A Napoli una pasta un po' svizzera
Attualmente sono circa 200 ma la città partenopea, in un passato recente, ospitò moltissimi svizzeri che ne fecero la loro casa.
Questo contenuto è stato pubblicato il 24 gennaio 2021 - 16:00C'è stato un tempo in cui anche gli svizzeri migravano, in cerca di ... una vita migliore. A partire dal XVI secolo, centinaia di loro furono attratti dalla fiorente economia e dal clima mite del sud Italia. Fu così che, a partire dal 1700, le strade di Napoli iniziarono a riempirsi di svizzeri.
I primi ad arrivare furono i soldati mercenari. Truppe mercenarie svizzere, per esempio, furono impiegate dai Borbone per sedare diverse rivolte, come la Rivoluzione Napoletana del 1799Link esterno. Tornati a casa, i soldati portavano con sé disegni, dipinti e storie di una Napoli straordinaria e dal clima assai mite. E così, a trasferirsi, furono anche imprenditori, professionisti e operai.
Così se nel Cinquecento fu l'architetto di Melide Domenico Fontana a fare di Napoli la sua casa, successivamente vi arrivarono i WennerLink esterno, gli EggLink esterno, i CaflischLink esterno e i MeuricoffreLink esterno. E le tracce di un passato svizzero non mancano anche in marchi all'apparenza napoletanissimi, come la pasta Voiello fondata da August von Wittel.
I commenti a questo articolo sono stati disattivati. Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.