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La ricarica veloce parte dalla Val Vigezzo

Un automobile in carica.
Per il 2030 si punta ad arrivare a 9'000 siti per 35'000 punti di ricarica rapida complessivi. tvsvizzera.it

È partito dalla Val Vigezzo, nella provincia piemontese del Verbano Cusio Ossola, il progetto Atlante che mira a sviluppare una grande rete europea di ricarica veloce per i veicoli elettrici.

Le prime colonnine di ricarica (collocate nelle località di Santa Maria Maggiore, Re, Villette e Toceno) sono state presentate il 20 ottobre e, nelle intenzioni delle società che lavorano al progetto, entro il 2030 ne verranno installate complessivamente 35 mila in quattro paesi del sud dell’Europa: Italia, Francia, Spagna e Portogallo.

Qualche dato

Il progetto Atlante è frutto della collaborazione tra il gruppo Nhoa, società attiva nei settori dello stoccaggio dell’energia e della mobilità elettrica nata nel 2005 come spin-off del Politecnico di Torino e di Milano, e Free2Move eSolutions, una joint venture tra la stessa Nhoa e il gruppo automobilistico Stellantis, la holding nata dalla fusione tra i gruppi PSA (Peugeot, Citroën e Opel) e Fiat Chrysler Automobiles.

Il primo obiettivo è installare, entro il 2025, 5’000 punti di ricarica rapida in 1’500 siti (quindi, in media, ogni sito avrà tre bocchettoni di ricarica per ogni colonnina), mentre per il 2030 si punta ad arrivare a 9’000 siti per 35’000 punti di ricarica rapida complessivi.

«Perché partiamo proprio dalla Valle Vigezzo? La ragione è poco tecnologica ma molto umana – ha spiegato Carlalberto Guglielminotti, amministratore delegato di Nhoa -. Sono nato a Torino ma, da sempre, sono molto legato a questo territorio. È per questo motivo che ho cercato di avviare questo progetto europeo dalla Valle Vigezzo. Inoltre, le amministrazioni locali e gli stakeholder pubblici hanno reagito con interesse ed entusiasmo all’idea, facendo in modo di accelerare quanto possibile le procedure necessarie a installare velocemente queste infrastrutture».

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della colonnina posta accanto alle piste da sci di fondo di Santa Maria Maggiore, è intervenuto anche Roberto Di Stefano, amministratore delegato di Free2Move eSolutions: «Nell’Europa del Sud – ha affermato Di Stefano – circoleranno buona parte dei 52 milioni di veicoli elettriciCollegamento esterno che si presume viaggeranno tra dieci anni sulle strade del nostro continente». Quando tutti questi veicoli saranno parcheggiati e connessi alla rete elettrica per la ricarica, ha aggiunto Guglielminotti, «significheranno circa 900 gigawatt di capacità connessa il 95% del tempo, 18 volte la potenza massima di picco del sistema Italia e il 70% della capacità installata nel sistema elettrico europeo al 2030». Tradotto: sarà difficile, con l’infrastruttura attuale, riuscire a soddisfare il fabbisogno energetico per ricaricare le auto.

Che cos’è il V2G

La soluzione a questo problema, secondo Atlante, è il vehicle-to-grid (V2G), cioè la tecnologia che prevede l’integrazione tra i veicoli elettrici e la rete elettrica. Detto in parole semplici, si tratta di un sistema bi-direzionale in cui l’energia elettrica non passa soltanto dalla rete ai veicoli, ma in cui i veicoli elettrici (quando attaccati alle colonnine di ricarica) scambiano informazioni ed energia con la rete stessa, con l’obiettivo di stabilizzarla. In che modo? Invece di limitarsi ad assorbire energia, le auto dialogano con la rete in modo smart, in un certo senso restituendo potenza alla rete.

Le colonnine installate in Valle Vigezzo, e tutte quelle previste dal progetto Atlante, funzionano proprio in questo modo. Oltre a essere integrate con la rete elettrica, poi, contribuiranno alla diffusione dell’energia rinnovabile: al momento dell’inaugurazione non erano ancora installati, ma in ogni sito di ricarica saranno in funzione pannelli fotovoltaici, in grado di produrre energia solare, e accumulatori capaci di immagazzinare energia e farla confluire nella rete di distribuzione.

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