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Dal vertice di Malta, un fondo per l'Africa

I leader europei si sono accordati per maggiori finanziamenti da destinare al continente, al fine di limitare l'esodo migratorio verso l'Europa

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 novembre 2015

La pressione migratoria continua a mettere a dura prova lo spazio Schengen. La Svezia, paese tradizionalmente generoso e accogliente, ha deciso di reintrodurre i controlli alle frontiere, mentre la Slovenia ha iniziato a disporre del filo spinato sul confine con la Croazia, scatenando le ire di quest'ultima.

Dal vertice di Malta sulla migrazione, però, giunge anche un piccolo segnale positivo. I leader europei si sono accordati per maggiori finanziamenti da destinare all'Africa, al fine di limitare l'esodo verso l'Europa.

Per convincere i migranti economici a non lasciare i loro paesi, sarà istituito un fondo di 1 miliardo e 800 milioni per l'aiuto allo sviluppo, la creazione di posti di lavoro e la lotta agli scafisti e ai passatori. Un fondo al quale parteciperà anche la Svizzera.

Quanto al futuro dello spazio Schengen, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si dice preoccupato, ma non rassegnato: "I recenti sviluppi in Germania, Svezia, Slovenia e in altre paesi dimostrano chiaramente quanto sia grande la pressione migratoria sugli Stati membri. È vero, salvare Schengen è una corsa contro il tempo. Ma è un corsa che siamo determinati a vincere."

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