Una perfetta sconosciuta: la biblioteca più antica al mondo si trova a Verona
La Biblioteca Capitolare di Verona è la più antica al mondo: nata nel quinto secolo dopo Cristo, è sopravvissuta a catastrofi e guerre, conservando un patrimonio storico e culturale dal valore inestimabile.
A Verona, poco lontano dal celebre balcone di Giulietta Capuleti, meta di milioni di visitatori da tutto l’universo, si trova un monumento a dir poco eccezionale: la Biblioteca Capitolare. Nata nel quinto secolo dopo Cristo, è la biblioteca più antica al mondo e al suo interno custodisce tesori inestimabili. Tra questi, 1’280 codici antichi, di cui alcuni esclusivi. Ma anche il celebre indovinello veronese, prima testimonianza del passaggio dalla fase orale a quella scritta della lingua volgare.
se pareba boves / alba pratalia araba / et albo versorio teneba / et negro semen seminaba
teneva davanti a sé i buoi / arava bianchi prati / e aveva un bianco aratro / e un nero seme seminava
SOLUZIONE:
le dita della mano / le pagine bianche di un libro / la penna d’oca, con cui si era soliti scrivere / l’inchiostro, con cui si scrivono le parole
(fonte: Wikipedia)
Annessa alla chiesa per l’istruzione e la formazione dei sacerdoti, nel tempo ha assunto una rilevanza sempre più internazionale, sopravvivendo a razzie, invasioni, guerre e catastrofi.
Un patrimonio stupefacente, ma a stupire ancora di più è il fatto che, al di fuori della cerchia accademica, la valenza di questo luogo sia praticamente sconosciuta. Un “torto” al quale la recente Fondazione ha deciso di rimediare con interventi mirati. Creando per esempio spazi museali, per rendere accessibile al pubblico almeno una parte di questo patrimonio oppure approfondendo la collaborazione con atenei nazionali e internazionali “per approfondire e studiare sempre meglio i testi che abbiamo qui”, ha detto ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI monsignor Bruno Fasani, prefetto della Biblioteca.
Azioni, queste, finanziate esclusivamente da privati, poiché la biblioteca è ignorata anche dalle istituzioni pubbliche, fa sapere Fasani.
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