Il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari (VPOD) ha dato il via alla campagna a sostegno del referendum lanciato a dicembre contro il sistema di finanziamento uniforme delle cure approvato dalle Camere federali in autunno, ritenuto "radicale, antisociale e antidemocratico".
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Secondo il sindacato, il trasferimento di responsabilità dai Cantoni alle assicurazioni malattia è altamente problematico poiché queste avranno più potere sul sistema sanitario. In concreto, è stato sottolineato, potranno gestire 11 miliardi di franchi versati dai Cantoni e decidere “liberamente come ripartire queste somme” e questo comporterà un aumento dei premi assicurativi.
A preoccupare sono soprattutto i costi delle cure a lungo termine che sono destinati ad aumentare rapidamente a causa dell’evoluzione demografica e verranno finanziati dai premi anziché dalle imposte. Oggi infatti, in ambito stazionario (ospedali e strutture sanitarie) il 55% è a carico dei Cantoni e il 45% delle casse malati, che invece pagano l’intera fattura in ambito ambulatoriale.
In futuro – e il campo di applicazione è stato esteso anche alle cure di lunga durata erogate dai servizi di assistenza a domicilio e nelle case per anziani – varrebbe ovunque una quota del 26,9% per i Cantoni e del 73,1% per gli assicuratori.
Secondo il VPOD questo trasferimento è antisociale, poiché i premi vengono pagati indipendentemente dal reddito e dalla ricchezza delle e dei pazienti.
Non da ultimo il sindacato che la pressione per risparmiare sul personale e sui pazienti aumenterà, con il risultato che la sanità e l’assistenza agli anziani saranno soggette alla logica del risparmio.
Per portare alle urne l’elettorato elvetico contro la riforma il VPOD ha tempo fino al 18 aprile per raccogliere le 50’000 firme necessarie per la riuscita formale del referendum.
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