisti a tempo pieno domiciliati in Francia, con una proporzione più elevata di francesi rispetto agli altri livelli di insegnamento. L’apprendistato duale non è interessato da questa misura, poiché le aziende sono libere di assumere chi vogliono. 

L’esempio del Ticino 

Come affermato da Anne Hiltpold,  con l’implementazione di questa misura Ginevra si allinea con quanto già viene fatto negli altri cantoni svizzeri.  

Anche in Ticino la scolarizzazione di allieve e allievi domiciliati fuori cantone non è ammessa se non a titolo eccezionale.  

“Ogni richiesta di ammissione deve essere motivata e, se accettata dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), è poi sottoposta al pagamento di una tassa”, ci spiegano dalla Divisione della scuola dello stesso DECS.  

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Le disposizioni legali sull’ammissione di allieve e allievi non domiciliati in Ticino sono inserite nel Regolamento della legge della scuola agli articoli 1c e 1dCollegamento esterno. L’articolo 1d elenca l’ammontare delle tasse prelevate, che possono variare dagli 8’250 franchi annui per la scuola media ai 16’500 franchi annui per le scuole medie superiori.  

I motivi che possono portare ad ammettere in Ticino, in via eccezionale, allieve o allievi domiciliati fuori cantone possono essere di varia natura. Tra questi, spiegano ancora dal DECS, ci sono i motivi famigliari (genitori separati che vivono l’uno in Svizzero e l’altro in Italia; periodo di transizione per famiglie che si stanno stabilendo in Svizzero o che si stabiliranno in Italia; esigenze professionali dei genitori) oppure ragioni legate alla particolare situazione dell’enclave italiana di Campione d’Italia  (allieve e allievi che intendono intraprendere un percorso formativo post obbligatorio in Svizzera possono frequentare la quarta media in Ticino). Un’altra possibilità riguarda i giovani che si stabiliscono in Ticino per seguire una carriera sportiva di tipo professionale. 

Nell’anno scolastico 2024-2025, in Ticino, sono state registrate 32 richieste di scolarizzazione di allieve o allievi residenti in Italia in una scuola media o medio superiore ticinese. Tra questi, il numero di figlie e figli di frontalieri è piuttosto basso e ammonta a qualche unità. 

Queste cifre, fornite dal DECS, sono riferite alle scuole cantonali. L’ammissione di allieve e allievi non domiciliati, che frequentano le scuole dell’infanzia ed elementari, è invece gestita dai Comuni. 

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