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Dal Palazzo di vetro, l’appello di Cassis alla Russia

Bandiera svizzera davanti al Palazzo di vetro di New York.
A New York al via la 77esima sessione dell'Assemblea generale dell'ONU. © Keystone / Alessandro Della Valle

A New York è iniziata la sessione dell'Assemblea generale dell'ONU. Molti i temi caldi, in primis il conflitto ucraino. 

Lo scorso giugno, proponendo la propria candidatura al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, “la Svizzera ha dimostrato di essere pronta ad assumersi la responsabilità per salvaguardare la pace e la sicurezza nel mondo”, ha dichiarato oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis esprimendosi davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite riunita in una nuova sessione nella sua sede al Palazzo di vetro di New York.

Collegato dagli Stati Uniti, il corrispondente della Radiotelevisione della Svizzera italiana Massimiliano Herber:

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La candidatura, lo ricordiamo, è stata accettata con 187 voti su 193 e il mandato sarà valido per il 2023 e il 2024. “Da tempo siamo impegnati a rendere più efficace il Consiglio di Sicurezza, a rendere più trasparente il suo lavoro e a coinvolgere tutti gli attori interessati. Continueremo a farlo nell’ambito del nostro mandato”, ha spiegato il presidente del Consiglio federale.

Ignazio Cassis all ONU a New York.
Ignazio Cassis all’ONU a New York. Keystone / Jason Szenes

Nel suo discorso, Cassis ha ripetutamente condannato la guerra russa contro l’Ucraina. “Permettetemi di dire chiaramente che questa aggressione militare viola i principi più elementari della Carta”, ha dichiarato Cassis, facendo appello alla Russia affinché ponga immediatamente fine al conflitto e alle violenze in Ucraina.

“Le conseguenze di questa guerra – ha affermato il ticinese – si ripercuoteranno su tutto il mondo e andranno ad aggiungersi alle molte altre crisi globali che l’ONU non deve dimenticare”.

Neutralità della Svizzera

Il presidente della Confederazione ha insistito sul fatto che la Svizzera è un Paese neutrale. “Ci impegniamo a sostenere i principi di libertà, democrazia e stato di diritto: valori sanciti dalla nostra Costituzione federale”, ha dichiarato.

Oggi quasi nessun continente è risparmiato dai conflitti armati, ha detto. “È intollerabile e ciò dovrebbe allarmarci: gravi violazioni dei diritti umani sono foriere di una possibile escalation di violenza e instabilità”.

Il ticinese ha ricordato che 20 anni fa la Svizzera ha parlato per la prima volta come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e ha sottolineato il fatto che è l’unico Paese ad aver aderito all’ONU attraverso un voto popolare. Il “sì” delle svizzere e degli svizzeri di allora, ha detto, dimostra la convergenza tra i valori e gli obiettivi delle Nazioni Unite e quelli della Confederazione. “È per questo che ci sentiamo così strettamente legati alla Carta delle Nazioni Unite”.

Le Nazioni Unite sono state anche il tema della puntata di Faro di questa settimana, lo speciale del TG della Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana. Con Mirko Manzoni – inviato speciale in Mozambico – si è parlato in particolare del ruolo della Svizzera in seno all’organizzazione.

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