Pressioni sul franco svizzero in un contesto di incertezza globale
Il franco svizzero ha ricominciato ad apprezzarsi rispetto ad altre valute, compreso l'euro.
Keystone / Laurent Gillieron
L'intensificarsi della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina ha avuto l'effetto di accrescere l'attrattiva del franco svizzero per gli investitori, esercitando pressioni sulla Banca nazionale svizzera (BNS) affinché difenda la moneta rifugio.
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swissinfo.ch/mga
Per gran parte del mese di luglio, un euro valeva almeno 1 franco e 10. Ma il franco si è rafforzato lo scorso mese, e negli ultimi giorni un euro era scambiato attorno al franco e 9 centesimi.
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Diversi economisti, tra cui Janwillem Acket della banca Julius Bär, ritengono che i mercati siano stati spaventati dall’intensificarsi della disputa commerciale tra Cina e Stati Uniti. Lunedì scorso, le tensioni si sono ulteriormente accresciute a causa della decisione della Cina di indebolire il renminbi (la valuta cinese) nei confronti del dollaro americano.
Tuttavia, un rafforzamento del franco è una cattiva notizia per gli esportatori svizzeri e per l’industria del turismo nazionale, che recentemente ha dato alcuni segnali di ripresa.
Secondo Janwillem Acket, il settore manifatturiero svizzero è già entrato in recessione, uno scenario che in passato ha spinto la BNS ad intervenire sui mercati valutari, vendendo franchi per acquistare altre valute, obbligazioni e investimenti.
Mentre la Banca nazionale non parla in dettaglio dei suoi interventi, un indicatore è costituito dall’ammontare del contante delle banche commerciali che si trova all’interno delle sue mura. A fine luglio questo stock è aumentato del 3%, raggiungendo i 583 miliardi di franchi (597 miliardi di dollari) – un forte indizio che la Banca nazionale sta intervenendo.
Un altro meccanismo di difesa consiste nel ridurre l’attrattiva del franco abbassando i tassi di interesse. E anche se già da tempo si trovano in territorio negativo (-0,75%), la settimana scorsa gli Stati Uniti hanno abbassato i tassi d’interesse e la Banca centrale europea dovrebbe adottare lo stesso provvedimento il mese prossimo.
Janwillem Acket ritiene che la BNS sarà costretta ad agire in modo analogo, eventualmente abbassando i tassi a -1%, se il tasso di cambio euro-franco dovesse scendere al di sotto di 1.06 franchi.
Le banche commerciali in Svizzera hanno a loro volta iniziato a introdurre tassi d’interesse negativi per le imprese. Il principale gestore patrimoniale della Svizzera, UBS, sarebbe in procinto di applicare tassi negativi anche ai propri clienti facoltosi a partire dall’anno prossimo.
In questo servizio, l’impatto sull’economia svizzera della guerra dei dazi tra Cina e USA:
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