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Piovono miliardi per la rete stradale svizzera

Autostrade svizzere
Keystone / Urs Flueeler

Sono 12,7 i miliardi che il Consiglio federale ha deciso di mettere sul tavolo tra il 2024 e il 2027 per la manutenzione e gli adattamenti della rete stradale nazionale. Tra i progetti che invece saranno considerati più tardi ci sono il potenziamento tra Lugano e Mendrisio e in particolare il collegamento A2-A13 tra Bellinzona e Locarno.

Per l’esercizio, la manutenzione e gli adeguamenti relativi alle strade nazionali esistenti, il Consiglio federale ha approvato oggi un limite di spesa di 8,4 miliardi di franchi per il periodo 2024-2027. Per la realizzazione di cinque progetti di ampliamento ormai in fase avanzata domanda inoltre lo sblocco di altri 4,3 miliardi.

Questi ultimi ampliamenti dovrebbero essere inseriti, indica una nota odierna dell’esecutivo, nella Fase di potenziamento 2023 del PROSTRA (Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali). Gli interventi sono finalizzati a incrementare la sicurezza stradale, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la viabilità, ha spiegato davanti ai media la consigliera federale Simonetta Sommaruga.

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Gli interventi di ampliamento riguardano tratte autostradali nella Svizzera tedesca, in particolare in prossimità di città e agglomerati, ha specificato Sommaruga: N1 Wankdorf-Schönbühl, N1 Schönbühl-Kirchberg, N1 Rosenbergtunnel a San Gallo, N2 Rheintunnel a Basilea e N4 Fäsen-staubtunnel a Sciaffusa. Tutti questi progetti hanno raggiunto uno stadio molto avanzato e saranno cantierabili entro i prossimi quattro anni.

A questo scopo, vengono chiesti 4,002 miliardi lordi (prezzi aggiornati al 2020, IVA e rincaro esclusi). A questa somma si aggiungono 52 milioni per lo scambio di tracciato fra ferrovia e autostrada della Glattal, in coordinamento con la realizzazione della galleria ferroviaria di Brütten, e 300 milioni per la stesura degli altri progetti di ampliamento.

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Stando alla ministra dei trasporti, simili ampliamenti si sono resi necessari poiché le tratte interessate hanno ormai raggiunto il limite della capacità. Tali lavori sono anche indispensabili per evitare spostamenti di traffico verso la rete stradale subordinata, specie in caso di colonne, fenomeno che porta a un aumento dell’inquinamento acustico nelle aree residenziali e a una riduzione della sicurezza.

Per la ministra socialista bernese, questi ampliamenti hanno anche l’obiettivo di evitare che il traffico autostradale finisca nei centri. In questo modo, non solo si contribuisce a mantenere attrattive queste zone, ma si crea spazio per il traffico lento e il trasporto pubblico.

In merito all’esercizio e alla manutenzione, allo scopo di garantire un’infrastruttura autostradale efficiente, anche dal profilo ambientale e della sicurezza, occorre investire continuamente. Per Sommaruga, appartiene al DNA di questo Paese fare in modo che tutti, anche chi abita in zone discoste, possano usufruire di una rete di strade nazionali senza buche, sicura e facilmente raggiungibile.

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Una bozza del progetto raffigurante il trasporto sotterraneo.

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Ne consegue un fabbisogno finanziario che va dai 2,086 ai 2,131 miliardi all’anno. La parte del leone, con costi compresi fra 1,113 e 1,139 miliardi, spetta alla conservazione del patrimonio infrastrutturale e impiantistico.

Nel suo intervento, la consigliera federale ha ricordato anche le aspettative suscitate dal passaggio, nel gennaio 2020, di circa 400 km di strade cantonali alla Confederazione. La ministra dei trasporti ha rammentato che i progetti inoltrati – come l’auspicato collegamento A2-A13 tra Bellinzona e Locarno – vengono tutti vagliati secondo criteri identici.

Completamento della rete

Rispetto al progetto di rete autostradale definito nel 1960 (decreto sulla rete delle strade nazionali o NEB), mancano ormai poco meno di 40 chilometri al completamento. Rispetto alla progettazione originaria, i requisiti relativi a tracciati e configurazione delle autostrade sono fortemente cambiati.

Il decreto sulle strade nazionali prevedeva infatti il ricongiungimento fra la N1 e la N3 al centro della città di Zurigo, con la cosiddetta “ipsilon”, ma tale soluzione dovrà essere stralciata dal NEB poiché non appare più al passo coi tempi, stando al Consiglio federale.

Il contributo del Quotidiano sui lavori previsti al sud del San Gottardo:

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