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Rilanciare il “cantiere Italia”

Il cantiere della metropolitana davanti al Colosseo
Marra

Trepidazione e grandi attese accompagnano i primi passi del governo di Mario Draghi. Il nuovo Presidente del consiglio ha tracciato le linee guida per indirizzare l’Italia verso la ripresa.

Parallelamente alla lotta alla pandemia, – centrata sull’accelerazione nella somministrazione dei vaccini con la prospettiva di soddisfare il fabbisogno italiano producendoli in conto terzi, sul territorio nazionale – Draghi ha disegnato il perimetro delle riforme che dovranno consentire un efficace utilizzo dei fondi europei del Next generation EU.

L’Italia è tra gli ultimi paesi in Ue per capacità di assorbimento dei fondi comunitari destinati a investimenti strutturali. Mario Draghi ha dichiarato di voler attuare riforme complessive per mettere ordine e semplificare le molte norme vigenti, spesso in conflitto tra loro, che appesantiscono la burocrazia.

Il corretto utilizzo dei fondi europei richiede l’ammodernamento della pubblica amministrazione e della giustizia, chiamata puntualmente a intervenire in tema di opere pubbliche. Riforme che interesseranno la giustizia civile e in egual modo quella penale.

Riforme che dovrebbero rilanciare il “cantiere Italia”, ora in stallo con oltre settecento opere pubbliche bloccate per un valore di sessantadue miliardi.

L’interminabile attesa per la linea C della metropolitana di Roma

Roma ha due linee (e mezza) della metropolitana che non soddisfano neanche lontanamente il fabbisogno cittadino. I lavori della terza linea, la linea C, sono iniziati nel 2007 a sud-est della capitale. Il tunnel che avrebbe dovuto incrociare le due linee esistenti, anche queste radiali, passando per il centro, ha impiegato undici anni a raggiungere le mura di cinta della città antica.

Daniele Aleggiani Sagnotti è un giornalista in pensione, da qualche anno dalle finestre di casa si affaccia sul cantiere della metro C interessato dagli ultimi ritardi, nel quartiere San Giovanni a ridosso di Porta Metronia, non molto distante dal Colosseo.

La data di fine lavori sul tabellone che domina il varco d’accesso al cantiere, è stata sostituita più volte a causa di ripetuti ritardi dovuti anche, e non solo, a dei ritrovamenti archeologici. 

Un problema nazionale

La metro C di Roma non è un caso isolato e l’archeologia non sempre è coinvolta nelle cause dei ritardi. Secondo il presidente di Confartigianato i tempi morti nella realizzazione delle opere pubbliche sono una consuetudine.

In tutto il territorio nazionale, le aziende perdono oltre la metà del tempo lavorativo in attività burocratiche improduttive e nell’attesa di permessi o documenti. Il codice per l’assegnazione degli appalti è stato oggetto di oltre seicento modifiche. Ritardi, aggravi economici – il quaranta percento dei quali riconducibile alla sola corruzione, ha dichiarato Mario Monti già nel 2012 – e fallimenti sono all’ordine del giorno per le aziende italiane.

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