Libero scambio fondamentale per l’industria elvetica
In occasione della 14. Giornata dell’industria (“Opportunità del libero scambio – motore per prosperità e sostenibilità”) organizzata giovedì da Swissmem a Lugano è stata ribadita l’importanza degli accordi di libero scambio con altri Paesi. Un successo costante sui mercati mondiali è l’unico modo di preservare la piazza industriale della Confederazione, secondo l’associazione dell’industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica (MEM). Questo richiede un buon accesso ai mercati globali di vendita e di approvvigionamento e il libero scambio ne è un prerequisito.
A Lugano era presente anche il presidente della Confederazione Guy Parmelin, secondo il quale la formula per il successo elvetico è “Innovazione, ricerca, uso della digitalizzazione e la formazione, compresa quella continua. Per questo nei prossimi quattro anni investiremo 28 miliardi di franchi”.
La Svizzera, insomma, sembra essere pronta ad affrontare il dopo crisi pandemica, in un ambito di carenza di materie prime e di moti protezionistici e populisti. Secondo il presidente di Swissmem, Martin Hirzel, “è necessaria una rinascita del libero scambio e per questo il Governo deve fare uno sforzo per garantire che nuovi accordi siano conclusi al più presto. Le innovazioni dell’industria creano prospettive di sviluppo economico, ecologico e sociale”.
In questo contesto Parmelin ha chiesto agli ambienti economici di aiutare a migliorare l’informazione della popolazione in tale campo. Essa “deve capirne meglio la portata e non temere per la perdita di impieghi. Il commercio internazionale è una soluzione e non un problema; l’apertura dei mercati garantisce un’economia libera che ci permetterà di superare la crisi scaturita dalla pandemia.”
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