Sostegni statali per l’industria metallurgica elvetica
Il riciclaggio costa sempre di più a causa dell'aumento dei costi dell'energia.
Keystone / Georgios Kefalas
Per il Consiglio nazionale l'industria metallurgica elvetica deve poter avere sostegni statali per il riciclaggio dei metalli.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
La Confederazione dovrà sostenere nel riciclaggio dei metalli l’industria elvetica dell’acciaio e dell’alluminio confrontata con elevati prezzi dell’energia. È quanto chiede una mozione del “senatore” socialista di Soletta Roberto Zanetti approvata giovedì – con 119 voti contro 56 e 14 astenuti – anche dal Consiglio nazionale (la Camera bassa del Parlamento elvetico).
Nella sua mozione Zanetti sostiene che i produttori nazionali di acciaio e alluminio, come anche le fonderie, siano in grave svantaggio rispetto ai concorrenti stranieri. I motivi sono le misure governative nell’area UE volte a sostenere la decarbonizzazione e gli alti prezzi dell’energia. Il risultato è che i margini sono ormai così bassi che i produttori svizzeri non riescono più a coprire i costi di manodopera e di produzione. La posta in gioco è la salvaguardia della spina dorsale industriale della Svizzera. Si tratta anche di garantire i relativi posti di lavoro, ha affermato il collega di partito di Zanetti argoviese Cédric Wermuth.
La minoranza, sostenuta anche dal Governo, ha chiesto di non creare programmi specifici per certi settori, poiché questo comporterebbe disparità di trattamento rispetto ad altri. Se le imprese vengono sgravate, i costi aumenteranno per le famiglie, ha sostenuto il consigliere federale e capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Guy Parmelin (UDC, destra conservatrice). Non servono nuove sovvenzioni, ma migliori condizioni quadro, ha detto. I prezzi dell’energia sono inoltre tornati a un livello normale, ha aggiunto – invano – il relatore commissionale ticinese Fabio Regazzi (Centro).
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