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I sette principi di Lugano per la ricostruzione dell’Ucraina

Ignazio Cassis con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal.
Ignazio Cassis con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. © Keystone / Alessandro Della Valle

L’inizio del lungo processo di ripresa dell'Ucraina si concentra sui “Sette principi" sanciti nella Dichiarazione di Lugano e presentati martedì mattina dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis nel quadro della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina.

I sette principi sanciti nella Dichiarazione di Lugano riguardano i temi delle riforme, del partenariato, della trasparenza, della partecipazione, dell’uguaglianza, della sostenibilità e dell’impegno di attori nazionali e internazionali (vedi nel dettaglio alla fine dell’articolo).

A Lugano è stato così avviato il processo di ricostruzione dell’Ucraina sul piano globale, ha dichiarato Cassis, presentatosi sul palco insieme al primo ministro di Kiev Denys Shmyhal. Il documento adottato getta le basi per il lavoro che aspetta il Paese nel dopoguerra.

Nella Dichiarazione di Lugano i partecipanti alla conferenza garantiscono il loro pieno sostegno alla ricostruzione e affermano che valori come integrità, trasparenza e responsabilità saranno essenziali per il successo di tale processo, al quale prenderanno parte sia il settore privato che la società civile. Kiev piloterà la ripresa, con l’appoggio della comunità internazionale.

Shmyhal ha espresso la propria gratitudine per l’aiuto promesso. Ha inoltre sottolineato che i lavori relativi alla ricostruzione inizieranno fra quattro ore, facendo riferimento a una tavola rotonda economica organizzata nel pomeriggio sempre nella città ticinese. “Tutto quello che è stato distrutto sarà rifatto meglio di prima”, ha assicurato il primo ministro.

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Piano da 750 miliardi di dollari

In merito alla ricostruzione materiale, il premier ucraino ha presentato lunedi un piano da 750 miliardi di dollari. Martedì alle battute finali della conferenza luganese, presentando il documento finale, Shmyhal ha ringraziato Ignazio Cassis e a Ursula Von Der Leyen “per il sostegno al nostro Paese e per l’organizzazione di questa conferenza”.

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Il piano di ricostruzione presentato da Shmyhal è stato pure approvato dai partecipanti alla conferenza nella Dichiarazione di Lugano. Tale progetto dovrà essere adattato ai mutamenti della situazione: come detto attualmente Kiev stima i costi necessari in 750 miliardi di dollari.

Il secondo vertice incentrato sulla ricostruzione dell’Ucraina verrà organizzato l’anno prossimo nel Regno Unito. La Germania ha dal canto suo manifestato l’intenzione di accogliere un ulteriore evento sul tema nel 2024.

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La Dichiarazione di Lugano

1. Partenariato

Il processo di ricostruzione sarà in mano alle autorità ucraine ma con il supporto e la collaborazione dei partner internazionali. I progressi del piano di ricostruzione, nonché il corretto uso dei fondi stanziati, saranno accertati tramite valutazioni regolari.

2. Riforme

Il piano di ricostruzione si pone di accelerare e approfondire il raggiungimento degli obiettivi di riforma ucraini in linea con quanto richiesto per diventare uno stato membro dell’Unione Europea.

3. Trasparenza, responsabilità e stato di diritto

Il piano di ricostruzione dell’Ucraina dovrà essere trasparente e responsabile nei confronti del popolo ucraino. Lo stato di diritto dovrà essere strutturalmente rafforzato e la corruzione sistemica eradicata. Tutti i fondi stanziati dovranno essere stanziati in maniera equa e trasparente.

4. Partecipazione democratica

Il processo di ricostruzione dovrà essere frutto di un sforzo collettivo di tutto il popolo ucraino e fondato sulla partecipazione democratica di tutti gli ucraini, inclusi coloro che per via del conflitto si trovano attualmente all’estero. Inoltre, dovrà permettere la creazione di un efficiente sistema di autogoverno locale e di decentralizzazione statale.

5. Collaborazione su tutti i livelli

Il processo di ricostruzione dovrà facilitare la collaborazione tra gli attori nazionali ucraini e quelli internazionali, incluso il settore privato, gli attori della società civile, gli accademici e tutti gli attori locali.

6. Parità di genere e inclusione sociale

Il processo di ricostruzione dovrà essere inclusivo e assicurare la parità di genere, nonché il rispetto dei diritti umani, economici, culturali e sociali. Tutti dovranno beneficiare del processo di ricostruzione e nessuno dovrà essere escluso. Le disparità dovranno essere ridotte.

7. Sostenibilità

Il piano dovrà ricostruire un’Ucraina sostenibile, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e con i principi dell’Accordo di Parigi, integrando la dimensione ambientale insieme a quella sociale ed economica nonché quella della transizione verde.

TG speciale Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina

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