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Rinnovato l’Atlante mondiale svizzero

È stata presentata venerdì a Zurigo la nuova versione dell’Atlante mondiale svizzero. È un’opera pubblicata in tedesco, francese e italiano che accompagna gli allievi di scuola secondaria da oltre un secolo. La prima edizione risale al 1910 (in italiano al 1915). Quella nuova, di 256 pagine, è legata a una pagina web con strumenti interattivi.

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“Il nuovo Atlante mondiale è un simbolo della diversità culturale in Svizzera”, ha detto la consigliera di Stato zurighese Silvia Steiner, presidente della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPECollegamento esterno), editrice della pubblicazione.

La nuova edizioneCollegamento esterno, interamente rielaborata conta 75 illustrazioni e 430 carteCollegamento esterno, di cui 60 della Svizzera, alla cui geografia specifica sono dedicate numerose pagine. L’atlante, che contempla naturalmente l’intero pianeta, presenta anche informazioni sull’urbanizzazione, le migrazioni, l’evoluzione demografica.

La densità delle popolazione in Europa in una carta del nuovo Atlante mondiale svizzero
La densità delle popolazione in Europa in una carta del nuovo Atlante mondiale svizzero. Atlante mondiale svizzero, schweizerweltatlas.ch

Carte tematiche e immagini satellitari ad alta risoluzione

Ecologia, energia, pericoli naturali e conflitti sono oggetto di carte tematiche nuove rispetto alle edizioni precedenti. Sono indicate anche le principali zone d’estrazione delle materie prime e l’intensità di sfruttamento del suolo agricolo.

L’atlante -completato da collegamenti a Internet che forniscono informazioni supplementari, commenti o strumenti interattiviCollegamento esterno– include delle immagini satellitari ad alta risoluzione. La regione dell’EveresCollegamento esternot è mostrata in una mappa la cui rappresentazione delle rocce, nello stile delle carte topografiche svizzere, è prodotta in maniera interamente automatizzata.

“Questi legami fra i temi e supporti didattici differenti”, osserva Steiner, “favoriscono il ragionamento e sono estremamente preziosi per l’insegnamento”.

Un team di esperti, coadiuvato dagli insegnanti

A redigere l’opera è stato un team di specialisti dell’Istituto di cartografia e geoinformazione del Politecnico federale di ZurigoCollegamento esterno (ETH), con l’aiuto di insegnanti di scuola secondaria di diverse regioni della Svizzera ed esperti delle Alte scuole pedagogiche.

“Oggi”, spiega al Telegiornale della RSI Lorenz Hurni, professore di cartografia al Politecnico, “abbiamo a disposizione molti dati digitali che provengono da varie fonti e che possiamo rielaborare per sviluppare carte innovative e illustrare temi di attualità interessanti per il nostro tempo.”

Mar del Giappone oppure orientale della Corea?

Per realizzare l’opera è stato necessario anche lavoro diplomatico, racconta il responsabile. “Siamo stati contattati dalle ambasciate del Giappone e della Corea. Volevano sapere come avremmo chiamato il mare fra i due paesi. Abbiamo deciso di indicare entrambi i nomi.”

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