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La forza crescente del franco svizzero

Banconote svizzere insieme a banconote europee
Ci si avvicina alla parità tra franco svizzero e euro. © Keystone / Christian Beutler

l franco svizzero non arresta la corsa al rafforzamento nei confronti dell'euro. Da venerdì la valuta europea è stabilmente scambiata sotto 1,05 franchi, un livello che non si vedeva dall'estate 2015.

Stando agli operatori sembra quindi essere stato superato “il confine magico”, il livello che secondo molti ‘trader’ costituisce una sorta di linea di difesa della Banca nazionale svizzera (BNS). Un analista di Commerzbank sottolinea come questa soglia non fosse stata violata nemmeno nei momenti più bui della pandemia nel 2020.

Secondo i ‘trader’, però, se l’euro non è sceso più nettamente sotto la soglia di 1,05 franchi la spiegazione dovrebbe risiedere nel fatto che la Banca nazionale svizzera è intervenuta sul mercato con acquisti di divise. Non pochi considerano infatti il rapporto euro/franco di 1,05 come la grande linea di difesa dell’istituto elvetico guidato da Thomas Jordan.

Da parte sua la BNS, che non ha voluto esprimersi sul tema, ritiene tuttora elevata la valutazione del franco e da sei anni e mezzo persegue una politica di interessi negativi per cercare di contenere gli effetti negativi dovuti alla moneta forte.

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I motivi

Se nella primavera 2020 il franco si era rafforzato sulla scia dei timori suscitati dalla crisi pandemica, svolgendo il suo tradizionale ruolo di porto sicuro in momenti di burrasca, in queste settimane la situazione appare differente. Stando agli operatori del mercato non è tanto il franco a essere forte, quanto l’euro a trovarsi particolarmente debole, come si vede anche negli scambi con il dollaro.

A pesare sono innanzitutto le differenze nelle politiche monetarie della Banca centrale europea (Bce) e della Federal Reserve (Fed) statunitense: mentre l’istituto americano, spinto dall’inflazione, sta cominciando a prevedere una stretta monetaria, nessun segnale è finora giunto da Francoforte. A questo si aggiungono solidi dati economici degli Stati Uniti e la situazione tesa sul fronte coronavirus in Europa, soprattutto in Germania.

Nei confronti della Svizzera spicca inoltre il rincaro annuo superiore al 4% registrato nell’Eurozona, mentre nella Confederazione l’inflazione in ottobre si è rivelata sensibilmente inferiore, pari all’1,2%.

Per chi ama la storia…

Per gli amanti della storia economica, l’euro (in circolazione monetaria effettiva dal 2002) ha toccato il suo massimo di sempre sul franco nel 2007 a 1,68 franchi. Il minimo (0,9652) risale al 15 gennaio 2015, quando la BNS abolì la soglia minima fissata in precedenza unilateralmente. È poi partito un lento recupero, che ha portato l’euro a toccare – fugacemente – anche 1,20 nel 2018. Da allora la tendenza generale è stata di un lento declino.

Il franco svizzero ha oltre 170 anni: è nato infatti nel 1850 e allora era orientato al sistema francese. Probabilmente non molto noto è il fatto che le prime monete vennero coniate a Parigi: la Zecca federale di Berna entrò infatti in funzione solo nel 1853.
 

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