Il ragioniere Beruschi, formatosi alla grande scuola del Derby di Milano, ha incrociato più volte la Confederazione Elvetica nel corso della sua lunga carriera, professionale e non.
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Claudio Moschin
Enrico Beruschi nasce a Milano il 5 settembre 1941 in zona porta Ticinese. Studente all’Istituto Carlo Cattaneo di Piazza Vetra a Milano, si trova come compagni Cochi PonzoniCollegamento esterno e Renato Pozzetto,Collegamento esterno e nel 1962 si diploma in ragioneria e inizia a lavorare alla Galbusera, industria dolciaria, dove diventa addirittura vice direttore.
Ma nel 1972 debutta nel mondo dello spettacolo, sul piccolo palco del Derby di Milano, il noto locale di cabaret dove si esibivano comici e cabarettisti famosi e “saranno famosi”. Per qualche anno va avanti così, di giorno ragioniere a tutti gli effetti e di notte comico su un palcoscenico. E nasce così il personaggio del “ragionier Beruschi”.
Ad un certo punto lui deve scegliere quale “ragioniere” voleva essere e così nel 1976 lascia il suo lavoro, abbandona l’ufficio ed entra a far parte di quella grande masnada di comici e cabarettisti delle trasmissioni televisive come “Non stop” e poi “La sberla”, “Luna Park” e infine “Drive in”, un programma quest’ultimo che lo consacra a milioni di spettatori e che segnerà la storia della comicità televisiva.
Ma Beruschi non è solo tv, è stato infatti anche attore cinematografico (Povero Cristo, Un borghese piccolo piccolo, Letti selvaggi, Montecarlo gran casinò e Le braghe del padrone sono i film da lui interpretati) e anche un valido attore teatrale.
Nel 2005 Enrico è stato per esempio in teatro con “Quel tranviere chiamato desiderio” che andò in onda sulla Televisione della Svizzera Italiana: con lui un altro mito dello spettacolo come Yor Milano, suo grande amico. Oggi Beruschi è diviso fra opere liriche, regie e nuovi spettacoli teatrali. Noi lo abbiamo incontrato… nel giardino di casa, per farci raccontare un po’ di storie svizzere.
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